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L'agricoltura italiana brilla in Europa: è 2ª per valore aggiunto nel primario

L’Italia è seconda in Ue per valore aggiunto agricolo e terza nell'industria alimentare. Nonostante il 2023 segnato da eventi climatici estremi, crescono cereali (+6,6%), colture industriali (+8,5%) e olio (+36%) [...]

21 novembre 2024 | 14:08
 

L'agricoltura italiana brilla in Europa: è 2ª per valore aggiunto nel primario

L’Italia è seconda in Ue per valore aggiunto agricolo e terza nell'industria alimentare. Nonostante il 2023 segnato da eventi climatici estremi, crescono cereali (+6,6%), colture industriali (+8,5%) e olio (+36%) [...]

21 novembre 2024 | 14:08
 

L'Italia si conferma una potenza agricola in Europa, contribuendo con quasi il 17% al valore aggiunto dell'economia del settore primario dell'Unione europea. Numeri che la posizionano sul podio, appena dietro la Francia (17,4%), ma davanti a Spagna (14,7%) e Germania (13,8%). Nonostante un'annata difficile per il 2023, segnata da eventi climatici estremi, il primato italiano nell'agricoltura rimane solido, come evidenziato dal Rapporto Ismea 2024 sull'agroalimentare.

L'agricoltura italiana brilla in Europa: è 2ª per valore aggiunto nel primario

Italia potenza agricola europea nonostante le sfide climatiche

Il 2023 è stato infatti un anno complesso per l'agricoltura del Bel Paese, con una riduzione del 3,3% del valore aggiunto in termini reali. A pesare sono stati fenomeni come le alluvioni di maggio in Emilia-Romagna, Toscana e Marche, le gelate tardive che hanno colpito il 40% delle aree agricole, e le ondate di calore che hanno devastato le colture nel Sud. I danni, concentrati soprattutto su frutta, foraggi e cereali, ammontano a circa un miliardo di euro per eventi catastrofali come gelo, brina, siccità e alluvioni. Tra i comparti più colpiti, le coltivazioni legnose: la produzione di vino, con un calo del -16,1%, ha registrato la peggiore vendemmia dal dopoguerra, seguita da frutta (-3%), patate (-4,4%), ortaggi (-1,5%) e florovivaismo (-3,8%). Anche la zootecnia ha subito flessioni, con un calo nelle carni bovine (-2,6%) e nel latte (-1,1%). Nonostante le difficoltà, segnali positivi arrivano dalle coltivazioni erbacee, con cereali (+6,6%) e colture industriali (+8,5%) in forte crescita. Da evidenziare anche il netto recupero della produzione di olio d'oliva (+36%), pur rimanendo lontana dai livelli massimi potenziali.

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Diverso lo scenario per l'industria alimentare, che nel 2023 ha registrato risultati molto positivi. Il valore aggiunto del comparto è cresciuto del 16% a prezzi correnti e del 2,7% in termini di volume, consolidando una crescita decennale notevole (+45% nominale e +26% reale dal 2014). Pur con una lieve flessione della produzione (-1,7% rispetto al 2022), il trend rimane in espansione (+10,5% negli ultimi dieci anni). Tra i comparti più rilevanti dell'industria alimentare italiana spiccano lattiero-caseario (14,3% del fatturato totale), ortofrutta (8,5%), elaborati a base di carni (8,1%) e vino (7,6%). Pasta e olio d'oliva, ambasciatori del made in Italy, rappresentano rispettivamente il 5,7% e il 5,1% del fatturato del settore. L'Italia si posiziona al terzo posto in Europa per il valore aggiunto dell'industria alimentare, con una quota dell'11,9%, dietro Germania (19,5%) e Francia (17,8%), e davanti alla Spagna (10%). Complessivamente, agricoltura e industria alimentare italiana generano un valore aggiunto di 77,2 miliardi di euro, pari al 4% del Pil nazionale, con il settore primario a fare da traino con 40,5 miliardi.

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