La siccità con il taglio dei raccolti spinge l’inflazione nel carrello della spesa con aumenti che vanno dal +10,8% per la frutta al +11,8% della verdura, in una situazione resa già difficile dai rincari legati alla guerra in Ucraina che colpiscono duramente le imprese e le tavole dei consumatori. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione a giugno che evidenziano un aumento complessivo dell’8,8% dei prezzi dei beni alimentari rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
![La siccità spinge in alto i prezzi: 11,8% sulla verdura La siccità spinge in alto i prezzi: 11,8% sulla verdura](/images/contenutiarticoli/frutta-verdura-ortofrutta-scaffale-ortolano.jpeg)
Il nuovo balzo dei prezzi aggrava una situazione che, secondo una stima Coldiretti, costerà nel 2022 alle famiglie italiane oltre 8,1 miliardi di euro soltanto per la spesa alimentare, a causa dell’effetto dell’inflazione scatenata dalla guerra in Ucraina, che colpisce soprattutto le categorie più deboli.
Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.
© Riproduzione riservata STAMPA