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Batteri nei frutti di mare: il cambiamento climatico aumenta il rischio

L'aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico favorirà la proliferazione dei batteri Vibrio nei frutti di mare, con un conseguente incremento del rischio di infezioni per i consumatori [...]

 
23 luglio 2024 | 15:38

Batteri nei frutti di mare: il cambiamento climatico aumenta il rischio

L'aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico favorirà la proliferazione dei batteri Vibrio nei frutti di mare, con un conseguente incremento del rischio di infezioni per i consumatori [...]

23 luglio 2024 | 15:38
 

L'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, lancia un monito: l'aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico favorirà la proliferazione dei batteri Vibrio nei frutti di mare, con un conseguente incremento del rischio di infezioni per i consumatori.

Batteri nei frutti di mare: il cambiamento climatico aumenta il rischio

Con i cambiamenti climatici aumenta rischio batteri vibrioni nei frutti di mare

I batteri Vibrio, presenti naturalmente nelle acque marine, sono responsabili di gastroenteriti e altre infezioni gravi, soprattutto se consumati crudi o poco cotti. Le regioni più a rischio sono quelle con acque salmastre o a bassa salinità, come il Mar Baltico, le acque di transizione tra il Mar Baltico e il Mare del Nord e il Mar Nero. L'Efsa raccomanda di:

  • Mantenere la catena del freddo durante la lavorazione, il trasporto e la conservazione dei frutti di mare, in particolare per quelli destinati al consumo crudo.
  • Non consumare frutti di mare crudi o poco cotti.
  • Lavarsi accuratamente le mani dopo aver maneggiato i frutti di mare.
  • Cuocere accuratamente i frutti di mare prima di consumarli.

L'Efsa evidenzia anche il crescente problema della resistenza agli antibiotici in alcune specie di Vibrio. Per questo motivo, gli esperti raccomandano a Bruxelles di avviare un'indagine sulla presenza di questi batteri nei prodotti ittici al fine di raccogliere dati più completi e armonizzati.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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