Ad aprile cala drasticamente la fiducia dei consumatori e ritorna ai livelli che riscontravano durante la Pandemia. Lo ha rivelato l’Istat indicando una diminuzione dell’indice di fiducia, passato da 108 a 100.
Per Confcommercio i dati rispecchiano la fase di forte incertezza che caratterizza il quadro congiunturale, condizionato alla ripresa dell’inflazione e dall’accumulo di diversi ostacoli allo svolgimento dell’attività produttiva. L’ulteriore ridimensionamento rilevato presso le famiglie, che ha riportato il clima di fiducia sui livelli di fine 2020, è causato in larga parte dall’accelerazione dei prezzi che pregiudica i bilanci familiari,
Più articolata appare invece la situazione sul versante delle imprese dove L’istat segnala un lieve aumento dell’indice composito sulla fiducia che passa da 105,3 a 105,5.
Confcommercio segnala però aspettative meno favorevoli per gli operatori del settore dei servizi, in particolare nel turismo.
Emergono, inoltre, preoccupazioni anche sul versante del manifatturiero con un numero crescente di imprese che segnalano ostacoli alla produzione, causati dal caro energia e dall’inflazione.
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