Circa 200 espositori, dalle torrefazioni ai produttori di macchine e accessori, per una fiera in grado di richiamare un pubblico di 12.500 visitatori professionali da 83 Paesi (dati edizione 2016).
È una storia di oltre 300 anni quella di Trieste nel comparto del caffè. E la sua fiera biennale dedicata ai professionisti è solo uno dei tanti volti che assume il caffè a Trieste. La nona edizione di
Triestespresso Expo - organizzata dalla Camera di Commercio Venezia Giulia e dal Comune di Trieste e realizzata da Aries Scarl in collaborazione con l’Associazione Caffè Trieste e Fipe e grazie alla sponsorizzazione di Crédit Agricole FriulAdria - si svolgerà dal 25 al 27 ottobre nei suggestivi magazzini del Porto Vecchio di Trieste, l’antico scalo portuale della città, e nella Centrale Idrodinamica, un’icona di archeologia industriale. Ambienti evocativi della lunga storia e competenza della città nel comparto caffeicolo, dal momento che quando il caffè iniziò a diffondersi davvero nella “Vecchia Europa” approdò anche a questi moli.
«A rendere vincente un polo altamente specializzato come quello di Trieste - spiega il presidente della Camera di Commercio Venezia
Giulia Antonio Paoletti - non sono però soltanto la lunga tradizione e la competenza raccolte in tutti questi anni, bensì anche un’autentica passione e la continua voglia di innovare e mettersi in gioco in questo settore. Trieste è stata e continua a essere uno scalo portuale di riferimento per il mondo del caffè. E attorno al porto si sono sviluppate le più svariate specializzazioni: dalle torrefazioni, alla decafeinizzazione, alla ricerca scientifica, ai servizi assicurativi e bancari oltre ovviamente alla cultura diffusa nei caffè storici del centro cittadino. Proprio per questo è stato registrati il marchio “Trieste Capitale del Caffè”, fortemente voluto dalla Camera di Commercio Venezia Giulia, assieme al Comune di Trieste e la Regione Friuli Venezia Giulia, proprio per identificare a livello nazionale e internazionale il peso e la storia di Trieste e il caffè».
Per partecipare alla fiera e ai numerosi eventi in programma è possibile preregistrarsi e comprare il biglietto a prezzo ridotto alle casse all’arrivo (1 giorno 14 euro invece di 18 e 3 giorni 21 euro invece di 25). Basta compilare il form che si trova sul sito www.triestespresso.it.
Successivamente l’organizzazione invierà tramite posta elettronica il coupon d’invito da stampare e presentare alle casse al momento dell’arrivo. Per raggiungere facilmente Triestespresso Expo è stato organizzato anche uno shuttle bus navetta circolare gratuito da/per Largo Città di Santos, che si trova vicino alla Stazione dei treni, accanto all’arco di ingresso al Porto vecchio. Per i visitatori e gli espositori della Fiera c’è anche un parcheggio convenzionato presso il Trieste Silos in piazza della Libertà, 9.
Quest’anno Triestespresso Expo ha scelto di raccontare i volti e le specializzazioni del caffè grazie a dieci video che svelano il passato di questa bevanda irresistibile ma anche l’universo dei crudisti, degli spedizionieri, dei torrefattori, della decaffeinizzazione, della ricerca scientifica, dei caffè storici, della formazione. Video che danno voce alle tante anime di una città che ama e lavora con il caffè da secoli.
Il caffè resta il prodotto di punta dei bar italiani, con un giro d’affari annuo di circa 6,6 miliardi di euro, pari a quasi il 32,5% del fatturato totale di queste attività commerciali. È questo uno dei dati maggiormente rilevanti della mappa dell’espresso in Italia realizzata dal Centro studi della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe). Il 19% degli italiani la mattina fa colazione bevendo soltanto una tazzina di caffè, mentre il 49,3% nel più classico dei modi lo beve al mattino per iniziare la giornata, magari insieme ad un cornetto o altro, il 37% invece se lo concede durante le pause, soltanto il 9,2% a pranzo, mentre il 4,6% dopo cena. Analizzando, invece, la distribuzione per tipologia di bar delle tazzine servite in un giorno tipo si nota come ci sia una sostanziale uniformità numerica: si va, infatti, dalle 170 tazzine servite nei bar multipurpose alle 220 servite nei lunch bar, passando per le 200 consumate nei bar non specializzati e le 202 nei morning bar; fanalino di coda gli evening bar con 85 tazzine consumate.
Ma quanti sono i bar in attività lungo lo Stivale? Secondo il Centro studi della Fipe nel 2017 erano 149.154 con un volume di affari di 18 miliardi di euro e concentrati principalmente in alcune regioni: Lombardia (16,9%), Lazio (10,4%), Campania (9,6%), Veneto (8,4%) e Piemonte (7,2%). Per quanto riguarda la tipologia di esercizio, prevalgono i breakfast e morning bar (30%), seguiti da bar generalisti (24%), lunch bar (17%), bar serali (16%) e bar multifunzione (14%).
Secondo l’Ufficio Studi Fipe gli italiani si recano al bar soprattutto per fare colazione: 5,4 milioni di persone consumano qui tutti i giorni il primo pasto della giornata, con una spesa media di 2,40 euro. A pranzo invece si parla di 1,3 milioni di persone, con una spesa media di 7,50 euro. Venendo invece agli atti di acquisto, i prodotti maggiormente consumati al bar sono bevande calde (36,6) - e il caffè qui gioca un ruolo di primo piano-, bevande alcoliche e aperitivi (13,3), brioches (12,6), prodotti cosiddetti “d’impulso” come snack e gelati (10,8), bevande analcoliche (10,4), acqua minerale (8,8) e infine panini o piatti (7,5).
Sul fronte occupazionale il bar italiano conferma il proprio fermento: i numeri Fipe sulla ricerca di personale parlano di 9.900 baristi. Il settore mostra sempre un andamento in “rosa”, con la componente femminile in prevalenza rispetto a quella maschile (il 58% di lavoratrici dipendenti contro il 42% di lavoratori dipendenti). Il 79% dei dipendenti è di nazionalità italiana, mentre i dipendenti di nazionalità straniera si attestano sul 21%.
Venerdì 26 ottobre, nella suggestiva location della Centrale Idrodinamica, edificio simbolo di archeologia industriale, queste quattro nuovissime imprese avranno 10 minuti ciascuna per presentare il proprio progetto. “Spill the beans” - “svuotare il sacco” è infatti il nome dell’evento collaterale che le vedrà protagoniste.
Analisi al microscopio in chiave qualitativa della caffeina, la chimica del caffè e i suoi risvolti percettivi, il peso qualitativo di fattori agronomici e di sostenibilità. Questi i contenuti dei corsi Università del Caffè - illycaffè che si terranno durante la nona edizione di Triestespresso Expo. Si tratta di training mirati da 45 minuti, dal taglio science to business. A questi moduli formativi, se ne aggiunge uno dedicato alla gestione del bar, già molto partecipato e apprezzato nel corso della scorsa edizione di Triestespresso Expo. Sono 12 i posti disponibili per ciascun corso ed è necessario pre-registrarsi per prenotare il proprio posto, inviando una mail a events@triestespresso.com. Il calendario dei corsi e i dettagli per effettuare la pre-registrazione sono consultabili nella scheda scaricabile dal sito www.triestespresso.it.
Poi il Triestespresso Campus- Business Innovation for Coffee, il cuore delle iniziative collaterali della nona edizione di Triestespresso Expo. Fisicamente collocato nella Centrale Idrodinamica all’interno del complesso fieristico nel Porto Vecchio di Trieste, Triestespresso Campus proporrà continuativamente durante i tre giorni di fiera appuntamenti formativi e divulgativi, curati da Umami Area e diretti dal caffesperto Andrej Godina.
Lo spazio “Meet2Learn” è dedicato, infine, a brevi interventi formativi, da circa 45minuti, che saranno tenuti da autorevoli relatori. Ci sarà spazio per pillole formative dal taglio manageriale, con uno speciale focus sulla responsabilità sociale d’impresa.
Alla fiera giocherà in casa
Bazzara, torrefazione triestina che da anni esporta miscele espresso di alta qualità, che partecipa a TriestEspresso Expo con due stand (12 e 49) presso il padiglione 27. Lo stand 49 sarà interamente dedicato a promuovere le miscela più pregiata, ovvero il Dodicigrancru: una blend che propone equilibrio fra 12 dei migliori caffè arabica del mondo. Miscela che rappresenta anche un punto di svolta nelle strategie dei fratelli Bazzara perché da quest’anno non viene proposta solamente in grani ma anche in quattro formati porzionati - un modo per soddisfare l’interesse di tutti quegli amanti dei prodotti gourmet che vogliono gustarsi anche a casa un espresso in grado di garantire una perfetta armonia tra acidità e amarezza, accoppiata con un retrogusto speziato e sapori che ricordano arancia candita e nocciola.
Nello stand principale invece verranno servite le altre miscele ma troverà spazio anche un corner Bazzara Academy, dove si potranno acquistare i tre famosi libri dedicati al caffè scritti dai fratelli Bazzara e dove verranno illustrati i nuovi percorsi di formazione sugli universi sensoriali legati al nero elisir.
Per informazioni:
www.triestespresso.it
www.bazzara.it