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Anche Mario Draghi si è vaccinato. Entro settembre dosi per l'80% degli italiani

Il presidente del Consiglio ha ricevuto la prima dose insieme alla moglie all'interno dell'hub di Roma Termini. In Liguria, somministrazioni in farmacia. In Sicilia, caos e arresti per dati truccati

 
30 marzo 2021 | 15:24

Anche Mario Draghi si è vaccinato. Entro settembre dosi per l'80% degli italiani

Il presidente del Consiglio ha ricevuto la prima dose insieme alla moglie all'interno dell'hub di Roma Termini. In Liguria, somministrazioni in farmacia. In Sicilia, caos e arresti per dati truccati

30 marzo 2021 | 15:24
 

Anche il premier Mario Draghi questa mattina si è vaccinato contro il Coronavirus. Dopo averlo annunciato nell'ultima conferenza stampa relativa alla strategia di rilancio post-Pasquale, il presidente del Consiglio e la moglie, Maria Serenella Cappello, si sono sottoposti alla vaccinazione con AstraZeneca nell’hub della Stazione Termini di Roma.

Finora sono state oltre 9 milioni le dosi somministrate Anche Mario Draghi si è vaccinato Figliulo: 80% copertura a settembre
Finora sono state oltre 9 milioni le dosi somministrate

Draghi dà il via alle vaccinazioni per i 70enni

Sia il premier che la moglie hanno 73 anni e hanno atteso il priprio turno dal momento che è da poco iniziata la somministrazione del vaccino per la fascia dei settantenni come previsto dal calendario della campagna vaccinale, predisposto dalla Regione Lazio.

Figliuolo: 80% vaccinati entro settembre

Quasi contemporaneamente, nel corso dell’audizione parlamentare, il commissario per l’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo ha riferito numeri e obiettivi della campagna vaccinale. Attualmente, le somministrazioni hanno raggiunto quota 9,6 milioni. Fra questi, molte persone fragili: «Per i nostri anziani e chi soffre di patologie gravi ad oggi sono 3,7 milioni le dosi somministrate».

In prospettiva, Figliuolo ha detto che per il mese di aprile si conferma il trend in crescita «con oltre 8 milioni di dosi in arrivo, di cui 400mila di Johnson&Johnson». Sugli obiettivi, il generale ha detto di puntare alla vaccinazione per l’80% della popolazione entro il 30 settembre.

A Genova ci si vaccina in farmacia

In Liguria, invece, è partita il 30 marzo la vaccinazione nelle farmacie. Si comincia con quelle di Genova dopo che ieri, a livello nazionale, è stato siglato l’accordo tra ministero della Salute, regioni, Federfarma e Assofarm. Si tratta del risvolto finale di una campagna che era stata già programmata gennaio, ma la cui partenza è stata ritardata per via della mancanza di dosi.

«Eravamo pronti a partire con 5mila vaccini ma abbiamo ridotto a 2.200 vaccini a settimana. Speriamo che possano arrivare prima possibile nuove dosi di AstraZeneca e aspettiamo il Johnson & Johnson» ,ha detto il presidente locale di Federfarma.

In Sicilia dati falsati, è caos

In Sicilia invece è bufera. I Carabinieri del Nas di Palermo e del Comando Provinciale di Trapani stanno eseguendo un'ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di alcuni appartenenti al Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (Dasoe) dell'Assessorato della Salute della Regione Siciliana. Le accuse sono: falso materiale ed ideologico. Gli accusati avrebbero alterato i dati sulla pandemia (modificando il numero dei positivi e dei tamponi e a volte anche quello dei decessi) diretti all'Istituto Superiore di Sanità, condizionando i provvedimenti adottati per il contenimento della diffusione del virus.

Ai domiciliari sono finiti la dirigente generale del Dasoe Maria Letizia Di Liberti, il funzionario della Regione Salvatore Cusimano e il dipendente di una società che si occupa della gestione informatica dei dati dell'assessorato Emilio Madonia.

Nell'inchiesta è indagato anche l'assessore regionale alla Sanità della Sicilia Ruggero Razza. Oggi gli è stato notificato un invito a comparire con avviso di garanzia. E' accusato di falsità materiale ed ideologica. I carabinieri gli hanno anche sequestrato dei telefoni. L'assessore ha chiesto al presidente Musumeci di accettare le sue dimissioni.

AstraZeneca cambia nome

Dopo lo stop&go a livello europeo di qualche settimana fa, AstraZeneca decide di darsi una rinfrescata cambiando denomnazione e bugiardino. D'ora in avanti, quindi, il siero sviluppato a Oxford si chiamerà Vaxzevria, come approvato dall’Ema il 25 marzo. Nel bugiardino del farmaco sono stati aggiunti tra gli effetti collaterali i casi di trombosi.

L'azienda ha comunque sottolineato che il cambio di nome non deve essere inteso come un'operazione di pulizia mediatica, quanto della conclusione di un processo separato da quello normativo. Detto diversamente: prima il vaccino non aveva un nome e ora ce l'ha.

Il bollettino del 30 marzo

Sono 16.017 i nuovi casi di coronavirus in Italia; circa 4mila in più di ieri. Sale così ad almeno 3.561.012 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 529 (circa 100 in più rispetto a ieri), per un totale di 108.879 vittime da febbraio 2020. Il bollettino del 30 marzo racconta un inizio di settimana con contagi in aumento a fronte di maggiori tamponi (301.451) che hanno portato il tasso di positività al 5,3%.

Se confrontati con martedì 23, i dati delle ultime 24 ore seguono un trend discendente. Un timido segnale di rallentamento dell'epidemia che ora aspetta uno scatto deciso della campagna vaccinale.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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