Torna in autunno la settima edizione della Tiramisù World Cup, la gara ideata e organizzata da Francesco Redi di Twissen, e la cui finale si terrà a Treviso dal 5 all'8 ottobre. In gara 310 concorrenti provenienti da tutta Europa oltre ad ospiti e influencer da tutto il mondo in nome del tiramisù.
Tiramisù World Cup, 310 concorrenti per la settima edizione
Tiramisù World Cup, evento sostenuto dalla Regione Veneto
Dal 2017 la Regione sostiene la Tiramisù World Cup e, in particolare, quest’anno è prevista la presenza di stand espositivo in piazza nella Loggia dei Cavalieri e un’area brandizzata con il marchio turistico regionale all’Orangerie di piazza dei Signori.
Tiramisù, uno dei dolci più famosi al mondo
D’altronde il tiramisù è uno dei dolci italiani più famosi al mondo. «È uno dei dolci più famosi della pasticceria internazionale, una bandiera del Veneto, che ha saputo conquistare anche il mondo - ha sottolineato l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner. Il Tiramisù è un’eccellenza regionale che si unisce alla fantasia di coloro che ogni anno si sfidano nella rivisitazione di una ricetta che da anni viene tramandata di generazione e in generazione e che è il simbolo di Treviso e del Veneto. Questo dolce è, a tutti gli effetti, un punto di riferimento della nostra cultura enogastronomica e questo appuntamento internazionale ne dimostra l'interesse, tant’è che arriveranno concorrenti dalla Thailandia e dall’India per partecipare alla sfida più golosa dell’anno. Questo evento, cresciuto negli anni, dimostra come il turismo enogastronomico sia una delle strade da percorrere per la promozione del territorio e la valorizzazione dei prodotti tipici realizzati con materie prime che hanno reso celebri le grandi città e i piccoli borghi. Piatti che fanno parte della nostra tradizione culinaria, ma che a tutti gli effetti sono dei veri e propri ambasciatori del Veneto, poiché a fare la differenza nella scelta di una destinazione non è solo il sistema dell’accoglienza, ma anche la cultura enogastronomica. E dove si mangia e si beve bene, c’è anche turismo».