Le alghe marine in cucina non sono più un tabù per gli italiani che le usano per per insaporire paste, risotti ma anche zuppe o insalate, e come aromatizzanti per olio extra vergine e burro. Le alghe marine sono un super food nutriente in grado di dare brio a tavola, ma sono anche un amico green anche per i carburanti, con un'intera economia da costruire che in Italia potrebbe valere un miliardo di euro. In partica da minaccia per la pesca a risorsa grazie all'allevamento.
L'allevamento delle alghe in Italia potrebbe valere 1 miliardo
Una filiera quella dell'algocultura, dall'alto valore potenziale, come fa sapere all'Ansa Fedagripesca-Confcooperative, che parla di un settore tutto da sviluppare che a oggi conta appena una decina di aziende che operano per lo più nella trasformazione del prodotto. Un mercato dalle grandi potenzialità anche alla luce degli svariati impieghi delle alghe, dalla gastronomia, passando per la mangimistica, i biocarburanti, i cosmetici, la depurazione delle acque reflue, fino alla produzione di fertilizzanti e di fibre e tessuti anche per lettini da spiaggia. A frenare il consumo di alghe in Italia è stata una questione culturale che supera i benefici poco conosciuti, è l'analisi degli esperti.
Alcune specie sono antibatteriche, antimicotiche e antivirali, altre eliminano le tossine e danno energia. Rispetto agli ortaggi, sono molto più ricche di proteine, sali minerali e oligoelementi fra cui lo iodio.
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