Too Good To Go, leader nella lotta agli sprechi alimentari, ha recentemente raggiunto un importante traguardo: infatti, l'azienda ha salvato oltre 250 milioni di pasti dallo spreco. Questo risultato ha avuto un impatto significativo sull'ambiente, poiché ha evitato l'emissione di circa 625.000 tonnellate di CO2 equivalente, il che può essere paragonato all'effetto ambientale di 125.000 posti a sedere su voli che coprono l'intero globo.
250 milioni di pasti salvati dallo spreco da Too Good To Go
Fondata nel 2016, Too Good To Go ha ottenuto la certificazione B Corp per il suo impegno sociale. Attualmente, l'azienda vanta una vasta community di oltre 81 milioni di utenti registrati e collabora con oltre 142.000 partner in 17 paesi, distribuiti tra Europa e America. Per raggiungere il traguardo dei primi 200 milioni di pasti salvati, l'azienda ha impiegato sei anni, raggiungendo questo risultato nel febbraio 2022. Tuttavia, è da notare che i successivi 50 milioni di pasti sono stati salvati in modo molto più rapido, solamente sei mesi. Nel periodo da gennaio 2022 a marzo 2022, Too Good To Go ha registrato un aumento del 68% negli utenti registrati, passando da 125 milioni a marzo 2022 e raggiungendo il secondo traguardo di 125 milioni di utenti in meno di 18 mesi. Inoltre, l'azienda ha accolto nel suo marketplace circa il 74% di nuovi partner.
In Italia, attraverso collaborazioni con partner come Alice Pizza, Carrefour Italia, Crai e Sole 365, Too Good To Go ha supportato otto milioni di utenti nel recupero di oltre 14 milioni di pasti, evitando che venissero sprecati. «Il nostro team è entusiasta di festeggiare, insieme alla nostra crescente comunità di utenti e partner, questo nuovo fantastico traguardo che consente di evitare che 250 milioni di pasti vadano sprecati - ha commentato Mette Lykke, ceo di Too Good To Go - Crediamo che questo traguardo rifletta l’enorme opportunità che abbiamo di aiutare il nostro pianeta, di aiutare le persone ad avere accesso al cibo con un ottimo rapporto qualità-prezzo e di sostenere gli imprenditori locali».
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