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Lombardia, parte il coprifuoco Ma salta il blocco all'alcol dalle 18

In Lombardia fino al 13 novembre stop ai movimenti dalle 23 alle 5, salvo autocertificazione, ma chiusi i locali c'è tempo per andare a casa. Si chiude anche in Campania (fra le province) e in Lazio (dalle 24 alle 5). Il Governatore Fontana chiude anche i centri commerciali sabato e domenica.

 
21 ottobre 2020 | 12:44

Lombardia, parte il coprifuoco Ma salta il blocco all'alcol dalle 18

In Lombardia fino al 13 novembre stop ai movimenti dalle 23 alle 5, salvo autocertificazione, ma chiusi i locali c'è tempo per andare a casa. Si chiude anche in Campania (fra le province) e in Lazio (dalle 24 alle 5). Il Governatore Fontana chiude anche i centri commerciali sabato e domenica.

21 ottobre 2020 | 12:44
 

Nonostante il tentativo di frenata di Matteo Salvini, alla fine il governatore Attilio Fontana ha tirato dritto: il tasto del coprifuoco in tutta la Lombardia (dove i positivi sono raddoppiati nel giro di un giorno) a partire da giovedì 22 ottobre è stato premuto, l'ordinanza ora ha anche la firma. In mattinata la bozza del presidente della Regione e del ministro della Salute Roberto Speranza era stata inviata all'Anci e ai sindaci dei 12 capoluoghi di provincia per una valutazione. Poi è arrivato l'ok: nuove misure in vigore fino al 13 novembre. Con una seconda ordinanza firmata nel tardo pomeriggio, la giunta regionale ha disposto anche la chiusura dei centri commerciali nelle giornate di sabato e domenica. Per chiusura si intende che rimarranno aperti solo i negozi di generi alimentari, le farmacie e le parafarmacie. Stop anche a fiere di comunità e sagre. Sul coprifuoco il senatore leghista Gian Marco Centinaio si è detto contrariato tanto da promettere di violarlo. Sarà invece rimosso il divieto di vendita di alcoalici nei negozi e nei supermercati lombardi dalle 18 in poi, previsto nell'ordinanza dei girni scorsi. Una scelta, ha commentato Federico Gorini di Milano wine week e rappresentante di Confcommercio che corregge un provvedimento che rischiava di creare ulteriori pesanti perdite al settore vinicolo che dopo tante proteste ha trovato un sostegno da parte degli assessori regionali Fabio Rolfi e Alessandro Mattinzoli. Almeno su questa partita il buon senso ha vinto. Un'altra novità è che saranno ridefinite con precisione le regole per la chiusura dei locali alle 23, nels enso che fino a quell'ora si porà stare nei locali e poi uscire.
E sulla scia della Lombardia si sono mosse anche altre regioni. Confermata la Campania (divieto di spostamenti fra le province fra le 23 e le 5) mentre ci sarà coprifuoco nel Lazio dalle 24 alle 5. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato con il ministro della Salute, Roberto Speranza, una nuova “Ordinanza ai sensi dell'articolo 32, comma 3 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica. Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-2019”.


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In Lombardia ecco il coprifuoco dalle 23, torna l'autocertificazione


UNICHE ECCEZIONI: ESIGENZE LAVORATIVE, URGENZE E MOTIVI DI SALUTE
Quali sono le restrizioni introdotto? Dalle 23 alle 5 del mattino successivo nessuno si può spostare, a meno di «comprovate esigenze lavorative», situazioni di necessità e urgenza e motivi di salute. Ed è in ogni caso permesso il rientro a casa.

TORNA L'AUTOCERTIFICAZIONE. SANZIONI: DA 400 A 3MILA EURO
Torna una vecchia conoscenza del primo lockdown, ossia l'autocertificazione, che sarà necessaria. E le sanzioni sono quelle previste dal decreto del 25 marzo sull'emergenza coronavirus: multe da 400 a 3mila per le violazioni.

PREOCCUPA LA PROIEZIONE SUL CONTAGIO: VERSO I 4 MILA RICOVERI
La decisione del coprifuoco è stata presa dopo aver esaminato le proiezioni sui contagi che a fine mese: se non cambierà il trend, potrebbero portare fino a 4mila ricoveri nei normali reparti e a circa 500 in terapia intensiva.

IL SINDACO DI MILANO SALA: «SITUAZIONE OGGETTIVAMENTE GRAVE»
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ai microfoni di Radio Deejay ha commentato così l'aumento dei casi in città e provincia: «Noi siamo qua per cercare di trovare delle soluzioni, perché se la pandemia si scatena in una grande città l'effetto è dirompente». La situazione è considerata «oggettivamente grave e io non posso stare qua a girarmi dall'altra parte, bisogna fare le cose con buonsenso».

IL GOVERNO FISSERA' REGOLE COMUNI PER TUTTI
Il governo lavora ad un protocollo sulle linee guida
che fissino le regole comuni da seguire per le misure contenute nelle varie strette anti-contagio decise da ogni singola Regione. Il documento stabilisce dei criteri generali che servono a coordinare i territori, in accordo con il governo stesso. È quanto si apprende da ambienti del ministero delle Autonomie visto che prosegue senza sosta la corsa del virus SarsCoV2 in Italia, con i nuovi casi che riprendono a salire dopo il calo del weekend e la curva dei ricoverati che continua a impennare.

Smentito invece per ora da Palazzo Chigi l'ipotesi che sia già previsto un nuovo Dpcm: «certamente - si puntualizza - non si può escludere che possano essere adottati nelle prossime settimane altri provvedimenti, ma non significa affatto che siano state già prese delle decisioni o nuove misure. Azzardare o ipotizzare adesso, quindi, nuovi e imminenti decreti rischia soltanto di creare confusione e incertezze tra i cittadini».

© Riproduzione riservata STAMPA

 


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