«Se crolla il primo anello della filiera dell'agroalimentare, crolla anche il Made in Italy». A lanciare l'allarme alle istituzioni è il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini.
L'associazione è intervenuta lanciando una serie di proposte da sottoporre ai i candidati di tutti gli schieramenti che si presenteranno alle elezioni politiche del 25 settembre.
Le priorità, secondo Fini, si chiamano lotta alla siccità ("non solo interventi emergenziali ma di lungo respiro") e contrasto ai danni da fauna selvatica con l'istituzione di un Commissario straordinario.
Secondo Fini la politica deve dare nuovo impulso al settore, dove finora non c'è stata una programmazione a lungo termine che permettesse di ridurre quantomeno gli impatti dell'attuale crisi.
«Diminuisce, per esempio, la produzione di latte in Europa perchè stanno chiudendo le stalle - ha dichiarato Fini all'Ansa - Un segnale preoccupante di fronte al quale un'equa distribuzione del valore lungo la filiera aiuterebbe gli agricoltori a potere continuare a produrre e avere una marginalità».
Fini ha ricordato che la filiera del pomodoro da industria ha riconosciuto l'aumento dei costi agli agricoltori.
C'è poi anche il nodo del caro energia e secondo il presidente di Cia «va incentivata in modo robusto la transizione energetica per il settore agricolo».
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