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Roma si racconta al MyTale, il nuovo Creative Academy Hotel della Capitale

Siamo nel cuore di Rione Monti, uno dei luoghi più iconici ed evocativi di Roma, qui un vecchio hotel che ha attraversato i decenni oggi si trasforma in un luogo d’arte e di raffinata narrazione

di Giusy Ferraina
 
27 novembre 2022 | 11:30

Roma si racconta al MyTale, il nuovo Creative Academy Hotel della Capitale

Siamo nel cuore di Rione Monti, uno dei luoghi più iconici ed evocativi di Roma, qui un vecchio hotel che ha attraversato i decenni oggi si trasforma in un luogo d’arte e di raffinata narrazione

di Giusy Ferraina
27 novembre 2022 | 11:30
 

Roma si racconta attraverso i secoli, in un percorso verticale fatto di colore e linee. Un racconto che mette insieme l’arte e la bellezza, un intero rione e il concetto raffinato di accoglienza. Sono questi i punti cardine di questo nuovo Boutique Hotel 4 Stelle, il “MyTale Creative Academy Hotel Rome”, edificio indipendente con 12 camere sviluppate su cinque piani da terra a cielo.

L’hotel fa parte del gruppo MyTale composto da case vacanze, bed & breakfast e dimore di lusso sparse per i vari quartieri romani - da Piazza di Spagna a Trastevere, da Largo Argentina a via dei Coronari tante sedi intime e raccolte create sempre con lo stesso concept: raccontare i luoghi di Roma. Ecco il desiderio di Claudio Riefoli, proprietario e artista che con le sue idee, il suo immaginario cromatico e stilistico ha realizzato in concreto delle location “narranti”, posti in cui ogni angolo e dettaglio fanno parte di una storia che merita di essere raccontata.

La terrazza del MyTale di Roma  Roma si racconta al MyTale, il nuovo Creative Academy Hotel della Capitale

La terrazza del MyTale di Roma

MyTale la storia di Roma nelle sue epoche

«La mia visione proietta il desiderio e lo sforzo di costruire valore per la città – ci spiega Claudio Riefoli mentre ci accompagna a visitare le stanze dell’hotel - mentre le altre strutture sono delimitate fisicamente qui a Monti ho voluto raccontare l’intera città attraverso tre epoche importanti, quelle in cui il rione è stato maggiormente abitato, ovvero l’età imperiale, quella rinascimentale e l’epoca contemporanea. In questo edificio di quattro piani ho voluto sviluppare un racconto progressivo, continua il titolare del MyTale, in un percorso ascensionale dove arrivare in alto significa guardare il futuro a cui tendere».

Nelle parole di chi progettato tutto ciò si ritrova un senso profondo di appartenenza e gratitudine alla città, un’atmosfera emozionale che scaturisce dal senso del bello e dell’artistico e poi un pensiero filosofico che potrebbe sembrare sopra le righe, ma che prende pienamente corpo quando si entra al MyTale.

L’ingresso e il piano terra sono una continuazione della strada esterna, dell’atmosfera del rione, quasi come fosse un prolungamento di quell’atmosfera vintage che Monti sa regalare. Non a caso gli anni riproposti su questo piano sono gli anni Venti, che si respirano nello stile, nel design, nei materiali e nei colori. «Nella reception, i dipinti omaggiano l’autore Ettore Prampolini dapprima nella sua versione più metafisica e poi in quella più futuristica nella sala del Ristorante Thaïs, ripercorrendo le scenografie che egli stesso aveva realizzato per l’omonimo e celebre film. Un artista a cui mi sento profondamente legato e che ho voluto riportare nel mio progetto», spiega Claudio.

Possiamo dire che MyTale si presenta come un’opera d’arte a pianta stabile, come una linea del tempo, una linea rappresentativa dell’elevazione e crescita dell’individuo, così lo descrive Riefoli che aggiunge: «Non a caso l’hotel è sede dell’Accademia Italiana Apicale per la Meta elevazione dell’individuo e proprio come sede principale sarà definito a breve un programma di serate culturale e di incontri con e tra artisti».

 

Rosso, arancio e viola la scala dei colori

Salendo al primo piano siamo avvolti dal rosso, da toni caldi ed elementi in marmo. Qui si racconta l’Impero Romano con richiami evidenti ai rossi degli affreschi, ai mosaici, ovviamente tutto in chiave contemporanea.

Il secondo piano è un tripudio invece rinascimentale, dove il viola ricorda la vivacità intellettuale dell’epoca a partire dalla prima stanza che con la pavimentazione riflette l’ispirazione michelangiolesca del Campidoglio. «Tutto è in versione onirica, quasi fosse un sogno in cui la realtà viene filtrata e rielaborata dalle emozioni dell’artista, nella ricerca dell’essenza del tema narrato», specifica Claudio.

Al terzo piano invece esplode l’arancione che rappresenta la contemporaneità. Per ogni piano ci sono quattro stanze a tema che riprendono il racconto delle diverse epoche. Sono forse le stanze più importanti con un triplo affaccio su piazza degli zingari e tutte dotate di e arredo minimale e doccia a vista in camera che diventa elemento di design con la trasparenza del cristallo. Ci sono poi  le camere wellness, che cambiano in base al piano e al simbolismo a cui questo è legato: al primo abbiamo l’hammam, al secondo una cascata d’acqua in ricordo delle fontane rinascimentali e al terzo una doccia con idromassaggio e cromoterapia.  Poi abbiamo le camere cosiddette Gallery, che affacciano su una chiostrina interna, appositamente trasformata in una galleria verticale con opere d’arte che si illuminano di notte e che si trovano proprio di fronte alle finestre delle stanze.

Tutte le opere alle pareti, le riproposizioni sui pavimenti e i tappeti, lo stesso design degli arredi sono firmate dallo stesso Claudio Riefoli e dalla sua socia e amica, nonché artista Patrizia Marrocco. Tutti gli ambienti, gli arredi e i dettagli sono pensati come Plastic Free, online concierge e zero emissioni di gas. Dettagli curatissimi con il coffee corner e l’emergency drink, che prevede calici, vino, cocktail in monodose per evitare di rimanere senza coccola serale.

Il Rooftop

Attraverso questo sogno che piano dopo piano si arriva alla modernità del Dionisio Rooftop che regala un affaccio esclusivo e riservato tra gli antichi palazzi. Questo appare come un salotto moderno e intimo, raccolto tra i palazzi, dove poter sorseggiare un drink durante la giornata, dove fare un brunch durante il weekend o cenare tra le lucine che riscaldano l’atmosfera serale. Sempre il Rooftop è location principe di Rione Restaurant e del Cocktail Bar.

Da quanto descritto fin qui MyTale altro non è che una metafora, una salita lungo 5 piani attraverso cui il cliente, o forse semplicemente la persona, percorre una sua crescita individuale. In sintesi: «Un luogo dove culture ed esperienze di vita si incontrano per fondersi e abbandonare le etichette. Qui ognuno deve sentirsi libero di vivere l’esperienza senza schemi imposti, di sentirsi ispirato da ciò che lo circonda». L’idea di Claudio Riefoli riflette dunque le sue passioni: ristorazione, arte, condivisione ma soprattutto “stare bene”.

MyTale è anche Ri-One Restaurant & Cocktail Bar

MyTale Hotel è anche RI-one Restaurant & Cocktail Bar con tre offerte differenziate.  Al piano terra troviamo la Sala Thais con i suoi 30 coperti ed il Drink Lab con affaccio su Piazza Degli Zingari, un indirizzo per appassionati di signature drink. I cocktail sono Pre-Batch, quindi preparati in ampolle di vetro quasi fossero alla mescita, ideali per l’asporto. Ed è anche uno spazio adibito anche a Caffetteria con Specialty Coffee, provenienti da tutto il mondo, frutto della collaborazione con Faro Caffè.

Anche la ristorazione abbraccia il concept di MyTale, coinvolge ed è a sua volta coinvolto nel meccanismo della narrazione. Roma torna in tutta la sua tradizione gastronomica, proposta, interpretata, studiata e nelle materie prime che vengono utilizzate tutte a km zero o quasi, tutti regionali e locali.

Il progetto di Ri-One è firmato da Emanuele Cozzo, già fondatore di Bistrot 64 a Roma, affiancato da Maayan Bazak (Food and Beverage Manager con esperienze nei locali di Tel Aviv e Berlino) e Stefano Cristiani (Bar Manager con esperienze londinesi e romane da Hotel De La Ville).

Anche a tavola si adotta l’idea dell’abbattimento delle etichette, la proposta gastronomica del ristorante Rione, infatti, si sviluppa in un menu di 14 portate che si distaccano totalmente dalla classica suddivisione in antipasti, primi e secondi. Ogni portata diventa fruibile dal commensale a suo piacimento, senza cronologie, senza percorsi obbligati, in uno scambio continuo di sapori e gusti. Piatti adatti per un pranzo o una cena, ma anche come piatto da stuzzicheria o aperitivo.

La cucina proposta dall’Executive Chef Giacomo Zezza (già chef di Bistrot 64) si ispira al Mediterraneo, mettendo nel piatto solo eccellenti materie prime di territorio. La sua impronta è proprio la territorialità, oltre alla stagionalità, che ci fa trovare piatti come Maritozzo, Crucifere, Cozze e Limone oppure Ceci, Porro, Nocciole e Sesamo e ancora Peperoni, Crème Fraîche, Basilico. C’è la carbonara, l’amatriciana e la cacio e pepe nel rispetto dei piatti tipici romaneschi, ma troviamo anche ei fantastici Bottoni con Stracchino, Funghi e Limone Bruciato.

C’è una tendenza al vegetale che strizza l’occhio ai vegani e vegetariani, degli assoluti di ortaggi vari o frutta che danno l’idea come un semplice e unico ingrediente può diventare un protagonista assoluto della cucina.

Gli stessi cocktail sono un omaggio al Mediterraneo e alle sue città che, per l’occasione, diventano drink – La Vucciria, Sicilia (Aperitivo, Italicus Rosolodio di Bergamotto, Grapefruit Bitter, Citron Soda); Triana, Sevilla (Tequila infusa con Hazel Nuts. Pedro ximenez sherry. Pink grapefruit. Blood orange. Perrier); Tel Aviv (Buffalo trace. Fennal min & chili soda. Lime Peanuts); Atene (Stoli vodka. Mastika. Pomogranate. Cordiali Olives). 

MyTale
Piazza degli Zingari 4 - 00184 Roma
Tel 0687165577

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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