Lattebusche, la cooperativa che, nel Veneto, rappresenta l’economia di montagna, ha registrato, nei primi sei mesi dell’anno, una crescita del 12,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, con un fatturato a 82 milioni di euro che fa prevedere, a fine anno, ricavi per 165 milioni di euro contro i 155 registrati lo scorso anno e con una redditività che potrebbe, a fine dicembre, crescere del 10%.
Lattebusche ha registrato una crescita del 12,8% nei primi sei mesi del 2025
Lattebusche, chi è
Lattebusche conta circa 300 soci allevatori in Veneto ed è oggi una delle principali realtà del settore lattiero-caseario regionale. Gestisce sei stabilimenti produttivi e una rete commerciale composta da nove “Bar Bianco”, punti vendita aziendali di grandi dimensioni distribuiti sul territorio.
Nel mese di settembre è prevista l’apertura del decimo Bar Bianco a Longarone, a testimonianza della continua espansione della cooperativa e del buon riscontro ottenuto da questo format. Il punto vendita di Busche, il più importante, genera ricavi annui pari a 5 milioni di euro.
Le produzioni trainanti: Grana Padano, Asiago e Piave DOP
La crescita ha riguardato tutte le principali linee produttive della cooperativa, con particolare rilievo per il Grana Padano, che nei primi sei mesi dell’anno ha raggiunto le 80mila forme prodotte, avvicinandosi al totale di 140mila forme realizzate nell’intero 2024.
Bene anche l’Asiago DOP e il Piave DOP, quest’ultimo una specialità esclusiva Lattebusche, che ha generato un fatturato pari a 8,4 milioni di euro nel primo semestre.
Il gelato artigianale cresce del 24%
Risultati particolarmente positivi sono stati ottenuti nel comparto gelato, che ha fatto segnare una crescita del 24% rispetto allo scorso anno. I ricavi attesi per la fine del 2025 dovrebbero attestarsi attorno ai 6 milioni di euro, contro i poco più di 4 milioni del 2024.
Il gelato Lattebusche viene prodotto presso lo stabilimento di Chioggia, oggetto di recenti investimenti strutturali. Tra gli interventi principali figurano un nuovo impianto di depurazione, un impianto fotovoltaico per l'autoproduzione energetica e l’introduzione di un braccio antropomorfo destinato ad alcune fasi della lavorazione.
Il miglioramento del packaging, l’ampliamento delle referenze, e la valorizzazione del concetto di gelato fatto con latte di montagna di alta qualità hanno contribuito a rafforzarne la posizione sul mercato.