Ad aprile l'inflazione rallenta e il prezzo dei beni e dei servizi ne ha risentito positivamente. Ma i prezzi al consumo per i beni alimentari da marzo ad aprile sono saliti dello 0,1%.
È quanto ha segnalato l'Istat nella sua analisi mensile. Per l'Istituto la motivazione è imputabile per lo più all’inclusione del bonus energia (elettricità e gas) nel calcolo degli indici dei prezzi al consumo, resa possibile dall'aumento dei beneficiari delle agevolazioni statali sulle bollette.
Istat segnala comunque che le tensioni inflazionistiche continuano a diffondersi ad altri comparti merceologici, quali i Beni durevoli e non durevoli, i Servizi relativi ai trasporti e gli Alimentari lavorati, con la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” che si porta a +5,7%.
Per Coldiretti, la classifica generale dei rincari è guidata dagli oli di semi, soprattutto quello di girasole (+64%) che risente del conflitto in Ucraina che è uno dei principali produttori e ha dovuto interrompere le spedizioni, mentre al secondo posto c’è la farina, con i prezzi in salita del 17% trainati dagli aumenti internazionali del grano e al terzo il burro (+15,7%) che risente della ridotta disponibilità del mais destinato all’alimentazione delle mucche da latte. E’ quanto emerge dallo studio della Coldiretti sulla base delle rilevazioni Istat relative all’inflazione ad aprile 2022. I prezzi di cibi e bevande sono balzati in media del 6,4% con aumenti a doppia cifra – sottolinea la Coldiretti – anche per la pasta (+14%), carne di pollo (+12%), verdura fresca (+12%) e frutti di mare (+10%) ma crescono anche quelli di gelati a +10%, uova (+9%) e pane (+8%) rispetto allo stesso periodo scorso anno.
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