Dark kitchen (cucina senza ristorante), cottura sottovuoto e foraging (cioè l'attenzione per la provenienza delle materie prime che ha spinto molti chef ad accorciare la filiera): sono questi i trend per il 2021.
È quanto emerge da una prima analisi di settore curata dal marketplace digitale B2b Deliveristo, anche alla luce del lockdown e sulla base delle scelte fatte dai ristoratori e dai produttori nel 2020. Dal punto di vista culinario la cucina premierà i piatti più semplici, composti da pochi ingredienti, molti ortaggi e da prodotti poveri come ad esempio lo sgombro e tagli di carne che vengono utilizzati poco quali il midollo, tra le principali riscoperte dell'anno. Non mancherà nei ristoranti, anche stellati, l'importanza della digitalizzazione e quello di fare rete creando pagine social, e-commerce e adottando la strada del delivery.
La tendenza enogastronomica sarà caratterizzata inoltre dalla riscoperta di prodotti poco conosciuti, come ad esempio le foglie del cappero ideali per condire e guarnire le preparazioni a base di pesce, carne o verdure cotte e dall'importanza degli ingredienti e dei prodotti della tradizione italiana e regionale come le Olive belle di Cerignola o la Crescia, un tipo di focaccia diffuso nelle regioni Marche e Umbria. Maggiore attenzione andrà anche alla sostenibilità dei prodotti, facendo prevalere gli ingredienti di stagione, certificati e tracciati. Infine il 2021 sarà l'anno dei vini naturali delle cantine che seguono un approccio etico verso la terra e l'uva.
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