Riapre il Clandestino: in menu 8 “Susci” dedicati alle donne rivoluzionarie
Otto tappe nel mondo per conoscere, attraverso il gusto, ciò che altrettante donne hannp ispirato allo chef, due stelle Michelin, Moreno Cedroni insieme a Myungeun Kim, Alessandro Mandrioli e Francesco Picasso
Nuova stagione per il Clandestino, il “Susci bar” dello chef due stelle Michelin Moreno Cedroni affacciato sul mare delle Marche, nella baia di Portonovo (An). Nuova stagione che fa rima con un nuovo menu degustazione dedicato a otto donne che hanno lasciato un segno importante e forti cambiamenti nella storia e nella società: “Susci Rosa”. Come ogni anno, la creatività dello chef Cetroni è condivisa con Luca Abbadir, executive del gruppo, insieme a Myungeun Kim, Alessandro Mandrioli e Francesco Picasso. L'ospitalità dal Clandestino è a cura di Massimo Franzin. A fianco del nuovo menu anche Susci Memories, il meglio di 22 anni di menu a tema del Clandestino. A pranzo è disponibile anche il menu alla carta.
«Il filo conduttore tra queste donne è che tutte hanno avuto un impatto significativo e hanno aperto nuove strade nel loro campo di attività – racconta lo chef - Sono state figure di spicco nelle loro rispettive aree di interesse e hanno contribuito a rompere gli stereotipi di genere e a sfidare le convenzioni sociali. Ognuna di loro ha dimostrato forza, coraggio e determinazione nel perseguire i propri obiettivi e nel superare le sfide che hanno affrontato lungo il cammino. Inoltre, molte di loro hanno influenzato la cultura e la società attraverso il loro lavoro e il loro impegno, lasciando un impatto duraturo sulla storia».
Come è “Susci Rosa”, il nuovo menu del Clandestino di Cedroni
Il nuovo menu Susci Rosa conduce dunque in otto tappe nel mondo per conoscere ciò che altrettante donne hanno ispirato allo chef Cedroni. Così a Virginia Woolf, che spesso ha incluso descrizioni culinarie nei suoi libri, utilizzando il cibo per creare atmosfere, caratterizzare personaggi e esplorare dinamiche sociali e familiari, è dedicato “Pesca, spumante brut, rum e menta”. Per Indira Gandhi, prima donna primo ministro dell'India, lo chef ha creato “Ricciola, carota e zenzero fermentati, chutney di carota e masala”. Indira Gandhi ha avuto un rapporto significativo con il cibo in un contesto politico e culturale. Come primo ministro dell'India, ha sottolineato l'importanza del cibo promuovendo la diversità culinaria e la ricchezza della gastronomia indiana. Il cibo ha rappresentato un mezzo per esprimere l'identità nazionale e promuovere l'unità tra le diverse comunità del paese.
A Wangari Maathai (pioniera dell'ambientalismo e prima donna africana a vincere il Premio Nobel per la pace) è dedicato “Tonno rosso, maharagwe con fagioli rossi e cocco, kalanchoe, friggitelli e coriandolo”. Poi c'è Ella Fitzgerald, una delle più grandi cantanti jazz di tutti i tempi, ha avuto un legame con il cibo attraverso le canzoni che ha interpretato. Molte delle sue esibizioni includevano brani che celebravano la cucina e la gastronomia, come ad esempio "A Tisket, A Tasket" o "Hernando's Hideaway". A Ella Fitzgerald Cedroni ha dedicato “Mazzancolle turgide, salsa gumbo con okra, riso e furikake vegetale”.
Dall'America al Giappone, con leggendaria samurai del XII secolo, Tomoe Gozen a cui Cedroni dedica “Kamaboko di seppe e capesante, salsa nocciola, ramen e umeboshi”. Il rapporto di Tomoe Gozen con il cibo riflette la dieta dei samurai del XII secolo, sottolineando l'importanza della disciplina, del rispetto per il cibo e per chi lo preparava, della moderazione nell'alimentazione e del cibo come fonte di forza e salute per i combattimenti. Il cibo rappresentava anche un legame con la natura e la terra, evidenziando la profonda connessione tra la cultura samurai e l'ambiente circostante, svelando così aspetti culturali e storici dell'epoca. Per l'italiana Angela Bottari, figura politica impegnata nella difesa dei diritti delle donne e nella promozione dell'uguaglianza di genere in Italia, c'è “Baccalà alla messinese, capperi olive e patate”.
All'elegante stilista Coco Chanel è, invece, dedicato “Crema di mandorla, tahina e rosa, gelato al cocco e spuma di sambuco”. Infine, per Frida Kahlo lo chef ha pensato a “Ganache cioccolato Tulakalum e lamponi, salsa mole e mezcalito”. Il cibo ha avuto un ruolo significativo nella vita di Frida Kahlo. La sua arte spesso incorporava immagini di frutta, verdura e altri elementi culinari messicani. Inoltre, la cucina messicana è stata una fonte di ispirazione per lei, e ha influenzato il modo in cui rappresentava la cultura e l'identità messicana attraverso la sua arte. Frida Kahlo stessa era un'appassionata cuoca e amava ospitare cene elaborate, dimostrando così un forte legame personale e artistico con il cibo.
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Alberto Lupini
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