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“Panza mia fatte capanna”: alla scoperta dell’enogastronomia laziale

Qui si è sviluppata una forte contaminazione della cucina tradizionale, popolare e contadina, basata su sapori forti, sapidi e decisi. In tavola primi e secondi unici e prodotti tipici, dall'olio ai vini

di Stefano Nico
15 febbraio 2022 | 08:30

“Panza mia fatte capanna”: alla scoperta dell’enogastronomia laziale

Qui si è sviluppata una forte contaminazione della cucina tradizionale, popolare e contadina, basata su sapori forti, sapidi e decisi. In tavola primi e secondi unici e prodotti tipici, dall'olio ai vini

di Stefano Nico
15 febbraio 2022 | 08:30

Il Lazio vanta una storia lunga e ricca, fatta di conquiste e battaglie, tradizioni e letteratura, incontri e scontri di diverse culture che hanno portato Roma a diventare il Grande impero di cui i libri di scuola parlano. Ma tutt’oggi il Lazio detiene un importante capitale culturale: visitando i musei, osservando i monumenti e le bellezze a cielo aperto che questa regione, fiera, mostra al mondo intero, è possibile capire e “sentire sulla propria pelle” quanto gloriosa e leggendaria è stata la storia di Roma e del Lazio.

Alla scoperta della cucina laziale “Panza mia fatte capanna”: alla scoperta dell’enogastronomia laziale

Alla scoperta della cucina laziale


Regione da film


Sono molti i film girati nel Lazio e nella provincia di Roma. Il mondo del cinema ha da sempre avuto un impatto notevole per la sua possibilità di trasportarci in mondi magici restando completamente seduti sulla poltrona. Un modo di abbandonarsi alle immagini e dimenticare completamente il mondo che ci circonda. Cinecittà è in Italia il luogo per eccellenza. Ad attrarre registi e produttori la varietà dei paesaggi che caratterizzano la regione, dai borghi medievali ai castelli e giardini rinascimentali, dal mare ai centri arroccati su speroni di tufo, dai laghi vulcanici alle antiche chiese romaniche dell’alto Lazio.


Ci troviamo nella patria della cinematografia ed è comunque vasta la lista di film da ricordare. Tra i più famosi vanno sicuramente citati quei film cui le scene hanno determinato l’appartenenza a questa meravigliosa terra come Vacanze Romane diretto da William Wyler, con Gregory Peck e Audrey Hepburn, Pinocchio di Carlo Collodi con l’indimenticabile Nino Manfredi, Non ci resta che piangere con Massimo Troisi e Roberto Benigni, la Grande Bellezza diretto da Paolo Sorrentino e il Maresciallo Rocca con Gigi Proietti e Stefania Sandrelli.


La ricca enogastronomia


Non poteva essere da meno la cultura enogastronomica, qui nel Lazio, come in tutta Italia, si è sviluppata una forte contaminazione della cucina tradizionale, popolare e contadina, basata su sapori forti, sapidi e decisi con un largo consumo del cosiddetto quinto quarto.
La tradizione della gastronomia del Lazio spesso è identificata in quella romana, anche se bisogna ammettere che alcuni dei piatti tipici della cucina romana spesso sono contaminati o “rubacchiati” sapientemente, dalle regioni vicine. Così come i tanto amati spaghetti all’Amatriciana che traggono la loro origine dal vicino Abruzzo, in quanto Amatrice apparteneva a quella regione, e solo più tardi passò sotto la provincia di Rieti.

Cacio e pepe “Panza mia fatte capanna”: alla scoperta dell’enogastronomia laziale

Cacio e pepe


Famosissimi primi piatti


Fra le paste, i bucatini all'amatriciana e i rigatoni alla carbonara sono sicuramente fra i primi più famosi della gastronomia laziale e nazionale. Immancabili i rigatoni con la pajata, cioè le interiora di vitello ed il risotto alla romana preparato con marsala, animelle e fegatini. Prelibati e da provare sono gli stracci di Antrodoco, sorta di frittelline imbottite di trita e mozzarella, infornate a mo' di cannelloni e spolverati di salsa e pecorino. Altra pasta tipica del Lazio sono le fregnacce, sorta di maltagliati all'uovo; si preparano alla sabinese con un sugo di porcini e olive nere.

 


Ghiotti i secondi


Ghiotti e gustosi i secondi. Rinomato e celeberrimo è il saltimbocca alla romana, a base di vitello, prosciutto e salvia. Altra celebre specialità è la coda alla vaccinara. Roma e il Lazio è la terra dell'abbacchio cucinato nelle più diverse maniere. Fra le preparazioni a base di carne suina segnaliamo le spuntature di maiale e la celeberrima porchetta. Anche se ne rivendicano la paternità pure abruzzesi, marchigiani ed umbri, ad Ariccia sono sicuri di vantare la porchetta originale. Assolutamente da non dimenticare i carciofi alla giudia, altra specialità del ghetto ebraico.

 

La celebre porchetta “Panza mia fatte capanna”: alla scoperta dell’enogastronomia laziale

La celebre porchetta


Patria di tipicità uniche


Diversi sono i prodotti tipici del territorio, dai Presidi Slow Food come la Fagiolina di Arsoli, la Giuncata dei monti Reatini, la Marzolina e la Tellina del litorale romano, ma i due che la fanno sicuramente da padrone sono senz’altro l’olio extravergine di oliva e i salumi di maiale. La produzione dell’olio di oliva è tradizionale del Lazio, come testimonia la presenza nel comune di Fara in Sabina dell’ulivo più antico d’Europa, un imponente albero che risale al V secolo.


Il Lazio vanta due Dop, l’olio extravergine d’oliva Sabina e l’olio extravergine d’oliva Canino. Tra i salumi, quelli di carne interi prevalgono sugli insaccati, come il guanciale o la gola di maiale molto utilizzati nella cucina regionale, basti pensare ai bucatini all’amatriciana e gli spaghetti alla carbonara.

 

Carciofi alla romana “Panza mia fatte capanna”: alla scoperta dell’enogastronomia laziale

Carciofi alla romana


Sua maestà il Pecorino


Nel comparto caseario, il prodotto che sicuramente rappresenta al meglio la regione è il celeberrimo Pecorino Romano, un formaggio unico, prodotti esclusivamente con latte di pecora.


Vini premiati


Nel Lazio si producono diversi vini bianchi, confermandosi con otto vini Tre Bicchieri Gambero Rosso. Uno fra tutti il Frascati, la prima Docg d’Italia. Il Cesanese con la Docg Cesanese del Piglio è un’eccellenza tra i vini rossi, anche se forse tra il più rappresentativo della regione risulti ancora oggi l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone.

 


Terra ricca di rinomati ristoranti


Il 2020 ed il 2021 siano stati anni difficili per il settore della ristorazione in Italia e nel mondo. I locali hanno dovuto fare i conti con la pandemia in corso, adeguandosi velocemente alla riorganizzazione degli spazi per salvaguardare la salute dei clienti e dei dipendenti in un momento storico molto particolare. Nonostante tutto sono stati tanti i ristoranti di Roma e del Lazio premiati dalle guide Gambero Rosso e Michelin. Si parte dalle new entry del Gambero Rosso, con i sei nuovi ristoranti Tre Forchette, tra i quali spicca Glass Hostaria di Cristina Bowerman, inserita nella top ten dei cuochi di maggiore successo al mondo, oltre che il ristorante Imàgo dell’Hotel Hassler, Il Pagliaccio e la Pergola, Pascucci al Porticciolo, La Trota e l’ultimo entrato Da Cesare. Sullo stesso pensiero anche la Guida Michelin che riconferma La Pergola con le tre stelle Michelin capitanato da Heinz Beck, e con le due stelle La Trota dei fratelli Serva e il Pagliaccio di Anthony Genovese e Matteo Zappile premiato sul palco della Rossa “Servizio di Sala” per l’edizione 2022 della Guida Michelin.
È il caso di dire “Panza mia fatte capanna, se campa na vorta sola….”

© Riproduzione riservata STAMPA

 
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