In piena continuità con quanto già da tempo si sta realizzando a livello nazionale, grazie alla firma del protocollo d’intesa tra il consiglio nazionale dell’ordine dei dottori agronomi e forestali e il consiglio nazionale dell’ordine dei tecnologi Alimentari, è stata sancita e avviata ufficialmente anche in ambito regionale la fattiva collaborazione tra i due comparti professionali.
Daniele Romano e Aurora Orsino
La collaborazione: tecnologi alimentari e agronomi per la sostenibilità agroalimentare
È quanto emerso dall’incontro avvenuto nei giorni scorsi tra i professionisti appartenenti ai due Ordini, rappresentati rispettivamente dal dott. Daniele Romano, presidente dell’Otass - Ordine dei tecnologi alimentari di Sicilia e Sardegna, e la dottoressa Aurora Ursino, presidente dell’ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Catania. L’incontro è avvenuto in occasione delle due rispettive assemblee annuali, durante le quali i presidenti hanno incontrato i propri iscritti oltre che per svolgere i consueti lavori assembleari, anche per valutare insieme sinergie e collaborazioni tra le due categorie professionali.
«Siamo molto soddisfatti del recente confronto e della inaugurazione di questa collaborazione», afferma il presidente dell’Otass, Daniele Romano. Il tecnologo alimentare è, infatti, garante della sicurezza e della qualità dei prodotti alimentari trasformati e delle numerose produzioni, che costituiscono il ricco paniere del made in Italy, apprezzato in tutto il mondo e pilastro fondamentale dell’economia nazionale; queste produzioni oggi arrivano sulle nostre tavole anche grazie ai controlli in campo e alle tecniche colturali innovative che sono sotto il pieno controllo dei nostri colleghi agronomi”.
«agronomi e tecnologi alimentari sono i custodi di tecniche colturali e processi di trasformazione che hanno permesso di riconoscere la Dieta mediterranea patrimonio culturale immateriale Unesco», aggiunge il presidente degli agronomi e forestali della provincia di Catania, Aurora Ursino.
I due presidenti, pertanto, sono consapevoli che solo la collaborazione fra queste due figure professionali permetterà di aumentare la sostenibilità delle produzioni agro-alimentari italiane senza pesare sulla salute del nostro pianeta.
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