Il Percorso sensoriale di Giuseppe Vesi La strada da fare è ancora molta
14 giugno 2017 | 17:24
di Andrea Radic
Giuseppe Vesi
Ma c'è una novità contemporanea, che hanno chiamato con roboanti aspettative "Percorso sensoriale" che delude assai. L'idea è l'abbinamento tra basi cotte nel forno a legna o elettrico e topping ideati dallo chef Igor Sangilles. Lo spunto potrebbe essere buono, ma la strada è ancora lunga. Ciò che esce dal forno risulta infatti slegato da ciò che viene aggiunto in cucina, sia dal punto di vista del gusto che delle consistenze. Inoltre i due passaggi causano l'arrivo al tavolo del piatto quasi freddo. Durante l'anteprima riservata alla stampa, la millefoglie di verdure, ispirata dallo strabordante ossequio alla cucina vegetariana, è di poco sapore e l'aggiunta a coprirla della cialda di Parmigiano ne stravolge la sapidità.
Capitolo pizze tradizionali scritto meglio, anche se Milano accoglie già altre pizzerie gourmet e per fare la differenza ci vuole una marcia in più, che qui non c'è ancora. Da sottolineare con grande plauso la scelta degli ingredienti, presidi Slowfood o direttamente provenienti dai fornitori campani di famiglia. Super i pomodorini gialli che che campeggiano sulla classica pizza che però non nasconde una base troppo acquosa.
Il locale è luminoso, piacevole e ben arredato, pregevoli i sottopiatti dedicati in maiolica napoletana, come il forno della pizza che merita la foto di rito. Insomma, in attesa di un necessario aggiustamento del tiro e di frigoriferi funzionanti (il vino bianco non era disponibile) per godere dell'arte di Giuseppe Vesi torniamo a via dei Tribunali. Per Milano attendiamo il match di ritorno.
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Alberto Lupini