Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero delle Politiche Agricole, il catasto frutticolo e olivicolo nazionale, inserito nella Legge di Bilancio 2019 con uno stanziamento di 5 milioni di euro, diventerà presto realtà.
Si tratta di uno strumento strategico per la gestione del potenziale produttivo italiano e, in particolare, di quelle colture che per gli elevati volumi di produzione e i calendari di maturazione ridotti o sovrapposti generano periodiche crisi di mercato e indeboliscono sia la competitività del settore che la posizione contrattuale dei produttori e delle loro organizzazioni.
«Con lo schedario si potranno conoscere una serie di informazioni agronomiche - precisa Giuseppe L'Abbate, deputato esponente di Impegno Civico con Luigi Di Maio e già sottosegretario di Stato alle Politiche Agricole - Sull'impianto, sul tipo di utilizzo se prevalente o promiscuo, l'attitudine produttiva con l'adesione a sistemi di qualità Dop e IGP o a sistemi volontari per le certificazioni, la presenza di impianti di irrigazione e di strutture di protezione e tutte le altre informazioni utili per la tracciabilità», l
«Sarà Agea coordinamento a provvedere al primo impianto dello schedario - aggiunge L'Abbate - sulla base del Sipa (Sistema di Identificazione delle parcelle agricole), dei dati costitutivi del Sistema Integrato di Gestione e Controllo e del contenuto dei fascicoli aziendali degli organismi pagatori. L'integrazione e la validazione dei contenuti saranno in capo al produttore, attraverso specifici servizi messi a disposizione sul Sian, il Sistema Informativo Agricolo Nazionale, mentre l'aggiornamento è competenza degli organismi pagatori».
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