L'export alimentare italiano ha raggiunto un record storico nel mondo, con un aumento del 7,6% nei primi otto mesi del 2023, portando il valore complessivo a 36,2 miliardi di euro. Questo risultato è stato ottenuto nonostante le tensioni internazionali dovute alla guerra in Ucraina, che hanno influenzato gli scambi globali di beni e servizi. I dati dell'Istat relativi ad agosto 2023, analizzati dalla Coldiretti, mostrano che il settore alimentare italiano ha registrato una crescita più di tre volte superiore rispetto alle esportazioni generali rispetto allo stesso periodo del 2022.
Record di esportazioni per il comparto alimentare italiano nei primi otto mesi del 2023
Tra i principali paesi di destinazione, si evidenziano aumenti significativi delle esportazioni alimentari italiane in Francia (+13,5%), Germania (+11,3%), che rimane il principale mercato di sbocco, e Regno Unito (+11,2%). Tuttavia, preoccupa il calo del 2,5% nelle esportazioni verso gli Stati Uniti, che rappresentano il principale mercato al di fuori dell'Unione Europea, secondo Coldiretti. Nel settore alimentare, il vino rimane il leader nell'export, anche se con una leggera frenata, seguito da frutta e verdura fresca. Nel paniere dei prodotti made in Italy all'estero, giocano un ruolo importante anche la pasta, i formaggi, l'olio d'oliva e i salumi.
«Per sostenere il trend di crescita dell'enogastronomia nazionale serve ora agire sui ritardi strutturali dell'Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo» ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare l'importanza di cogliere l'opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro paese un danno in termini di minor opportunità di export. «Ma è importante lavorare anche sull'internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell'Ice con il sostegno delle ambasciate. L'obiettivo - ha concluso Prandini - è portare il valore annuale dell'export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030».
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