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Ristorazione e commercio: la carenza di personale mette a rischio il Natale

Ristorazione e commercio faticano a trovare personale qualificato anche per le festività di Natale: emblematico il caso Milano. Le imprese chiedono formazione e incentivi per attrarre giovani e colmare il gap generazionale[...]

02 dicembre 2024 | 12:14
 

Ristorazione e commercio: la carenza di personale mette a rischio il Natale

Ristorazione e commercio faticano a trovare personale qualificato anche per le festività di Natale: emblematico il caso Milano. Le imprese chiedono formazione e incentivi per attrarre giovani e colmare il gap generazionale[...]

02 dicembre 2024 | 12:14
 

Con l’arrivo delle festività natalizie e l’avvio dei saldi, la domanda di personale nei settori della ristorazione e del commercio cresce vertiginosamente. Solo nel campo della ristorazione milanese, sono previsti 15.240 nuovi ingressi tra novembre e gennaio. Tuttavia, trovare candidati adeguati si sta rivelando un'impresa ardua per gli imprenditori.

È allarme carenza di personale anche a Natale Ristorazione e commercio: la carenza di personale mette a rischio il Natale

È allarme carenza di personale anche a Natale

Secondo il Centro studi della Federazione pubblici esercizi (Fipe), oltre la metà delle aziende affronta difficoltà nel reclutare personale. Le cause principali? Il 37% segnala un numero insufficiente di candidati, mentre il 14% lamenta una mancanza di competenze adeguate. «Lavorare nella ristorazione richiede passione e sacrificio: si lavora quando gli altri riposano», spiega Fabio Acampora, vicepresidente di Epam. Per incentivare la permanenza del personale, le aziende offrono condizioni migliori, come due giorni di riposo settimanali, ma la sfida rimane aperta.

Anche nel commercio la situazione non è migliore. Gabriel Meghnagi, vicepresidente di Confcommercio Milano, sottolinea come molti giovani preferiscano lavori con orari flessibili o in smart working. La mancanza di ricambio generazionale è evidente: «Senza nuove risorse, il rischio è che la pressione sui lavoratori esperti incida negativamente sulle vendite», avverte Meghnagi.

Le necessità del mercato sono chiare, ma la risposta è insufficiente. Gi Group, agenzia italiana per il lavoro, segnala circa 900 posizioni aperte nell'area di Milano, Lodi e Monza, con una domanda maggiore nel settore della logistica (280 posizioni) e nel retail (200 posizioni). Sabrina Frigoli, presidente dell'associazione Porta Romana Bella, sottolinea l'importanza della formazione professionale: «Vendere è un mestiere complesso, servirebbero scuole capaci di formare personale qualificato».

La carenza di personale rischia di compromettere l'efficienza delle attività commerciali in un periodo cruciale per il fatturato annuale. Le imprese chiedono soluzioni strutturali: investimenti in formazione, incentivi per rendere il settore più attrattivo e una revisione delle politiche del lavoro per rispondere meglio alle esigenze del mercato moderno.

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