Meno tasse e più investimenti Il Piano Colao piace agli alberghi
Confindustria Alberghi è soddisfatta del piano messo a punto dagli esperti nominati dal Governo, perché insiste sulle agevolazioni per rimettere in piedi il settore alberghiero, fondamentale per la ripartenza del Paese
09 giugno 2020 | 18:56
Sono 121 le pagine che compongono il cosiddetto "Piano Colao", un documento presentato dalla task force guidata dall'ex ad di Vodafone alla Presidenza del Consiglio. Tra sei macro-settori individuati c'è anche il Turismo. Ed è proprio Confindustria Alberghi che applaude alla scelta di aver voluto investire così tanto su un comparto (di cui l'industria alberghiera è tra i vertici) fondamentale per il rilancio dell'Italia. «Una funzione strategica che insieme ad arte e cultura costituisce il Dna del Paese», scrive l'associazione in una nota.
Confindustria Alberghi parla di un segnale positivo per il settore. Sono tanti gli spunti presenti nel rapporto che tentano di rispondere a quanto chiesto dagli albergatori e dalle aziende in questo periodo di crisi. Tra i più importanti, secondo Confindustria Alberghi, c'è il primo: escludere il contagio covid-19 dalla responsabilità penale del datore di lavoro.
Questo e gli altri punti messi in chiaro dal rapporto riguardo al turismo e al settore alberghiero, secondo l'associazione, sono in linea con le esigenze di un settore che con oltre 100 giorni di blocco forzoso di ogni attività è certamente tra i più colpiti dalla crisi e che in questa fase ha bisogno di azioni volte alla protezione del settore e dell’occupazione, ma nello stesso tempo può e deve guardare avanti.
Tra gli altri strumenti atti a garantire una ripartenza solida, ci sono la riduzione del cuneo fiscale e la riduzione della tassazione, così come l’intervento sugli affitti. Importante un focus a livello governativo per un’azione di coordinamento e rilancio sulla prospettiva dei prossimi tre anni, e ancora bene il potenziamento del coordinamento e della promozione dell’azione/immagine Paese all’estero.
A questo proposito, l'Italia del turismo può già avere qualche prima soddisfazione. A cominciare dall'altissimo numero di ricerche su Google intorno alle mete turistiche sparpagliate e mai accantonate del Belpaese. O ancora, dall'alto numero di tedeschi che già varcano i confini per trascorrere le loro vacanze in Italia.
Di particolare rilevanza il tema degli investimenti in ristrutturazioni e riqualificazioni che riannodano i fili di un processo avviato già negli scorsi anni con il tax credit per le imprese alberghiere, che si era bruscamente interrotto.
Confindustria Alberghi tiene però a ricordare un altro importante argomento che non può permettersi di essere trascurato: "Un aspetto che resta però aperto è quello delle infrastrutture digitali di prenotazione che oggi vedono il mercato esclusivamente in mano a pochi player internazionali. Una debolezza intrinseca del nostro sistema dell’offerta che, in assenza di un quadro realmente di mercato, vede la capacità delle imprese fortemente condizionata. Un tema aperto, certamente di difficile soluzione, ma che a livello italiano e ancora di più europeo chiede un intervento ormai non più procrastinabile. Sarà anche questo uno dei temi che porteremo al tavolo degli Stati Generali della ripresa che speriamo possano tracciare sulla scorta del piano Colao, un percorso di rinascita e rilancio del Paese".
Il settore alberghiero, parte del Dna di uno Stato pronto a ripartire
Confindustria Alberghi parla di un segnale positivo per il settore. Sono tanti gli spunti presenti nel rapporto che tentano di rispondere a quanto chiesto dagli albergatori e dalle aziende in questo periodo di crisi. Tra i più importanti, secondo Confindustria Alberghi, c'è il primo: escludere il contagio covid-19 dalla responsabilità penale del datore di lavoro.
Questo e gli altri punti messi in chiaro dal rapporto riguardo al turismo e al settore alberghiero, secondo l'associazione, sono in linea con le esigenze di un settore che con oltre 100 giorni di blocco forzoso di ogni attività è certamente tra i più colpiti dalla crisi e che in questa fase ha bisogno di azioni volte alla protezione del settore e dell’occupazione, ma nello stesso tempo può e deve guardare avanti.
Tra gli altri strumenti atti a garantire una ripartenza solida, ci sono la riduzione del cuneo fiscale e la riduzione della tassazione, così come l’intervento sugli affitti. Importante un focus a livello governativo per un’azione di coordinamento e rilancio sulla prospettiva dei prossimi tre anni, e ancora bene il potenziamento del coordinamento e della promozione dell’azione/immagine Paese all’estero.
A questo proposito, l'Italia del turismo può già avere qualche prima soddisfazione. A cominciare dall'altissimo numero di ricerche su Google intorno alle mete turistiche sparpagliate e mai accantonate del Belpaese. O ancora, dall'alto numero di tedeschi che già varcano i confini per trascorrere le loro vacanze in Italia.
Di particolare rilevanza il tema degli investimenti in ristrutturazioni e riqualificazioni che riannodano i fili di un processo avviato già negli scorsi anni con il tax credit per le imprese alberghiere, che si era bruscamente interrotto.
Confindustria Alberghi tiene però a ricordare un altro importante argomento che non può permettersi di essere trascurato: "Un aspetto che resta però aperto è quello delle infrastrutture digitali di prenotazione che oggi vedono il mercato esclusivamente in mano a pochi player internazionali. Una debolezza intrinseca del nostro sistema dell’offerta che, in assenza di un quadro realmente di mercato, vede la capacità delle imprese fortemente condizionata. Un tema aperto, certamente di difficile soluzione, ma che a livello italiano e ancora di più europeo chiede un intervento ormai non più procrastinabile. Sarà anche questo uno dei temi che porteremo al tavolo degli Stati Generali della ripresa che speriamo possano tracciare sulla scorta del piano Colao, un percorso di rinascita e rilancio del Paese".
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