Viaggio in Alta Langa, un territorio ancora tutto da scoprire
Tra vigneti e noccioleti, il viaggiatore può percepire l'anima selvaggia di una destinazione che riesce ad unire il fascino di borghi antichi con le eccellenze di una tradizione gastronomica unica
Tra le nocciole e i vigneti dell'Alta Langa si trova un rifugio di charme unico nel suo genere. Stiamo parlando di Casa di Langa, un resort 5 stelle in cui si fondono il fascino selvaggio di un territorio ancora da scoprire e l'elegenza dell'arte contemporanea che riempie gli spazi dell'hotel. Scegliere Casa di Langa non è, però, scegliere soltanto una struttura, ma decidere di partire alla scoperta di una zona poco conosciuta, scrigno di storie, borghi antichi e di un patrimonio enogastronomico che ha pochi eguali nel mondo. L'Alta Langa, appunto, gioiello di boschi e colline.
Alla scoperta dell'Alta Langa: borghi, cibo e letteratura
Chi parte per l'Alta Langa deve prepararsi a un viaggio di gusto. Dalla grande tradizione gastronomica, l’Alta Langa annovera prodotti Dop e Slow Food, a partire dai formaggi, come nel caso del Roccaverano Dop, prodotto solo con latte di capra, ma anche eccellenze vitivinicole come il Dolcetto d’Alba e lo spumante Alta Langa, il primo Metodo Classico italiano ottenuto con rifermentazione in bottiglia. A rendere ancora più speciale il viaggio, c'è il contesto. Una zona ricca di chiese, borghi, torri e castelli, a partire da quello del borgo di Saliceto, edificato nel XIII secolo per volere dei Marchesi Del Carretto, vero simbolo dell’Alta Langa da cui si gode di una vista che va dall’Appenino Ligure alle Alpi Cozie. Tra i borghi più caratteristici, Bergolo, uno dei più piccoli d’Italia, noto per le sue costruzioni in pietra, o il pittoresco Bossolasco è noto anche come “Il Paese delle Rose”.
Ma l'Alta Langa ha fatto da sfondo anche ad opere che sono inserite tra i simboli della letteratura italiana. Stiamo parlando dei romanzi di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio. Fenoglio, per esempio, ha ambientato nelle Langhe opere come “La Malora” e “Il partigiano Johnny”. Ne “La Malora” lo scrittore narra della cattiva sorte di una famiglia che vive nell’Alta Langa, in una zona che allora descriveva come poco fertile e dura, dove i braccianti facevano fatica ad andare avanti. Ne “La Luna e i falò” di Cesare Pavese il paesaggio è quello di Santo Stefano Belbo, con le sue colline e le sue vigne, il luogo dove il protagonista Anguilla ritorna dopo l’emigrazione in America. Le Langhe per Pavese e Fenoglio sono un luogo simbolico, le radici e la vita, la terra amata e a tratti ostile, se non, come nel caso di Cesare Pavese, la rappresentazione stessa dell’amore.
Un territorio da scoprire in bici e a piedi
Tra le opportunità da non perdere, anche i giri in bicicletta lungo i sentieri boschivi o in vespa per i meno sportivi, attraverso le colline della zona, dove brillano al sole le vigne coltivate a Pinot Nero e Chardonnay, destinate a produrre le uve per le cuvée di Spumante Alta Langa. La stessa struttura del resort è circondata dai vigneti dell’azienda sorella di Casa di Langa Enrico Serafino, tra le più blasonate e antiche della denominazione. Così come Vietti, anch’essa azienda sorella, che produce, tra l’altro, Barolo e Barbaresco. Nella sala degustazione di Casa di Langa è possibile, su prenotazione, assaggiare le etichette di Serafino e Vietti, assieme a quelle degli altri produttori presenti in carta, guidati nell’esperienza dal sommelier del Ristorante Fàula, Andrea Cuccureddu.
Tra le esperienze indimenticabili da assaporare sul territorio, quella studiata in esclusiva per Casa di Langa da “Oneonthehill”, che con il suo team offre agli ospiti del resort itinerari unici alla scoperta della biodiversità dell’Alta Langa, con visite ad agricoltori locali ed escursioni nel verde, seguite da degustazioni di formaggi a latte crudo, frutto di allevamento rigenerativo, miele biologico e vini naturali. Per chi preferisce restare all’interno della proprietà, infine, Casa di Langa offre due percorsi studiati dal giardiniere Luigi Merlo, due passeggiate nella frescura di due boschi distinti nella proprietà, circondati da alberi imponenti e verdi arbusti, allietati dal canto degli uccelli e ammaliati dalla vegetazione spontanea dell’Alta Langa.
Il primo sentiero che si percorre in circa mezz’ora, porta al meraviglioso Bosco dei Ciliegi, mezzo ettaro di pioppi bianchi e grigi, noci e antichi ciliegi piantati tra i 50 e gli 80 anni fa, che in primavera sbocciano per primi, regalando alla vista una distesa di leggiadri fiori bianchi. Qui è possibile avvistare tane di tassi e tracce di caprioli, volpi e altra fauna selvatica della zona, e osservare le innumerevoli specie ornitologiche che qui abitano. Il secondo percorso, di circa 25 minuti di cammino, arriva in un bosco da fiaba, dove gli imponenti alberi offrono verde riparo e frescura. Un luogo incantato dove passeggiare tra aceri, faggi, castagni, tra gli ormai rari olmi e frassini, un bosco che rappresenta l’Alta Langa e i suoi maestosi alberi, che arrivano fino ai 20 metri d’altezza. E poi viburni, asparagi, arbusti e innumerevoli specie di flora selvatica.
... oppure in mongolfiera
Per una visione del territorio dall’alto, invece, lo staff di Casa di Langa offre la possibilità di prenotare tutto l’anno un volo mozzafiato in mongolfiera. Una prospettiva unica, che regala allo sguardo l’emozione delle colline langarole, dei vigneti che si susseguono con i colori del foliage che cambiano attraverso le stagioni, dal bruno aranciato dell’autunno al bianco scintillante della neve che li ricopre d’inverno, fino al verde intenso della primavera e alla luce brillante dell’estate. L’esperienza in mongolfiera dura circa tre ore e mezza e parte dal campo base a Barolo, dopo un brief con il pilota. Si vola trasportati dal vento, cavalcando le brezze senza una meta prestabilita, seguiti da terra da un fuoristrada che all’atterraggio riporterà a casa gli ospiti del volo.
Casa di Langa
Località Talloria 1 - 12050 Cerreto Langhe (Cn)
Tel 0173520520
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Alberto Lupini
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