La riduzione della tassazione al 5% per le mance di camerieri, proposta dal ministro del Turismo Daniela Santanché, è un segnale positivo, nonostante il paradosso intorno all'argomento (il contratto nazionale prevede, infatti, il divieto di accettare mance e non esistono norme specifiche che le regolino). Ma c’è va oltre: Gabriele Bianchi, il cameriere-imprenditore toscano eletto da Forbes tra i primi cinque under30 più influenti nel mondo del food rilancia con una «Detassazione totale e incentivare meccanismi per riavvicinare i giovani alla sala».
Gabriele Bianchi
Per Binchi, la riduzione delle tasse «è un segnale positivo, ma non basta: nel campo della ristorazione si può osare molto di più». Ma «siamo lontani dal modello americano - spiega Bianchi - in cui le mance costituiscono una percentuale significativa dell'introito mensile di un cameriere: per la realtà italiana un abbassamento della tassazione è un segnale positivo perché testimonia la volontà di venire incontro a chi lavora in sala, ma si può fare di più. Ad esempio, proprio perché le mance sono il riconoscimento del buon lavoro dei camerieri, in linea quindi con la volontà di “premiare il merito”, si potrebbero detassare completamente quei ricavi. Non sarà comunque certo questa agevolazione a riavvicinare il mondo dei giovani a quello della sala: per avere risultati incisivi in questo comparto - aggiunge Bianchi, che da qualche anno porta avanti il progetto Rivoluzione Sala, modello di formazione nelle scuole alberghiere italiane - serve incentivare meccanismi formativi a supporto degli istituti scolastici, agendo anche su uno svecchiamento di programmi ministeriali non più al passo coi tempi. Occorre incrementare gli stage formativi nelle strutture, alleggerire le aziende e metterle nelle condizioni di assumere più professionisti di sala, che a loro volta garantiscono maggior valore alla ristorazione italiana».
«A un primo intervento normativo - conclude Gabriele Bianchi - dovrebbe seguire un cambio di passo nell'approccio generale alle mance, che ci permetta di avvicinare l'Italia ai Paesi anglosassoni in cui la mancia è spontanea e del tutto naturale».
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