«Conte ci ha tagliato le gambe», dalle palestre durissima contestazione

20 ottobre 2020 | 17:56
"Per il settore del fitness si fa di tutta l'erba un fascio. Finora non ci sono testimonianze di cluster nei centri fitness, se qualcuno non rispetta le norme è giusto punirlo ma farlo con tutti è sbagliato. Il messaggio che ha dato ieri il premier Conte ha creato e creerà danni economici perché ha stigmatizzato i centri fitness come centri di contagio. È stato un messaggio scellerato". Andrea Sironi non usa giri di parole con l'ADND Kronos. Il titolare delle palestre Accadueo di Milano (due sedi, una in viale Lucania, zona corso Lodi-Corvetto, l'altra in via Rucellati, 3.800 metri quadri in totale tra 6 piscine, sale pesi, fitness e spinning) trattiene a stento la rabbia, quella di tutto un settore che con una nuova chiusura rischierebbe di non rialzarsi più.

SCELLERATO IL MESSAGGIO DI CONTE
Per ora, stando al nuovo dcpm, le palestre sono salve. Ma tra una settimana rischiano di subire una nuova stretta che per molte di loro potrebbe rivelarsi fatale. "Anche se dovessimo restare aperti, quanti saranno gli utenti che torneranno ad allenarsi se il messaggio che passa è che è pericoloso allenarsi in palestra? - spiega Sironi s -. L’intervento del premier è stato scellerato, nessuna persona verrà a iscriversi ora. Conte ci ha tagliato le gambe, anche se tenessimo aperti dopo quello che ha detto ieri sia avrebbero solo i costi certi (come riscaldamento e luce) e nessuna nuova iscrizione quindi io, come altri, farei ancora più fatica a livello finanziario".

CONTE E SPADAFORA GIOCANO IN SQUADRE DIVERSE
Il problema, per Sironi, è a monte. "Spadafora e Conte sembrano non giocare nella stessa squadra - spiega - il ministro dello Sport su Facebook dice che 'nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati'. Non è possibile che un ministro dello Sport mandi questo messaggio poi il presidente del Consiglio faccia dichiarazioni assurde nei toni e nei contenuti, si devono mettere d’accordo”.

Tenere le strutture aperte in sicurezza, per Sironi, non solo è possibile ma è quello che in Accadueo sin dal primo giorno della riapertura. "Abbiamo adottato delle misure anticontagio anche più dure rispetto alla normativa del ministero della Salute - sottolinea -. Abbiamo i termoscanner all’ingresso che leggono sia la temperatura corporea sia se la mascherina è indossata. Se non c’è la mascherina il tornello non si apre. La temperatura deve essere sotto 37.4, abbiamo contingentato tutti gli ingressi restando anche al di sotto della capienza e tutte le macchine cardio-fitness sono state isolate con strutture in plexiglass dove il cliente si può allenare in tranquillità e sicurezza. Tutti gli strumenti vengono sanificati, sia dai clienti sia da parte del nostro personale, e la mascherina è obbligatoria in tutto il club e negli spogliatoi”.

ABBIAMO GIA' PERSO IL 50% DEL FATTURATO
Dopo il lockdown, i tesserati del suo centro, attualmente attorno ai 2.500, non sono aumentati. "Noi abbiamo comunque tenuto botta - rimarca Sironi - ma abbiamo subito una perdita di fatturato attorno al 50% rispetto alla stagione scorsa". Nessun cliente ha perso un eruo durante il lockdown, assicura inoltre Sironi, "tutto è stato recuperato - dice - i nostri clienti sono contenti ma un nuovo cliente che deve iscriversi oggi è scoraggiato". Quindi osserva ancora: "mentre noi abbiamo le spalle molto larghe e potremmo anche ripartire con un’ulteriore stretta, il 45% delle palestre con un nuovo lockdown non riaprirebbe più”.

Nel frattempo, gli aiuti arrivati dal governo si contano sulle dita di una mano. “Siamo in attesa di un’ultima parte della cig in deroga per i dipendenti, ancora non è arrivata - afferma amareggiato Sironi - E lo stesso vale per il fondo perduto. L’'unico aiuto che abbiamo avuto dal governo è stato andare a fare nuovi debiti con le banche”.

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Alberto Lupini


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