Prosegue la nostra rubrica Bergamo e Brescia tra storia e cibo, nata per celebrare le due città, le loro tradizioni e la loro cucina nell'anno della Capitale della Cultura. Un excursus che lega un monumento storico di ognuna delle due città ad un piatto o un prodotto tipico andando a creare una sorta di fil rouge tra Cultura e Cucina perché, come diciamo da sempre, la Cucina con la C maiuscola è un aspetto fondamentale e fondante della Cultura di una città e del suo territorio, così come lo sono la storia e i monumenti che punteggiano e definiscono il tracciato urbano.
Questa volta è il turno, per Bergamo, dell'Accademia Carrara e di polenta e osèi.
L'Accademia Carrara di Bergamo
Accademia Carrara, più di 200 anni di storia
Entrare nell’Accademia Carrara significa compiere un viaggio straordinario nella storia dell’arte italiana, dall’inizio del Quattrocento sino alle soglie della modernità: stiamo parlando di un vero e proprio gioiello, un vanto assoluto per la città di Bergamo. L’Accademia Carrara è un museo nato nel 1796 per iniziativa del conte Giacomo Carrara. Negli anni il patrimonio del museo si è arricchito in modo straordinario, per numero e qualità delle opere, grazie ai lasciti del conte Guglielmo Lochis (1866), del senatore Giovanni Morelli (1891), dello storico dell’arte Federico Zeri (1998) e a oltre duecento altre donazioni. Riaperto nell’aprile del 2015, dopo indispensabili lavori di restauro dell’edificio e affidata alla gestione della Fondazione Accademia Carrara, si presenta oggi come museo moderno, dotato dei necessari servizi al pubblico e di un allestimento importantissimo, da far invidia a numerosi musei di fama mondiale.
Capolavori dell’arte italiana
L’Accademia Carrara custodisce infatti 1.587 dipinti, 132 sculture, una significativa raccolta di disegni, stampe e preziosi nuclei di arti decorative, dai ventagli alle porcellane, dai bronzetti alle medaglie. Un itinerario vario e sorprendente, punteggiato da autentici capolavori dell’arte italiana. Come il profilo elegante di Leonello d’Este dipinto da Pisanello e il Ritratto di Giuliano de’ Medici di Botticelli. La commovente Madonna di Andrea Mantegna e quella ricca di umanità di Giovanni Bellini. L’indimenticabile San Sebastiano di Raffaello, con il suo sguardo trasognato, e i volti veri dei personaggi ritratti da Giovan Battista Moroni o dal Piccio. Il silenzio delle nature morte di Baschenis, i pigmenti e le lacche di fra Galgario. Ed ancora Lorenzo Lotto, Tiziano, Tiepolo, Canaletto, Guardi. La grande tradizione italiana di pittura che continua nell’Ottocento: da Hayez a Previati fino allo struggente volto di Santina Negri, dipinto da Giuseppe Pellizza da Volpedo che chiude la visita alla pinacoteca.
Visitatori all'Accademia Carrara
Le origini: la generosità di Giacomo Carrara
L'origine dell’Accademia Carrara si deve al conte Giacomo Carrara (1714-1796), mecenate e collezionista di stampo illuminista, con un generoso lascito alla città di Bergamo alla fine del Settecento. Il palazzo dell'Accademia, compiuto nel 1810, è sorto per iniziativa del nobile bergamasco, che nel 1780 acquistò in borgo San Tomaso uno stabile per sistemarvi una galleria di opere d'arte con annessa scuola di disegno; nel 1795 lo stesso Carrara dichiarò l'istituzione erede universale di ogni sua sostanza.
Nel 1793, contemporaneamente alla prima apertura pubblica della propria galleria, il conte Giacomo Carrara volle che nello stesso luogo si iniziassero i corsi di disegno e di pittura. Alla sua morte, nel 1796, tutti i suoi beni furono dati in gestione a una Commissarìa a favore dell'Accademia che li gestì fino al 1958, quando tutto passò nelle mani del Comune di Bergamo. La Commissaria ai primi dell'800 deliberò di ampliare la sede e, dopo aver esaminato i progetti presentati da L. Pollak e da Simone Elia, scelse il disegno di quest'ultimo, che fu eseguito, con qualche variante, tra il 1807 e il 1810.
Gli interni dell'Accademia Carrara
L’edificio attuale inaugurato nel 1810
Tra il 1804 e il 1810 fu costruito il nuovo edificio in forme neoclassiche. Il conte Carlo Marenzi, voluto dallo stesso Carrara nella gestione, ebbe una grande influenza sullo sviluppo dell'accademia di cui fu, più volte, presidente fino al 1851, anno della sua morte. A lui si deve l'acquisizione di grandi capolavori conservati nella pinacoteca. Un altro personaggio strettamente legato alla storia dell'Accademia fu il conte Guglielmo Lochis, che succeduto al Marenzi vi apportò un'ampia conoscenza ed esperienza artistica e iniziò i contatti in ambito internazionale, lasciando parte della sua enorme raccolta di opere pittoriche al Comune di Bergamo che poi le assegnò all'Accademia. Il museo negli anni ha continuato ad incrementare il proprio patrimonio con acquisizioni e donazioni. Nel 1912 la scuola, che era ospitata nell'edificio ottocentesco assieme alla pinacoteca, venne spostata in un edificio adiacente. Una prima ristrutturazione dell'immobile venne effettuata tra il 1951 e il 1953 e completata tra 1957 e il 1962 con trasformazioni interne e sopraelevazione delle coperture.
Polenta e osèi, dolce made in Bergamo
È la specialità dolciaria più famosa di Bergamo, simbolo della tradizione che, però, non riscuote tantissimo successo tra i bergamaschi. Basti vedere che sono pochissime le pasticcerie in città e in provincia che propongono questo tipo di dolce.
Polenta e osèi
Eppure, polenta e osèi è un dessert che parla molto di Bergamo e della sua storia. Ideato da Alessio Amadeo nel febbraio 1910 nella sua “Pasticceria Milanese” (che si trovava a Bergamo sull’attuale viale Papa Giovanni XXIII), questa preparazione è un chiarissimo riferimento a quello che un tempo era il piatto tipico della domenica. Amadeo realizzò anche una “carta di identità” in carta nero-azzurra anticipando, da grande tifoso, quelli che sarebbero diventati del 1919 i colori dell’Atalanta. Strati di Pan di Spagna si alternano alla crema di cioccolato e nocciola costruendo una cupola ricoperta di marzapane giallo su cui troneggiano gli uccellini di cioccolato. Gli uccelletti che vengono posati sopra la forma della polenta sono preparati con del marzapane ricoperto con uno strato di cioccolato.
Accademia Carrara
Piazza Giacomo Carrara 82 - 24121 Bergamo
Tel 035234396