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Bufala Campana
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Dolomiti Paganella, un sogno a occhi aperti

La vacanza attiva si unisce al relax, all’enogastronomia, a un ambiente ancora integro, da scoprire e gustare. Un comprensorio che conserva la genuinità della vita di montagna, dove i prati si alternano a boschi e laghi

 
03 luglio 2022 | 15:30

Dolomiti Paganella, un sogno a occhi aperti

La vacanza attiva si unisce al relax, all’enogastronomia, a un ambiente ancora integro, da scoprire e gustare. Un comprensorio che conserva la genuinità della vita di montagna, dove i prati si alternano a boschi e laghi

03 luglio 2022 | 15:30
 

Un lapislazzuli incastonato tra le Dolomiti del Brenta: è così che viene definito il Lago di Molveno. Per Antonio Fogazzaro, autore di “Malombra” e “Piccolo Mondo Antico”, che amava trascorrere periodi di riposo sulle sue sponde, era “una perla preziosa in un più prezioso scrigno”.

Il suggestivo Lago di Molveno - Foto T. Pini Dolomiti Paganella, un sogno a occhi aperti

Il suggestivo Lago di Molveno - Foto T. Pini

Situato tra Molveno e San Lorenzo Dorsino fa parte di un territorio, quello delle Dolomiti Paganella, che comprende, oltre ai due citati comuni del Trentino, anche quelli di Andalo, Fai della Paganella, Cavedago e  Spormaggiore. A questi bisogna aggiungere, a nord, la Piana Rotaliana Königsberg, un territorio da sempre crocevia di storie e culture, dove l’enogastronomia affonda le sue radici in una tradizione secolare.

Terra di rara bellezza

Raggiungibile in una ventina di minuti dall’autostrada del Brennero, questo territorio conserva la genuinità della vita di montagna, dove i prati verdi si alternano ai boschi e ai laghi e l’innovazione incontra tradizioni antichissime che si tramandano di generazione in generazione. La sua è una bellezza autentica, schietta e genuina, che spazia dalle Dolomiti di Brenta, che si specchiano nelle acque cristalline dei laghi di Molveno e Nembia, alla Paganella, la signora delle Dolomiti, affascinante e risoluta, cantata da poeti, musicisti e scrittori, che l’hanno scelta per la sua bellezza; da San Lorenzo in Banale (nel comune di San Lorenzo Dorsino), uno dei borghi più belli d’Italia, fino ai caratteristici vigneti e meleti della Piana Rotaliana Königsberg, tra l’altro “patria” del Teroldego Rotaliano. Un vino di antiche origini che viene prodotto in un’area limitata riconducibile al “Campo Rotaliano” ricompreso tra i paesi di Mezzolombardo, Mezzocorona, Roveré della Luna e Grumo di San Michele all’Adige. Bisogna anche sottolineare che l’Azienda per il Turismo Dolomiti Paganella dai primi mesi del 2021 è diventata una società benefit, prima in Italia e una delle prime in Europa. Si tratta di una innovativa forma giuridica, introdotta nel nostro Paese nel 2016, sul modello delle Benefit Corporation statunitensi, per promuovere non solo le ricchezze e le bellezze del territorio, ma anche un nuovo modello di turismo attento alla sostenibilità ambientale e sociale.

Dolomiti del Brenta: Croz dell'Altissimo - Foto Alex Mottes Dolomiti Paganella, un sogno a occhi aperti

Dolomiti del Brenta: Croz dell'Altissimo - Foto Alex Mottes

Un caleidoscopio di colori

La bellezza di un territorio emerge anche dalla varietà dei suoi colori, in particolare da quelli creati dalla natura, nel veloce scorrere delle stagioni. Quelli che accarezzano le Dolomiti Paganella sono sicuramente in grado di riempire la tavolozza di un pittore: si passa infatti dal turchese con mille sfumature del Lago di Molveno, perla dell’Altopiano, al verde del Parco del Respiro, un fitto bosco di faggi, abeti rossi e pini a Fai della Paganella, dove si pratica il “Forest Bathing”; da non dimenticare i mille colori che, in primavera ed estate, riempiono orti e giardini: arancione brillante, rosso cremisi, viola intenso e rosa shocking passando per il verde dei cavoli e le tinte pastello dei fiori delle patate. Con quel po’ di verde che era rimasto sulla tavolozza sono stati “pure dipinti” i prati dell’Altopiano che, grazie al clima favorevole e al sole estivo, sembrano brillare di luce propria. Magnifici anche i colori dell’erba che tinge, di mille sfumature, il laghetto biotopo di Andalo, in questo periodo spesso senz’acqua, che si trova all’interno del Parco Andalo Life, un grande e moderno complesso ricreativo e turistico alle porte della cittadina trentina.

Cromatismi all’alba e al tramonto

Il verde è il colore che predomina anche nel Sarnacli Mountain Park, un percorso didattico di 500 metri che si trova ad Andalo nei pressi del capitello votivo dedicato alla Madonna di Loreto. Disteso in una zona prativa che si dilunga nel bosco è articolato in 13 tappe che permettono di vivere in maniera “figurata” molti degli ambienti del Parco Naturale Adamello Brenta. Stupefacenti anche i colori delle Dolomiti di Brenta: ogni giorno, all’alba e al tramonto, le guglie più alte si infiammano di colori accesi, dal rosso intenso al rosa, virando verso sera sul viola. Lo spettacolo più bello è quello che va in scena al primo sorgere del sole, quando i suoi raggi accarezzano i picchi tingendoli di rosa, per dare vita a un quadro d’autore che, nel rinnovarsi di giorno in giorno, è sempre in grado di emozionare. A tutto questo bisogna aggiungere le vie e le piazze fiorite dei paesi dell’Altopiano, come Fai della Paganella e Molveno, che si fregiano del Marchio di qualità “Comune Fiorito”.


La montagna in punta di piedi

Adagiato alle pendici sud orientali delle Dolomiti di Brenta, all’imbocco della Val d’Ambiez, San Lorenzo Dorsino è una delle porte d’accesso al Parco Naturale Adamello Brenta. Il borgo è anche punto di partenza ideale per chi ama il trekking e le escursioni in montagna e luogo perfetto per trasformare la vacanza in una vera esperienza di vita. Una delle sue frazioni, San Lorenzo in Banale, fa parte dell’esclusivo club dei “Borghi più Belli d’Italia”. Per rendersi conto del motivo, basta passeggiare per le sue stradine acciottolate, dove le antiche abitazioni contadine, di legno e pietra, addossate le une alle altre e collegate da portici, androni e corti interne, raccontano un passato ancora ben presente. Ovunque si respira la tranquillità di un paese antico e autentico. Inoltre ogni contrada ha una cappella votiva con il proprio Santo da venerare e le proprie usanze da seguire, come tanti piccoli villaggi raccolti in un unico paese.

Relax contemplativo in riva al Lago di Nembia Dolomiti Paganella, un sogno a occhi aperti

Relax contemplativo in riva al Lago di Nembia

La tradizione della ciuìga

Una delle tradizioni più antiche è quella della preparazione della ciuìga, un insaccato dal gusto insolito e pungente, unico in Italia. Preparato esclusivamente in questa zona dell’Altopiano, secondo una ricetta secolare che unisce abilmente la carne suina, alle rape bianche, tipiche del territorio. Il salame, oggi presidio Slow Food, viene celebrato ogni anno con una sagra molto seguita che si tiene tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, una tre giorni di festa, tra il goloso e il folkloristico, che celebra questo prodotto dalla storia affascinante.

 

Laghi di Molveno e di Nembia

Il Lago di Molveno, per anni riconosciuto da Touring Club e Legambiente come “Lago più bello d’Italia” è uno tra i luoghi più indicati per trascorrere le vacanze in montagna. Con un pizzico di resistenza si può percorrere a piedi quasi tutto l’anello che lo circonda (circa 11 chilometri) e rendersi conto direttamente che questo lago ha l’azzurro dentro ed il resto dei colori fuori, grazie alla maestosa cornice naturale che lo circonda. Poco distante, in direzione San Lorenzo Dorsino, si incontra il Lago di Nembia, una perla immersa nel Parco Naturale Adamello Brenta. Un’oasi molto apprezzata per la ricchezza naturale e faunistica e che si nota immediatamente per il verde smeraldo delle sue acque.

Sapori e colori dell'enogastronomia del territorio Dolomiti Paganella, un sogno a occhi aperti

Sapori e colori dell'enogastronomia del territorio

Entrambi i laghi sono in grado di regalare esperienze uniche tutto l’anno. Ognuno può ritagliarsi una vacanza su misura, all’insegna dello sport o del relax, passando per i viaggi in famiglia e le esperienze romantiche ai piedi delle Dolomiti. Sono entrambi perfetti per chi ama le vacanze slow (la spiaggia di Molveno con i curati prati all’inglese e le numerose aree gioco è considerata la più bella del Trentino) e anche per i più dinamici che possono effettuare escursioni a piedi, in bici e a cavallo, oppure dedicarsi alla canoa e alla pesca sportiva.

Parco del Respiro: Forest Bathing in Paganella

Il Parco del Respiro a Fai della Paganella, è un fitto bosco di faggi, abeti rossi e pini. L’entrata è in “Bus dele Anguane”, un anfratto naturale dove, secondo una antica leggenda, vivevano le Anguane, una sorta di fate streghe che affascinavano e al contempo spaventavano i bambini. Il Parco è un luogo unico in Europa grazie alla quantità di sostanze volatili rilasciate dalle piante (i monoterpeni) che hanno effetti benefìci sull’organismo. Per raggiungere tali obiettivi basta fare immersioni totali nel bosco (cioè veri e propri “bagni di foresta”), per almeno una decina di ore nell’arco di 3-4 giorni, con singole sessioni di visita della durata di almeno 2-3 ore. L’importante è camminare normalmente tra gli alberi per liberare mente e spirito, meglio in compagnia di guide esperte che possono proporre attività, percorsi e momenti dedicati al benessere psicofisico.

Immersione nel Parco del Respiro - Foto T. Pini Dolomiti Paganella, un sogno a occhi aperti

Immersione nel Parco del Respiro - Foto T. Pini

La guida esploratore

Una di queste è Yanez Borella che oltre a essere una guida e un accompagnatore di montagna è anche appassionato di viaggi ecosostenibili, per certi versi estremi, o per lo meno non adatti ai più. Ad esempio nel 2019 in sella alla sua e-bike con un unico compagno di viaggio, il fotografo Giacomo Meneghello, ha percorso in circa 100 giorni i 10 mila e passa chilometri della “Via della Seta” con tappa finale a Xi’an in Cina. In piena pandemia ha poi attraversato di corsa l’Italia, da Trento a Roma, ripercorrendo le vecchie vie di pellegrinaggio, per riunire in maniera simbolica il Paese dopo il traumatico lockdown. Adesso sta sognando una nuova avventura: un viaggio nei posti più remoti della terra per tenere alta l’attenzione sul tema del surriscaldamento globale. «Tutti i miei viaggi – sottolinea Borella - hanno sempre avuto alla base uno scopo benefico e culturale. Anche nella prossima avventura porterò con me le bandiere dell’Admo e dell’Aims per continuare a sensibilizzare le donazioni di midollo osseo e dare visibilità alla importante campagna per la lotta contro la sclerosi multipla».

I prodotti tipici

Questa è una terra ricca di sapori e profumi, collegati alla natura e alle tradizioni. Tante e diverse sono le anime gastronomiche di un territorio che spazia fra lago e montagna.  Alcune specialità presentano molte vicinanze con piatti veneti e austriaci. Pertanto non rimane che sedersi a tavola per assaggiare alcune delle tante tipicità trentine che preparano ristoranti, trattorie, agriturismi, osterie e rifugi: dagli strangolapreti ai canederli, dal pesce d’acqua dolce alle carni, dalla polenta da gustare fumante con i piatti di selvaggina alla meno conosciuta torta di patate; poi i formaggi e le pietanze preparate con ortaggi biologici, erbe spontanee e farine speciali. Infine i dolci, tra cui la torta di carote, lo strudel, la torta di mele trentine e le delizie con i piccoli frutti appena colti, mieli, noci e molto altro ancora. Il tutto annaffiato con un buon bicchiere di vino.

  Il Rifugio Pedrotti all'alba - Foto Filippo Frizzera Dolomiti Paganella, un sogno a occhi aperti

Il Rifugio Pedrotti all'alba - Foto Filippo Frizzera

Tour dei sapori

Sul territorio ci sono tantissimi ottimi locali che propongono la tipica cucina trentina. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Si può incominciare questo veloce tour dei sapori con la Locanda Camorz, un locale elegante che si trova a Mezzocorona in via Dei Camorzi con una sala interna molto caratteristica e un terrazzo che si allunga quasi a lambire i vigneti della Piana Rotaliana. La cucina dello chef patron Andrea Rossi è semplice, i piatti sono quelli della tradizione, con gusti ben decisi. I prodotti utilizzati sono quasi tutti a chilometro zero. Ottimi anche i vini, proposti anche al calice.

A Spormaggiore, dopo avere visitato il parco faunistico Belpark che ospita anche alcuni dei grandi carnivori delle Alpi, si può fare una sosta all’Alt Spaur, un ristorante votato alla genuinità e alla tradizione trentina. Interessante anche la Vecia Molven una trattoria che si trova in una delle zone più antiche di Molveno. In precedenza chiamato “Antica Bosnia”, è un locale particolarmente caratteristico con una lunga tradizione di cucina tipica trentina, di carne e di pesce.

Per finire in bellezza si può provare la cucina gourmet di Giuseppe Ceci lo chef di origini romagnole ma da tanti anni in Trentino, titolare della cucina del Feeling Hotel Fontanella di Molveno. Definito da molti il “maratoneta della gastronomia” - per l’infinità di volte che arriva in sala per spiegare ai commensali i singoli piatti che si apprestano a degustare - si è specializzato in cucina gluten free. La sua è una cucina del territorio e mediterranea, dove si fa ampio uso di materie prime fresche, genuine, scelte quotidianamente da lui. I suoi piatti sono sempre piacevoli, gustosi e digeribili.

Dove dormire. A Molveno si consiglia l’Ariston Lake View Hotel, un elegante “tre stelle” che ha appena compiuto 57 anni. Si trova nel cuore della cittadina trentina con vista sul lago ed è gestito dai proprietari, la coppia Alessandro e Serena Sartori.


www.visitdolomitipaganella.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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