Non esiste Paese senza memoria collettiva. Un problema che in Italia spesso ci troviamo ad affrontare e che si acuisce, ogni anno, con l'avvicinarsi della Festa della Liberazione. Il 25 Aprile commemora la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazifascista e la definitiva caduta del regime di Benito Mussolini. Tutto il nostro Paese è puntellato di luoghi che custodiscono la memoria di quella battaglia per la libertà, luoghi simbolo della Resistenza e della lotta partigiana, che vanno scoperti, conosciuti e raccontati, per far tenere accesso il fuoco di quella memoria collettiva di cui troppo spesso ci si dimentica.
Vediamone insieme cinque, perfetti per una gita fuori porta, magari con i propri figli. Perfetti per chi vuole conoscere nel dettaglio una parte fondamentale della storia d'Italia e farla conoscere alle generazioni che verranno. Abbiamo pensato, poi, di consigliarvi un ristorante, per rendervi più agevole il viaggio.
Trieste - La Risiera di San Sabba
Anche l'Italia, durante il periodo della dittatura fascista, ha avuto i suoi campi di concentramento. Uno dei più tristemente noti è senza dubbio la Risiera di San Sabba a Trieste. Stabilimento per la pilatura del riso edificato nel 1913, venne utilizzata dopo l'8 settembre 1943 dagli occupanti nazisti come campo di prigionia e destinato in seguito allo smistamento dei deportati diretti in Germania e Polonia, al deposito dei beni razziati e alla detenzione ed eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei. Il 4 aprile 1944 venne messo in funzione anche un forno crematorio.
La Risiera di San Sabba
Nel 1965 venne proclamata Monumento Nazionale dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e nel 1975 venne restaurata, con la realizzazione del museo e del memoriale. Il Civico Museo della Risiera di San Sabba e l’adiacente percorso fotografico-documentario della mostra storica (realizzata a cura di Elio Apih nel 1982 ed ampliata nel 1998) illustrano, attraverso riproduzioni di documenti e testimonianze di vario tipo, la storia della Risiera, ricostruendo al contempo un quadro delle vicende storiche, politiche e militari dell’intera regione durante la prima metà del Novecento.
Risiera di San Sabba | Via Giovanni Palatucci 5 - 34148 Trieste | Tel 040826202
Dove mangiare
La Risiera non si trova in centro a Trieste, ma a Valmaura, a pochi passi dallo stadio Nereo Rocco. Per questo motivo abbiamo deciso di suggerirvi un locale "di quartiere", che racchiude però l'anima e la cucina di Trieste. Stiamo parlando de Il Velocipede, una tipica locanda triestina, per clima e per proposta, di cui fatichiamo a trovare i difetti: personale cordiale, porzioni gustose e abbondanti, prezzi giusti. Curiosa la Lubianska da passeggio, buona la porcina e in generale la caldaia.
Il Velocipede
Il Velocipede | Via Ugo Inchiostri 2/A - 34147 Trieste
Milano - Piazza dei Mercanti
Milano è forse, per i fatti di piazzale Loreto, la città che più di tutte viene associata al 25 Aprile. Il capoluogo meneghino è anche, fra le altre cose, Città decorata al valor militare per la guerra di Liberazione. Insomma, sono diversi i luoghi milanesi in cui si può toccare con mano cosa fu la Resistenza. Ce n'è uno, però, che è forse meno conosciuto al grande pubblico, ma che racconta una delle tante storie di lotta durante il fascismo e durante l'occupazione nazifascista. Stiamo parlando di piazza dei Mercanti, a due passi dal Duomo.
La loggia della piazza è un antico portico a sette campate per lato, aperte da archi a tutto sesto. Negli anni del ventennio fascista, in particolare tra il 1928 e il 1945, la Loggia dei Mercanti fu luogo deputato agli incontri clandestini e allo scambio di messaggi cifrati dell'associazione scoutistica cattolica “Aquile Randagie”, messa al bando dal regime fascista. Nel libro Al ritmo dei passi, Giulio Uccellini tra i fondatori insieme a don Andrea Ghetti delle Aquile Randagie così ricorda: «Ogni domenica ci si trovava sotto il portico dei Mercanti. Si aspettava che tutti ci fossero, e via. Oltre la periferia, oltre la città daziaria: Vigentino, Forlanini, Baia del Re. Località oggi sommerse dalle case e che ricordano a noi vecchi tutto un ieri, vissuto così: nella disperata volontà di non cedere e di conservare un ideale ed una concezione di vita. Ogni domenica: per tanti anni, dal '28 al '45. La mattina la Messa, il pomeriggio l'Uscita. Chi fosse arrivato più tardi trovava in un buco, alla terza colonna, il messaggio in Morse per raggiungere gli altri».
Piazza dei Mercanti
Fin dai primi giorni dopo il 25 aprile 1945 lì vennero esposte tutte le fotografie dei caduti su provvisori basamenti di legno. Nel 1953 il Comitato Onoranze Caduti per la Libertà, presieduto dal sindaco Antonio Greppi, approvò il progetto, secondo la deliberazione del Comune, di incidere su lastre di bronzo i nomi dei Caduti di Milano. L’inaugurazione avvenne il 25 aprile 1953, alla presenza di Ferruccio Parri. Il 23 aprile 2014 l'ANPI di Milano, in accordo con il Comune e con il Soprintendente per i Beni Architettonici ha collocato all'ingresso della Loggia, un pannello autoportante, realizzato dall'architetto Cini Boeri, recante la scritta “Milano per la Resistenza” con la riproduzione della famosa epigrafe di Piero Calamandrei “Lo avrai camerata Kesselring il monumento che pretendi da noi Italiani”.
Dove mangiare
A qualche minuto a piedi da piazza dei Mercanti c'è via Camperio, una strada stretta e a senso unico che collega via Meravigli con piazza Cairoli. Dovete imboccarla se volete seguire il nostro consiglio culinario, vale a dire una pausa da Risoelatte. Si tratta di un ristorante arredato come una casa italiana degli Anni '60, un'incredibile oasi di tranquillità nel cuore della città. La location è sicuramente un punto a favore, ma anche la proposta sa essere divertente e per nulla scontata. A noi piacciono molto gli antipasti e i dolci. Prezzi milanesi, ma tutto sommato giusti.
Risoelatte a Milano
Risoelatte | Via Manfredo Camperio 6 - 20123 Milano | Tel 3270547262
Carpasio - Museo della Resistenza
Carpasio, in provincia di Imperia, non è certo luogo di passaggio. In Valle Argentina serve volerci andare, ma proprio in questo piccolo borgo ligure si incontra una delle testimonianze più vivide e chiare della Resistenza e della lotta partigiana che portarono al 25 Aprile. A Carpasio sorge, infatti, il Museo della Resistenza, centro di esposizione di materiali e reperti originali, legati agli eventi della guerriglia combattuta dai partigiani nell'entroterra del Ponente ligure durante la Seconda guerra mondiale. La visita al museo della Resistenza di Carpasio costituisce un'occasione unica per conoscere le condizioni, il carattere e le modalità della guerriglia partigiana nel cuore stesso dell'originario habitat resistenziale. Il museo è allestito nel "casone" dove si costituì il comando della Prima zona Liguria e nelle sue vicinanze si trova ancora il grosso castagno che serviva di rifugio d'emergenza ai combattenti ammalati. Nel tronco cavo dell'albero potevano trovare riparo fino a sette persone.
Il Museo della Resistenza di Carpasio
Da Carpasio, poi, è possibile proseguire l'escursione nell'alta Valle Argentina oppure con lo scavalcamento dei crinali verso la Valle Arroscia, passando per Prati Piani, Colla d'Oggia e San Bernardino di Conio, ove ebbe luogo la battaglia di Montegrande, uno degli episodi più significativi della Resistenza imperiese.
Museo della Resistenza | Località Costa 18010 - Carpasio IM | Tel 0183650755
Dove mangiare
Per mangiare serve scendere verso valle e fermarsi a Montalto. Lungo la Provinciale 548 si trova Il Cappellaio Matto. La location è adatta a ogni gusto e stagione. Quando a dominare il freddo, ci si ripara in una calda sala in pietra, quando invece arriva il caldo, ci si gode il pranzo o la cena all'aperto, nel bel giardino, all'ombra del ciliegio. Cucina stagionale, con materie prime di ottima qualità. Per chi volesse riposare, c'è anche la possibilità di fermarsi per la notte.
Il giardino de Il Cappellaio Matto
Il Cappellaio Matto | Via Provinciale 12 - 18028 Montalto IM | Tel 3336475899
Il Museo di Sant'Anna di Stazzema
Sant'Anna, frazione del Comune di Stazzema, in provincia di Lucca, è stata il teatro di uno degli eccidi più cruenti compiuti dai nazifascisti. Il 12 agosto furono 560 i civili uccisi a seguito di un atto premeditato da parte dei tedeschi e dei collaborazionisti della Rsi.
Ricavato sulla vecchia struttura delle scuole elementari del paese, il Museo di Sant'Anna di Stazzema venne inaugurato nell'autunno del 1982, dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il 19 settembre 1991 venne trasformato nell'attuale Museo Storico della Resistenza in Toscana. Lo spazio museale è immaginato come l'articolarsi di un percorso aperto, con elementi di corrispondenza e punti di visuale che evidenziano il rapporto spaziale tra le esposizioni interne ed il paesaggio circostante, dove gli eventi descritti di verificarono.
Il Monumento Ossario di Sant‘Anna di Stazzema
Sulla facciata esterna, al fianco della lapide che riporta l'epigrafe di Calamandrei a Kesselring, è posta una riproduzione scultorea di un particolare di "Guernica" di Picasso.
Con la legge 381/2000, Sant'Anna è stato dichiarato Parco Nazionale della Pace, con l'obiettivo di mantenere viva la memoria storica dei tragici eventi dell'estate del 1944 ed educare le nuove generazioni ai valori della pace, della giustizia, della collaborazione e del rispetto fra i popoli e gli individui. Il Parco si estende sul territorio collinare circostante il paese, concentrandosi nell'area sacrale che, dalla piazza della chiesa e dal Museo Storico, attraverso la Via Crucis ed il bosco circostante, giunge al Col di Cava, dove è posto il Monumento Ossario, che raccoglie i resti delle 560 vittime dell'eccidio del 12 agosto 1944.
Museo di Sant'Anna di Stezzema | Via Coletti 22 - 55040 Sant'Anna LU | Tel 0584 772025
Dove mangiare
La scelta più facile sarebbe quella di dirvi di scendere verso il mare, verso Forte dei Marmi, Pietrasanta o Camaiore. Noi, invece, vi invitiamo a scoprire l'entroterra di Stazzema e a fermarvi, per il pranzo o per la cena, alla Norcineria Barsanti, i cui prodotti sono conosciuti da tempo in tutta la Versilia. Protagonisti assoluti sono i salumi, ma anche la carne alla griglia merita una menzione d'onore. Ambiente informale, ma curato e colorato. Molto bello lo spazio esterno.
Norcineria Barsanti
Norcineria Barsanti | Via Cardoso 1776 - 55040 Stazzema LU | Tel 0584777058
Marzabotto e il Monte Sole
Così come per Sant'Anna di Stazzema, anche la strage di Marzabotto è una delle ferite più profonde dell'occupazione nazifascita durante la Seconda guerra mondiale. Tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 nei Comuni della zona del Monte Sole nazisti e collaborazionisti della Rsi uccisero centinaia di civili. Oggi, in quell'area, nel cuore dell'Appennino Bolognese, nei Comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi, si estende il Parco Storico del Monte Sole, un’area di circa 6.300 ettari.
All’interno del parco sono percorribili diversi itinerari tematici, tutti sono segnalati in modo inequivocabile. Tra questi si ricorda l’itinerario etrusco che tocca il sito archeologico di Marzabotto (l’antica Kàinua) e il percorso del "Memoriale" che, passando dal Centro Visite il Poggiolo, raggiunge i luoghi simbolo dell’eccidio e la vetta del Monte Sole. Gli edifici che si incontrano, consolidati, ma non ricostruiti, sono i muti testimoni della strage che comportò la distruzione della comunità di Monte Sole.
Il Sacrario di Marzabotto
In paese a Marzabotto si trova, invece, il Sacrario, la struttura che raccoglie le salme di circa 800 caduti civili e partigiani, in gran parte abitanti di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi vittime della strage nazista ed inoltre i resti di circa 400 soldati, caduti nella Prima e nella Seconda guerra mondiale.
Parco Storico di Monte Sole | Via San Martino 25 - 40043 Marzabotto BO | Tel 051 670 2811
Dove mangiare
Il nostro consiglio è di spostarsi di qualche chilometro e fermarsi a Sasso Marconi e nello specifico all'Osteria dei Sani. Locale curato e proposta stagionale, che non si limita alla tradizione ma aggiunge qualche twist. Molto alta la qualità dei primi e gustosissima la cotoletta alla bolognese. Ad aggiungere ulteriore valore, il clima famigliare che si respira nel ristorante. Occhio però, soprattutto nei weekend la prenotazione è necessaria.
Osteria dei Sani
Osteria dei Sani | Via Porrettana 324 - 40037 Sasso Marconi BO | Tel 0516751866