Tutelare il miele italiano. Con questo obiettivo le organizzazioni agricole europee Copa e Cogeca, che hanno lanciato una campagna di comunicazione sull'etichettatura trasparente con l'hashtag #HoneYstlabellingnow, chiedono: indicazione del Paese di origine del miele importato, con le percentuali che compongono le miscele, migliore tracciabilità e un quadro europeo armonizzato per i test di laboratorio.
Gli apicoltori chiedono norme più severe sull'origine
L'iniziativa arriva dopo i risultati di uno studio condotto da Ue e Stati membri secondo cui il 46% del miele importato è sospetto di frode. «La situazione è molto preoccupante e abbiamo bisogno di una risposta rapida da parte dell'Ue - ha dichiarato Stanislav Jas, presidente del gruppo di lavoro Miele del Copa e della Cogeca - tutti gli apicoltori europei concordano sul problema e sulla necessità di grandi soluzioni europee alla luce della revisione in corso della direttiva sul miele».
«Chiediamo - conclude Jas - a tutti gli apicoltori di unirsi a noi attorno all'hashtag #HoneYstlabellingnow per spiegare la loro situazione attraverso i social network, per fornire esempi di contraffazioni e per ottenere un'etichettatura trasparente del Paese di origine su tutto il miele importato».
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