Era da decenni una vera e propria città del gusto "Lo zio d'America" di via Ugo Ojetti, nel quartiere Talenti, e la distanza dal centro storico non era mai stato problema per i gourmet a caccia di delicatessen. Ma ora, al piano di sopra, è nato anche il suo ristorante, con una promessa chiara e attraente già nell'insegna: "L'Ozio Ristora".

Una sala de Lo Zio d'America
L'Ozio Ristora, come nasce
È un concept innovativo, al passo con le nuove tendenze del gusto, che non poteva che nascere da chi, nel settore dell'enogastronomia e nella grande distribuzione opera da decenni, come la famiglia Chiaretti (catena Castoro e Gros). I titolari hanno voluto distinguersi nell'affollata offerta romana condensando un progetto di bellezza e di piacevolezza che potesse trasformare il rituale del cibo in una esperienza. E forse hanno colto nel segno, nella progettazione degli spazi e nella cucina, affidata a uno chef di lungo corso come Dino De Bellis.

La cucina a vista dell'Ozio Ristora (foto Giulio Di Mauro)
È una sorta di grande astronave luminosa e confortevole sospesa con vista total glass sulla città frenetica, in contrasto con i colori caldi e le linee morbide degli interni. Al centro un cubo di cristallo a isola rivela la sorpresa: sei diverse postazioni del gusto in cui la brigata di cucina si muove con gestualità armonica coordinata dal maestro d'orchestra, in questo caso De Bellis. Ci sono la Friggitoria, lo spazio Sana-Gusto e benessere, con prodotti biologici, superfood e vasocottura, l'angolo Primi piatti, il Fusion senza confini, la Braceria. Ultima ma sorprendente per offerta la Pasticceria che offre classici senza tempo e intriganti delizie: dalle cremose éclair al tiramisù alla Pera al vino rosso con caramello salato, panna acida e crumble.
L'Ozio Ristora, una formula innovativa
La formula richiama quella del mercato dove si gira, si guarda e si sceglie anche con la discreta e attenta presenza del personale di sala, guidato dalla manager Valentina Spurio. Sulla carta dei vini, forte di 250 etichette, è prezioso invece il consiglio della sommelier Ambra De Luca. «Con questa avvenuta volevamo esprimere la nostra passione per il buon cibo in modo più diretto e creativo - dice Lia Chiaretti - in un percorso di nuove competenze e conoscenze, puntando sui valori della qualità e su ingredienti di fornitori qualificati che raccontino storie e tradizioni locali».

L‘Ozio Ristora: la brigata (foto Giulio Di Mauro)
È quanto condivide De Bellis, cuoco autodidatta che ha attraversato i tanti percorsi, felici e fortunati ma anche accidentati della ristorazione e delle sue logiche, guidato solo dalla forza della passione. «Forse perché sono ariete», dice ridendo. In realtà ha la rara dote di intendere il duro mestiere del cuoco come un gioco esaltante, tanto autentico da coinvolgere qui tutta la brigata di cucina e di sala, facendola sentir parte di un processo creativo. La formula di Ozio Ristora gli consente di esprimersi al meglio, di estrarre sapori segreti nella conversione della materia prima, rispettata nella sua integrità, bellezza e sapore, con procedimenti snelli e immediati e mirato uso del fuoco. In più la pluralità della proposta favorisce una gestione circolare, anti spreco.
L'Ozio Ristora, come si mangia
Nel menu c'è la scelta rassicurante di un piatto della memoria, ma che nei dettagli svela un'interpretazione alta, un tocco sensibile che rende "elegante" anche la rustica Carbonara. Contrasti sfumati e gioco tra il velluto e il croccante sono anche nel fusion come nei Black Felafel all'aglio nero, nei Ricordi di Zighinì, raviolini di agnello su fonduta di provola, pecorino e berberé e nello Sgombro Orientale, con salsa hoisin e panatura di beccafico, verza e mandorle. Un pizzico di provocazione - perché no- è anche nell'intoccabile Gricia, resa aromatica dalla polvere di caffè. In un momento cui la ristorazione deve fare i conti con la nuova domanda di esperienze etiche, su misura e con opzioni green, lo chef propone la vasocottura: sapori concentrati di legumi, verdure miste e baccalà alla trasteverina che all'apertuta al tavolo liberano la loro essenza. Sono da gustare come antipasto insieme ai fritti all'olio di semi altoleico, dai supplì al carciofo Giudia fino alle panelle in salsa allo yogurt. Un desk tutto dedicato ai salumi e ai formaggi artigianali, spesso introvabili nel circuito della ristorazione, concede taglieri da accompagnare a pane, grissini e focacce. È tutto fatto in casa, salse comprese.

Lo chef Dino De Bellis propone (anche) la vasocottura (foto Giulio Di Mauro)
Ed ecco i primi del menu invernale: Tagliolini con calamari, carciofi e bottarga di muggine, Gnocchi con sugo di coda alla vaccinara, Cannelloni Tradizionali, Spaghetti alle puntarelle romane (germogli di Catalogna), con acciughe di Cetara. Ma c'è anche una densa e profumata Zuppa di Cipolle bionde con crostini di pane integrale ed erborinato. Dalla Braceria arrivano carni selezionate come il Ribeye di Angus Usa, Spiedo di Picanha con patate alla brace, Filetto di Scottona, Arrosto riposato di coscia di suino servito con crema di verza e finocchio arrostito, Galletto arrosto alle erbe e Costine di Maiale bbq con le mele. Scelta tra il pescato del giorno ma da provare le mazzancolle allo scottadito con radicchio e salsa d'Oriente. È tutto fatto al Josper, una griglia ad alta tecnologia al carbone di legno di Quebracho bianco.
L'Ozio Ristora: legumi in vasocottura
1/6
L'Ozio Ristora: carciofo alla Giudia (foto Giulio Di Mauro)
2/6
L'Ozio Ristora: gnocchi alla vaccinara
3/6
L'Ozio Ristora: tagliolini ai carciofi (foto Giulio Di Mauro)
4/6
L'Ozio Ristora: spiedino di calamari
5/6
L'Ozio Ristora: pera al vino
6/6
L'Ozio Ristora: legumi in vasocottura
Previous
Next
La carta dei dolci, in finale, merita attenzione. Ci sono anche Millefoglie con crema chantilly, Bavarese ai cioccolati fondente, gianduia e bianco su bisquit croccante, Cabaret dello Zio (doveroso omaggio alla fama del locale sottostante) e Fantasie di Biscotteria secca di tradizione romana, da inzuppare nel vino. Si beve bene, anzi benissimo, con una carta competente di 250 etichette nazionali e non solo (ben 25 al calice) e una buona rappresentanza di biologico, scelta tra le 1700 referenze dell'adiacente Enoteca.
L'Ozio Ristora, la storia di Dino De Bellis
La formazione di Dino De Bellis, con gli occhi e col cuore, è stata trasversale, dalle cucine prestigiose alle modeste trattorie. Non cita maestri, perché sa bene che è lo stesso mestiere a dare ogni giorno qualcosa in più. È consulente per start up, docente per Gambero Rosso, Niko Romito Formazione e Coquis e tanta tv con Andy Luotto e Simone Rugiati. Ha collaborato a varie pubblicazioni e ogni anno va in trasferta con la squadra tricolore dei nostri cuochi per promuovere la cucina italiana nel mondo. Le materie prime per lui - romano ma con radici marchigiane e ciociare- non hanno segreti. Era stato scelto per la sua competenza come chef all'Enoteca Regionale del Lazio.

Lo chef Dino De Bellis
Il suo impegno qui è dilatato nel tempo e comincia ben prima di coordinare simultaneamente le sei postazioni e i 14 ragazzi della brigata. Ma in questo mercato contemporaneo tutto è studiato: anche per uno spuntino informale o una voglia fuori orario per garantire - come recita il menu - “L'Ozio come arte di concedersi il tempo per assaporare la vita” in uno spazio che è fisico e mentale.
L'Ozio Ristora, l'ambiente
I coperti sono 120, con tavoli distanziati, piatti di fattura artigianale, studiati nella forma e nel colore in funzione di quanto devono contenere, e comode sedute più da salotto che da ristorante. Il progetto architettonico è della Costa Group. Grès effetto marmo nero e rivestimenti in rovere massello dominano la sala e la cucina, mentre per la sala privé si è scelto di giocare utilizzando carta da parati con foglie e frutti.

L'Ozio Ristora: la sala
Elementi complementari conferiscono armonia creando un'ambientazione unica e di grande fascino. Anche le luci hanno un ruolo, con lumi sui tavoli che contribuiscono a un effetto di intimità e calore in contrasto con quelle aggressive della città, fuori dalle grandi vetrate.
Via Ugo Ojetti, 2/6A (Piazza Talenti) 00137 Roma (RM)
Tutti i giorni: 12:30-15:00,19:30-23:00