Si attende in serata la firma da parte del ministro della Salute Roberto Speranza sulla divisione in fasce delle regioni italiane dal 10 al 15 gennaio (data in cui scadrà l'attuale Dpcm del 3 dicembre). Dalla bozza di monitoraggio dell'Istituto superiore della sanità e dal calcolo dell'indice di trasmissibilità, si anticipa il passaggio in zona arancione di 5 Regioni: Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.
Decisioni delicate che risentono anche dei dati che arrivano da un bollettino quotidiano che oggi parla di 17.533 nuovi contagi e un numero di vittime ancora troppo alto: 620. Nota positiva dall'indice di positività che oggi al 12,4% dopo il 14,8% di ieri. I tamponi oggi sono stati 140.267, ovvero 18.992 in più di ieri quando erano stati 121.275.
Le regioni arancioni dal 10 al 15 gennaio, tutte le altre in zona gialla
Il monitoraggio dell'Istituto superiore della sanitàNel periodo compreso tra il 15 e il 28 dicembre 2020, l'indice di trasmissibilità medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a
1,03, in aumento da 4 settimane e per la prima volta (dopo 6 settimane) sopra l'1. A rilevare questi dati è stata la bozza del monitoraggio settimanale ministero della Salute - Istituto superiore della sanità.
Al momento l'evoluzione dell'epidemia è "in una fase delicata che sembra preludere a un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite ed implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti".
L'analisi dell'
Iss analizza le
Regioni a rischio in base ai dati compresi nel periodo di riferimento 15-28 dicembre (Ricordiamo che sono diversi i parametri dai quali emerge il colore delle regioni, che non dipende solo dall'Rt).
- Abruzzo: 0,9 (intervallo: 0.83-0.97)
- Basilicata:0.83 (intervallo: 0.67-1)
- Calabria: 1.14 (intervallo: 1.04-1.24)
- Campania: 0.83 (intervallo: 0.76-0.89)
- Emilia-Romagna: 1.05 (intervallo: 1.03-1.08)
- Friuli Venezia Giulia: 0.91 (intervallo: 0.89-0.95)
- Lazio: 0.98 (intervallo: 0.94-1.02)
- Liguria: 1.02 (intervallo: 0.95-1.08)
- Lombardia: 1.27 (intervallo: 1.24-1.3)
- Marche: 0.93 (intervallo: 0.82-1.05)
- Molise: 1.27 (intervallo: 0.96-1.63)
- Piemonte: 0.95 (intervallo: 0.92-0.99)
- Provincia autonoma di Bolzano: 0.81 (intervallo: 0.75-0.89)
- Provincia autonoma di Trento: 0.85 (intervallo: 0.79-0.91)
- Puglia: 1 (intervallo: 0.96-1.03)
- Sardegna: 1.02 (intervallo: 0.95-1.09)
- Sicilia: 1.04 (intervallo: 0.99-1.08)
- Toscana: 0.9 (intervallo: 0.87-0.95)
- Umbria: 1.01 (intervallo: 0.95-1.08)
- Valle d’Aosta: 1.07 (intervallo: 0.87-1.27)
- Veneto: 0.97 (intervallo: 0.96-0.98)
Aumenta il rischio di una epidemia "non controllata"Nel monitoraggio si riconosce anche che l’attuale incidenza, su tutto il territorio nazionale, è ancora lontana da livelli che permetterebbero il
completo ripristino di un sistema di tracciamento efficace: «Il servizio sanitario», si legge, «ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100mila in sette giorni». L’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni, si legge nel monitoraggio, è di 313,28 per 100mila abitanti, con un picco in Veneto (927,36 per 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni). Per questo il monitoraggio parla di un «aumento complessivo del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile».
Intanto tiene banco ancora la questione vaccini oggi ravvivata dall'annuncio del governatore della
Campania,
Vincenzo De Luca: «Abbiamo una novità tutta campana: daremo una card di avvenuta certificazione a tutti i cittadini vaccinati dopo il richiamo. Sul retro c’è un chip. Ci auguriamo che tra qualche mese i cittadini la possono esibire per andare a cinema o al ristorante in una condizione di maggiore sicurezza, avendo la certificazione che sono stati vaccinati. Ci auguriamo che questa
card sia un bell’incentivo a essere disponibili a farsi il vaccino».