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Alghe, entro il 2023 il mercato arriverà a 9 miliardi di euro

14 dicembre 2022 | 19:26
 

Alghe, entro il 2023 il mercato arriverà a 9 miliardi di euro

14 dicembre 2022 | 19:26
 

Nuove fonti alimentari, sostenibili e disponibili in grande quantità? A essere favorite sono le alghe. 

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, se in Asia sono ormai abituali in tavola, in Italia l’80% dei cittadini si dichiara più propenso ai piatti a base di questi ingredienti rispetto a quelli cucinati con insetti, come rivela un sondaggio di Fedagripesca-Confcooperative.

Alghe

Alghe

Anche a livello di produzione l’interesse per le alghe continua a salire, tanto che negli ultimi 15 anni i volumi sono più che quintuplicati, sfiorando i 180 milioni di tonnellate (fonte Fao). L’Asia resta il principale competitor, con il 95% della produzione, in particolare da acquacoltura. Ma qualcosa si sta muovendo anche in Europa.

La Ue sta puntando a creare una filiera strutturata di algacoltura e stima che, entro il 2023, questo mercato quintuplicherà il giro d’affari, arrivando a 9 miliardi di euro, e creando 85mila nuovi posti di lavoro. In Italia oggi il mercato conta una decina di aziende, soprattutto nella fase di trasformazione.

Per Paolo Tiozzo, vicepresidente Fedagripesca-Confcooperative: «La vera opportunità è nell’allevamento, una filiera che in Italia potrebbe valere un miliardo di euro. È un settore della blue economy tutto da sviluppare per rispondere alla richiesta crescente in campo medico, estetico e alimentare. E visto che anche l’Europa ha deciso di investire in questo settore, si aprono nuove strade per giovani che hanno voglia di sperimentare».

In Italia la più coltivata è una micro-alga, la spirulina, con oltre una ventina di impianti, spesso avviati da aziende agricole o alimentari. 

Ma c’è anche chi punta sulle macro-alghe, come la start up romana SuperNaturale che ha varato un progetto per farle conoscere e apprezzare da chef e consumatori. Ha aperto il centro di divulgazione Algae Lab e ha selezionato quelle ottenute in modo sostenibile in diverse parti d’Europa per venderle in Italia, dapprima in bar e ristoranti e poi, da fine 2023, anche in Gdo. Le prime, già in distribuzione, sono quelle a marchio La Patrona provenienti dalla Galizia, le prossime saranno quelle delle Isole Faroe.

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