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Calza della Befana sempre più local. Gli italiani spenderanno 1,9 miliardi in regali

05 gennaio 2022 | 11:03
 

Calza della Befana sempre più local. Gli italiani spenderanno 1,9 miliardi in regali

05 gennaio 2022 | 11:03
 

Nonostante la pandemia saranno 2 italiani su 3 a fare regali per l'Epifania, per una spesa complessiva di 1,9 miliardi, 100 milioni più dello scorso anno, ma pur sempre con «una contrazione del 20% della spesa rispetto al 2020, pari a mancati acquisti per 300 milioni di euro» e 3 italiani su 4 dichiarano di «aver speso tanto a Natale e Capodanno» e di voler "risparmiare" qualcosa in vista degli aumenti già entrati nel carrello della spesa. È quanto emerge da una ricerca del Centro studi di Confcooperative, secondo cui la «spesa media per ciascun consumatore sarà pari a 70 euro». E nella calza 2022 vince la leccornia local.

Calza della Befana sempre più local Calza della Befana sempre più local. Gli italiani spenderanno 1,9 miliardi in regali

Calza della Befana sempre più local


La befana si conferma essere una festa per i bambini, tra i regali a farla da padrone saranno i giocattoli che predominano al Sud secondo il 47% degli intervistati. Calze piene di dolci, cioccolato ma anche carbone prodotto con zucchero italiano al Centro per il 40% del campione. Al Nord invece vince l'abbigliamento per il 37%.


Seguono poi i viaggi, anche se «fioccano le cancellazioni da 1 italiano su 3», abbonamenti alla pay tv, libri e prodotti per il benessere personale.

Confcooperative segnala anche però le festività hanno «acuito le difficoltà per 10 milioni di italiani». Si tratta di una fetta di paese da «prendere in carico e rimettere in carreggiata attraverso misure di contrasto alla povertà e politiche attive, affrontare una piaga che non è solo economica ma che rischia di minare nei prossimi mesi la concordia sociale del paese», sottolinea Confcooperative.
Ma cosa si metterà nella calza? Festa della Befana del 6 gennaio 2022 con un ritorno al sapore tipico e tradizionale grazie a una calza ricca di prelibatezze locali, oltre al carbone dolce, evergreen della ricorrenza dell'Epifania con la quale si celebra la manifestazione della divinità di Gesù ai tre Re Magi.


A rilevare la tendenza di rilancio dei prodotti tipici e un'indagine condotta tra gli associati da Cna Agroalimentare- Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa. Le previsioni della vigilia della notte della Befana dicono che sotto il caminetto ci saranno calze con dolci speciali legati alle tradizioni del Nord, del Centro e del Sud uniti al carbone dolce, tradizione che riporta al fuoco che si accendeva nei primi giorni di gennaio come elemento di buon auspicio per il raccolto. Il carbone, quello vero, era una minaccia di dono della Befana per i bambini che avevano commesso marachelle.


Tra i prodotti, ad esempio, che saranno inseriti nelle calze, oltre al carbone diventato negli anni- sottolinea Cna- dolce per business economico i cammelli dolci di pasta sfoglia di Varese che ricordano le cavalcature dei Re Magi e che, rispetto al passato, ora vengono anche farciti di crema o di panna, di marmellata o di frutta. In provincia di Cuneo la Befana ha invece la sua fugassa d'la Befana, un dolce dall'impasto morbido, tondeggiante, al cui interno un tempo venivano nascoste due fave di diverso colore. A chi capitava la fava chiara toccava pagare la focaccia, a chi capitava la fava scura spettava l'acquisto delle bevande. In Liguria per l’Epifania si prepara l’ultima infornata di anicini, un dolce festivo caratterizzato dalla presenza dell’anice a metà tra una focaccia e un biscotto che non prevede l’utilizzo di nessun genere di grassi.


Nel Triveneto alla Befana è dedicata la pinza de la marantega (Befana, in veneziano), un pane dolce arricchito di uvetta, fichi secchi, arancia candita, pinoli, grappa, cotto preferibilmente sotto la cenere dei falò e coperto da foglie di cavolo. in Toscana si preparano a Siena e dintorni i cavallucci, biscotti morbidi lievitati, e tra Lucca e Viareggio i befanini, che prevedono anche la presenza di rhum e sono realizzati in tipiche forme natalizie. Nella zona di Ancona le pecorelle, dolcetti di pasta sfoglia farciti di marmellata e frutta secca. In Abruzzo e in Molise da Natale all’Epifania si preparano i pepatelli con il pepe nero aggiunto in modica quantità a farina, cacao, miele, mandorle e buccia d’arancia. In Puglia le cartellate baresi e i purcidduzzi salentini.

A Napoli all’Epifania si gusta la prima pastiera dell’anno. Per la festa non manca un'offerta internazionale e tradizionale come la Galette des Rois (la Torta dei Re), proposta in particolare a Roma dall'esercizio Le Carré Français. Il dolce, con l'intento di regalare un giorno da Re, è una base di pasta sfoglia, crema frangipane (realizzata con farina di mandorle) dove all’interno viene messa la “fève”, fava protagonista del dolce francese - e un altro strato di pasta sfoglia. Dorata in forno, la torta viene poi glassata. Infine, per gli amanti dei dolci natalizi il 5 gennaio a San Martino al Cimino (Viterbo), presso palazzo Doria Pamphilj, è prevista una degustazione di prelibatezze come, ad esempio, il Buccellato siciliano o gli struffoli napoletani, il Pangiallo romano o il Panpepato.

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