“Ci hanno ridotto alla fame e, così, ho iniziato lo sciopero della fame, per sensibilizzare tutti sulla vergogna di un Governo che ha terrorizzato l’Italia, ha messo in ginocchio bar, ristoranti e, più in generale, il comparto dell’ospitalità e, con i recenti provvedimenti, sembra aver deciso di ucciderci. Lo sciopero della fame, insomma, è l’ultimo passo forte, prima del baratro: chi può faccia qualcosa o sarà la fine”.
Paolo Bianchini (Movimento Imprese Ospitalità Italia) lancia un ultimo appello: “Servono interventi economici immediati, in base alle differenze reali di fatturato, per dare aiuto concreto all’intero settore.
Non solo: vanno bloccate immediatamente, per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria, le cartelle esattoriali e tutti i procedimenti di pignoramento dei conti bancari, per non peggiorare ulteriormente la situazione di tante aziende che stanno vivendo una crisi nera”.
“Chiedamo un intervento a sostegno del comparto – conclude Bianchini – vorremmo parlare del Presidente Mattarella e dal Governo Conte, un atto ufficiale, a tutela del nostro comparto: rappresentiamo una parte fondamentale del Pil italiano con oltre il 13%: il presidente della Repubblica e quello del Consiglio hanno il dovere di fare qualcosa subito per sostenere le nostre aziende e le nostre famiglie. Voltarci le spalle sarebbe un tradimento inaccettabile, per noi e per tutto il Paese”.
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