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Soho House Rome, la “casa” di chi è fuori casa ha un ristorante gourmet

La Soho House Rome offre ai suoi members e ai loro ospiti anche le delizie di un ristorante gourmet nel roof al decino piano, la Cecconi's Terrazza, tra gli olivi e gli alberi di limoni che circondano la piscina

di Mariella Morosi
 
20 marzo 2022 | 11:30

Soho House Rome, la “casa” di chi è fuori casa ha un ristorante gourmet

La Soho House Rome offre ai suoi members e ai loro ospiti anche le delizie di un ristorante gourmet nel roof al decino piano, la Cecconi's Terrazza, tra gli olivi e gli alberi di limoni che circondano la piscina

di Mariella Morosi
20 marzo 2022 | 11:30
 

A pochi mesi dall'inaugurazione nel quartiere di San Lorenzo, la Soho House Rome offre ai suoi members e ai loro ospiti anche le delizie di un ristorante gourmet nel roof al decino piano, la Cecconi's Terrazza, tra gli olivi e gli alberi di limoni che circondano la piscina. La vista sulla città è spettacolare, a 360 gradi, e il menu è tutto mirato alla migliore tradizione enogastronomica italiana: una proposta che si aggiunge a quelle di cucina locale e internazionale già molto apprezzate nell'altro ristorante interno e negli altri luoghi del gusto e della miscelazione dislocati nei vari piani del grande palazzo in travertino.

La Cecconi's Terrazza, tra gli olivi e gli alberi di limoni. Foto: Venanzi Soho House Rome, la “casa” di chi è fuori casa ha ora anche un ristorante gourmet

La Cecconi's Terrazza, tra gli olivi e gli alberi di limoni. Foto: Venanzi


Il vero lusso è sentirsi a casa

Peccato che il pubblico romano non possa apprezzarne il gusto, se non come ospite invitato da un membro delle Soho House presenti in tutto il mondo con 23 strutture, ammesso solo dopo una selezione rigorosa e in regola con una quota annuale. Ma non è facile entrare in questa rete creata a Londra e a New York nel 1995 dal ristoratore Nick Jones, fondatore e ceo delle House, è non è il lusso la vera attrattiva di questa originale formula di club-hotel, quanto il comfort, la tranquillità e la sicurezza di essere come a casa. Si sceglie una stanza per brevi o lunghi periodi, con la massima libertà di gustare un buon cibo, sorbire un cocktail o rilassarsi al tea time, lavorare, incontrare gli amici, partecipare a piccole riunioni o fare palestra: il tutto in totale tranquillità e riservatezza tanto che negli spazi comuni è vietato fare uso del cellulare o parlare a voce alta.


Team di cuochi a disposizione

Ed ora, un'equipe di cuochi di consolidata esperienza propone paste fatte a mano, una cucina di mare e di terra, e piatti regionali a base di prodotti a denominazione e di verdure freschissime di coltivazione controllata. Ne è stata data una prova al party dell'inaugurazione, con un menu a base di vitello tonnato, burrata, tartare di tonno, spaghetti all'astice e una sfilata di gelati e dolci come il babà e il tiramisù.


Chi può essere ammesso alla House?

È stata una vera e propria festa aperta agli amici invitati dai soci, tra cui molti italiani perché la proposta di essere ammessi a questo inedito sodalizio internazionale dopo un'iniziale perplessità sembra aver avuto successo anche nella vecchia, tradizionalissima Roma. Possono farne parti artisti o menti creative, intellettuali, pubblicitari e imprenditori del settore tecnologico o comunque cittadini del mondo con identità di vedute e si viene ammessi "in famiglia" solo se presentati da un socio e valutati da una apposita commissione sulla base di precisi parametri, come è norma in un club.

La piscina e il ristorante in terrazza. Foto: Venanzi Soho House Rome, la “casa” di chi è fuori casa ha ora anche un ristorante gourmet

La piscina e il ristorante in terrazza. Foto: Venanzi


Il Cecconi's restaurant

Il Cecconi's restaurant prende il nome da Enzo Cecconi, il più giovane direttore del Cipriani di Venezia, che aprì il primo Cecconi’s a Londra nel 1978. Da imprenditore, credeva nella spettacolarizzazione del cibo e del servizio e introdusse, infatti, elementi della performance teatrale nel ristorante, preparando i piatti al tavolo. Il Cecconi’s fu un successo immediato e divenne parte della famiglia Soho House nel 2004.


Ci sono ora 12 locali con lo stesso nome a West Hollywood, Istanbul, Berlino, Barcellona, New York e Mumbai. «Il cibo italiano - dice Nick Jones - è amato in tutto il mondo e da circa vent’anni in altre città i nostri soci possono godere della sua autentica cucina e di una calorosa ospitalità. Portare questo tanto amato ristorante in Italia per i nostri members romani rappresenta per me un momento speciale e spero di renderli orgogliosi».

 

Il bar Soho House Rome, la “casa” di chi è fuori casa ha ora anche un ristorante gourmet

Il bar. Foto: Venanzi


Prossima apertura Milano

Questa di San Lorenzo è la prima Soho House italiana ma presto ne sarà pronta un'altra a Milano, di fronte alla Pinacoteca di Brera. Questa è un'altra caratteristica del brand: mai nei centri storici o nei luoghi-museo, piuttosto nei più vivaci quartieri periferici. San Lorenzo, infatti, è considerato il quartiere degli artisti, il più trendy della Capitale e questo alto edificio ex edificio pubblico completamente ristrutturato dopo quattro anni di lavori, si trova davanti all'Università La Sapienza. Ci sono voluti quattro anni per ristrutturarlo. Oggi ci sono un'ottantina di stanze di varie dimensioni e appartamenti per famiglie e un centinaio di dipendenti coordinati dalla direttrice Giorgia Tozzi si impegna a garantire un'ospitalità calda agli ospiti, tra cui molti giovani stranieri attratti dalla Città Eterna.


La quota di partecipazione

Chi ha meno di 27 anni può entrare nella community che attualmente conta 120mila soci con una quota ridotta: 500 euro l'anno e l’opportunità di riservare camere in ogni Soho House del mondo mentre la quota intera per una Soho House locale è di 1800. Per accedere invece a quelle di tutto il mondo (Every House) si sale a 2.200, ma sempre previa selezione.


Piscina e ristorante in terrazza

La terrazza della Soho House Rome dove è il ristorante, dispone di una piscina di 15 metri decorata da piastrelle rosse e racchiusa da pannelli in vetro che offrono una vista impareggiabile mentre nuotano. Lettini prendisole dai motivi geometrici e ombrelloni smerlati adornano il pavimento in pietra, realizzato con un tradizionale motivo decorativo italiano, la palladiana. Sempre in terrazza c'è il bar, con i toni della terracotta, con un bancone con piano realizzato in marmo romano, con comode sedute in bordeaux e verde. Una tettoia a baldacchino con sistema di riscaldamento per esterni sormonta il bar e la sala da pranzo.

 


Il “pagamento” degli artisti

Tutto, nei dieci piani, è comodo e confortevole, per un relax completo, con arredi vintage, di ispirazione british, modernariato d'autore e un concept che a tratti richiama i dettagli industriali della vicina Fondazione Pastifico Cerere. Soprattutto c'è il segno degli artisti che frequentano le strutture e che hanno lasciato le loro opere "in pagamento" del soggiorno, come avveniva un tempo. Così è nata una grande collezione di arte contemporanea di migliaia di pezzi dislocata nelle varie strutture del mondo. Tanti i talenti emergenti e il Soho House Art Prize li supporta, ma sono anche molte le opere dei più famosi come Yinka Shonibare, Tacita Dean, pezzi Tracey Emin, George Condo, Jenny Holzer. Fervente è inoltre la vita associativa e i membri hanno anche accesso esclusivo alla Sh.App (Soho House app) per connettersi agli altri membri Soho House di tutto il mondo. Riservatezza garantita e relax assoluto sono i segni distintivi di tutte le strutture e questa di Roma vanta anche una confortevole working area, una sala cinematografica con 42 posti e comode poltrone, un'attrezzatissima palestra e un centro benessere con sauna. Un grande spazio creativo, il Soho Studio, è al piano terra.


Tanti i frequentatori vip

Ma queste House sono troppo elitarie, riservate a pochi fortunati? Nick Jones lo nega - anche i prezzi di tutti i servizi offerti, a parte la quota, sono nella norma - e racconta che tutto cominciò a Londra per utilizzare lo spazio di una casa georgiana sovrastante il suo Cafè Boheme di Soho a cui si poteva accedere solo attraverso una porticina. Da qui l’idea di trasformare il locale in un club i cui membri erano i clienti abituali che ben presto divennero 500 e che vi potevano accedere dalle 8 di mattina alle 3 di notte. Allora non poteva immaginare che da quella intuizione sarebbe nato un inedito impero in grado di attrarre anche grandi personaggi come Madonna, Nicole Kidman, Harry e Megan. Ma sui frequentatori vip le bocche sono cucite perché la riservatezza degli ospiti è regola ferrea.


Anche a Roma la struttura e tutti i servizi sono aperti e disponibili 7 giorni su 7 all day long, dalle 8 a mezzanotte, ma il sabato l'orario di chiusura scivola fino alle 2 della notte.


Soho House Rome
via de Lollis 12 – Roma
Tel 069 4808000
www.sohohouse.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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