Senigallia, la città gourmet (ma non solo)
Senigallia è la città con il più alto numero di stelle Michelin pro capite, ma vanta anche uno tra i gelati più buoni d’Italia oltre che ristoranti e osterie che meritano la sosta. Ci sono anche il mare bandiera blu e la fotografia
Due sono le cose che saltano subito alla mente quando si pensa a Senigallia (An). La prima è il mare da Bandiera blu e tutto ciò che gira intorno ad esso, a partire dalla spiaggia di velluto tra le più ambite della vacanza italiana. La seconda è il gusto: Senigallia è la città con il più alto numero di stelle Michelin pro capite, cinque in totale, sommando le tre stelle di Mauro Uliassi e le due di Moreno Cedroni.
Vanta inoltre uno tra i gelati più buoni d'Italia, quello cioè di Paolo Brunelli. A cui si aggiungono pizzerie, osterie, trattorie sul mare e locali di tendenza che hanno decretato Senigallia come una vera e propria città gourmet e meta imperdibile per ogni foodlover che si rispetti.
La cucina semplice e contemporanea di Uliassi
E allora cominciamo subito alla grande. Prima tappa da Uliassi. Il ristorante è sul mare, tra il porto canale e la spiaggia. È un posto pieno di energia. È bello sempre, in tutte le stagioni, con il vento o con la pioggia, con la neve oppure quando le giornate sono immobili sotto il sole dell’estate. Semplice e contemporanea la cucina che affonda le sue radici nelle tradizioni della Riviera Adriatica, giocando con le contaminazioni. Uliassi si ispira al profumo del mare, ma gli piace anche cimentarsi nella selvaggina. Ogni anno nei Lab presenta dieci piatti inediti, che si affiancano al percorso Classico delle proposte storiche.
I piatti innovativi di Moreno Cedroni
Da una stella all’altra, anzi due. Quelle di Moreno Cedroni alla Madonnina del Pescatore. Il locale si trova davanti al mare, protetto da una stele devozionale ancora fortemente venerata da chi grazie al mare vive, e da cui prende il nome, sul lido di Marzocca.
Mariella Organi accoglie gli ospiti e li conduce a gustare gli straordinari e innovativi piatti dello chef-patron Moreno. La cucina, incentrata per lo più sul pesce, abbina la fantasia con la capacità di fondere le materie prime: dal Susci, alla Costoletta di rombo, alla prima colazione, ogni portata è curata al dettaglio per far vivere all’ospite un’esperienza gustativa unica nel suo genere.
La Madonnina del Pescatore è l’attività più longeva di Cedroni, ormai rodata, sapientemente strutturata, ma sempre aperta all’innovazione, così come lo è il suo patron. Ma a Senigallia c’è una sua altra chicca: Anikò, la storica salumeria ittica in piazza Saffi (pieno centro). Un chiosco in acciaio, tek e cristallo in cui si riformula il concetto di street food dando al pesce di qualità il ruolo da protagonista.
Tra crudi, piatti tipici e pizza
Dai due mostri sacri della ristorazione italiana a indirizzi che promettono bene a Senigallia il passo è breve. Consigliatissimo il Cuoco di Bordo, sul lungomare, dove assaporare crudi eccellenti: dall’alzata di conchiglie alle canocchie, dalle seppie alla battuta di orata.
Anche l’Angolino sul Mare è una piccola perla direttamente sulla spiaggia. Tra i must del locale anche qui le crudités e le specialità di pesce marchigiane. Da provare: i passatelli alle vongole e le fettuccine alla pescatora. La vista è sulla Rotonda a mare (sì quella di Fred Bongusto, oggi centro polifunzionale per l’arte, la musica e lo spettacolo), protesa sull’acqua, raro esempio di architettura balneare in Italia.
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In centro città si visitano, invece, la Rocca Roveresca, che rivela le origini romane della cittadina, e il Foro annonario, con un portico a 24 colonne doriche. E ci si ferma a mangiare alla Trattoria Vino e Cibo. Qui il consiglio è assaggiare il carpaccio di rana pescatrice, le triglie con l'indivia scottata e i sardoncelli scottadito.
Altra tappa gourmet il ristorante Sepia by Niko dove Niko Pizzimenti ci conduce in un sorprendente viaggio dalle Marche alla Sicilia (passando per l’Australia e l’Oriente). Per la pizza di va da Mezzometro dove sì si può optare per la classica ma il consiglio è di provare quella in pala di stile romano. Gli impasti delle due tipologie sono entrambi molto digeribili e ricchi di gusto. Al morso morbide e scioglievoli con una leggera tensione al croccante sul cornicione. Un selezionato paniere di ingredienti Dop completa le pizze. Interessante vedere i diversi tipi di pomodoro che vengono scelti e abbinati agli altri prodotti. Qui inoltre troverete anche alcuni piatti di cucina e interessanti proposte di fritti. Da bere diverse tipologie di birra e una buona scelta sul fronte vino tra cui segnaliamo vari buoni Verdicchio.
Città della fotografia
Ma a Senigallia oltre al cibo e al mare c’è di più. Senigallia è, infatti, ormai nota anche come città della fotografia. La città ha ottenuto questo appellativo grazie a Mario Giacomelli, grande fotografo del Novecento, nato e vissuto tutta la vita in città e a cui è dedicata una sezione permanente dello spazio espositivo di Palazzo del Duca, con alcuni dei suoi lavori più celebri, come le serie “Scanno” e “Io non ho mani che mi accarezzino il volto” e gli scatti dei celebri “pretini” che giocano nelle loro tonache nere. Senza dimenticare l’estremo e folle Roger Ballen, con The Place of the Upside Down: 84 opere, tra iconiche ed inedite, per un percorso certamente non adatto a tutti, ma di grande impatto emotivo (fino al 2 ottobre 2022).
Centro storico da vivere
Nel centro storico di Senigallia, inoltre, si trova la Chiesa della Croce, capolavoro del Barocco italiano che conserva una preziosa deposizione di Federico Barocci datata 1582. Nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie e annesso Convento, fuori dal centro cittadino, edificata dai Duchi Giovanni della Rovere e Giovanna da Montefeltro spicca una delle opere d’arte più importanti del territorio, la “Madonna con Santi” del Perugino. Cibo per pancia e cibo per la vista oltre che per l’anima: tutto è possibile a Senigallia.
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Alberto Lupini
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