A pochi passi dalla famosa Fontana di Trevi, in un vicoletto tipico del centro di Roma si trova Le Tamerici, un ristorante che da anni propone una cucina che parte dalla tradizione, coerente con il territorio e creativa al tempo stesso. Una boccata d’aria fresca tra le viuzze più turistiche della Capitale che, come in ogni città ad alta vocazione turistica è spesso invasa da tanti (anzi, troppi) ristoranti, tutti appiccicati, praticamente indistinguibili, con una sfilza infinita di piatti che fungono da esca per i turisti, italiani o stranieri che siano. Ma con Le Tamerici, che la Guida Michelin nella sua ultima edizione ha segnalato come destinazione consigliata, si ritorna all’autenticità di una cucina che ha tanto da insegnare.
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Viaggio culinario tra passato e presente
Il fondatore del ristorante, lo chef patron Giovanni Cappelli, socio Euro-Toques, accompagna con le sue creazioni i commensali in un viaggio culinario modernizzato, in un percorso gastronomico che unisce tradizione e contemporaneità con coerenza ed equilibrio. Un ristorante di livello dunque, ma dai prezzi accessibili e capace di proporre piatti evoluti ma che tengono i piedi ben saldi nella storia della cucina tipica romana come ama dire Cappelli.
Il nome del locale ha un significato, e non ha niente a che fare con la famosa poesia di Gabriele D'Annunzio. La tamerice è infatti un arbusto spontaneo, a metà tra un'erba e un'alga, che cresce sui terreni lungo il mare e gli ruba il salmastro. Sono tante le proposte in carta e il menu è pensato con l'esperienza di chi conosce il cliente o di chi ritiene importante stabilire un rapporto che va oltre la materia nel piatto.
Non a caso tra i tavoli spesso si creano dei cenacoli improvvisati e si finisce per brindare insieme tra sconosciuti, quando Giovanni Cappelli esce dalla cucina e propone la degustazione di un'etichetta particolare, ispirata dall'amico carissimo Alessandro Scorsone, un punto fermo della sua storia per competenza e disponibilità. Non è infrequente questa alchimia a Le Tamerici, e spesso arrivano colleghi chef per un drink e due chiacchiere, prima o dopo il servizio
Fiore all’occhiello la composizione del menu
Il menu vanta un forte legame con il patrimonio romano, partendo da un’attenta selezione degli ingredienti, per una cucina mediterranea dallo stile semplice ma creativo allo stesso tempo.
1/5
Ombrina, spinaci, salsa tonné e mandole
2/5
Filetto di spigola, rocher di fegatini e frutto della passione
3/5
Carpaccio di baccalà con fiori di cappero e maionese di baccalà
4/5
Variazione di tartare di tonno
5/5
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Immancabili i piatti forte della cucina romana
Immersi nell’atmosfera romana e a pochi metri dai più importanti monumenti della Capitale, si possono assaggiare i piatti tipici romani, che lo chef definisce gli "intoccabili" perché la ricetta segue fedelmente quella tradizionale, come il maccheroncino cacio e pepe, i bombolotti all’Amatriciana o gli spaghetti alla carbonara, affiancati a ricette più moderne che rivisitano con coerenza le usanze locali.
A tutto ciò si aggiungono ricette più creative, come Polpo pinzimonio, Gnocchetti di patate burro fuso, salvia porcini e latte di mandorla e Filetto di spigola, rocher di fegatini e frutto della passione.
Cuoco "autodidatta"
Un indirizzo da non perdere non solo per i piatti ma anche per la bella storia del suo chef patron, che si definisce orgogliosamente autodidatta, ma che, in realtà, l'incontro appassionante con la cucina è stato casuale, quasi naturale, come quelli con tutte cose del mondo che lo hanno attratto. È stato lungo il percorso dalla natìa Calabria alla Capitale, attraversando il mondo del grande cinema e del teatro, ma facendo anche spettacoli sui trampoli e come mangiatore di fuoco. Ad ogni bivio che si presentava si lasciava guidare dall'istinto. Ma poi vinse l'interesse per la cucina e per un lungo periodo gestì contemporaneamente tre locali, di target diversi, sempre nel centro storico della città.
Ristorante Le Tamerici
vicolo Scavolino 79, 00187 Roma
Tel. 066 9200700
www.letamerici.com