I Ristoranti del Buon Ricordo: Un altro mese e sarà un disastro
Il gruppo di ristoratori lancia un grido d’allarme sulla situazione drammatica del settore. La chiusura forzata ha azzerato gli incassi e molti locali rischiano addirittura di non riaprire più
30 marzo 2020 | 17:18
Con la prospettiva di una chiusura che potrebbe durare ancora settimane (si parla almeno fino alla fine di aprile), la crisi del settore della ristorazione potrebbe assumere contorni davvero drammatici.
Per questo i ristoranti del Buon Ricordo si rivolgono all’Italia - e soprattutto al Governo - per chiedere di non essere lasciati da soli. Lo fanno lanciando un vero e proprio grido d’allarme, che risulta essere una lettera aperta molto accorata.
Ecco il testo della lettera:
“
Dal quel terribile 22 febbraio 2020 sono oramai trascorsi 38 giorni.
Per tantissimi di noi ristoratori da quel momento gli incassi si sono azzerati.
La paura ha iniziato a serpeggiare tra i clienti e gli eventi in programma sono stati tutti annullati.
Subito abbiamo dovuto mettere il personale in ferie.
Prima ci è stato ordinato di chiudere alla sera,
poi di chiudere definitivamente quando oramai quasi tutti eravamo ovviamente già chiusi.
Da allora sono passati giorni e settimane lunghissime.
Tutto il Buon Ricordo, al pari dei colleghi della ristorazione italiana,
ha aspettato aiuti rapidi e incisivi.
Ancora nulla, eccetto una minima dilazione di pagamento delle tasse e contributi.
La cassa integrazione per i nostri dipendenti sta arrivando in queste ore.
Nessun aiuto diretto da parte dello Stato a livello economico.
I nostri colleghi all’estero ci fanno sapere di misure “importanti” prese da governi
come la Germania, la Francia, l’Ungheria.
Per la ristorazione italiana, così come per la piccola e media impresa, quasi il nulla.
I tempi sono scaduti!
Se davvero i nostri locali dovranno rimanere chiusi per un altro mese in queste condizioni
sarà un disastro assoluto.
Tanti di noi non riapriranno.
Una volta tanto, sarebbe stato importante anticipare il problema, non rincorrerlo!
Noi siamo da 56 anni ottimisti, vogliamo bene alla nostra Italia. Faremo di tutto per non mollare.
Ma da soli non possiamo farcela.
Lo abbiamo detto in tempi ancora non così drammatici, ma nulla si è mosso.
Il nostro è un grido d’allarme che accomuna tutta la Ristorazione Italiana.
Il Buon Ricordo grazie alla sua storia pensa di poter rappresentare
le migliaia di colleghi sparsi per la penisola.
Dateci un minimo di energia. Poi toccherà a noi di rimboccarci le maniche!.
”
L’Unione Ristoranti del Buon Ricordo garantisce da oltre mezzo secolo un viaggio tra i sapori e i colori della cucina italiana. Le insegne racchiuse sotto il suo marchio, distribuite dal Nord al Sud dell’Italia e all'estero, rappresentano la migliore espressione della cucina regionale italiana e disegnano la mappa della gastronomia e dell’ospitalità made in Italy.
Per questo i ristoranti del Buon Ricordo si rivolgono all’Italia - e soprattutto al Governo - per chiedere di non essere lasciati da soli. Lo fanno lanciando un vero e proprio grido d’allarme, che risulta essere una lettera aperta molto accorata.
I Ristoranti del Buon Ricordo chiedono un sostegno
Ecco il testo della lettera:
“
Dal quel terribile 22 febbraio 2020 sono oramai trascorsi 38 giorni.
Per tantissimi di noi ristoratori da quel momento gli incassi si sono azzerati.
La paura ha iniziato a serpeggiare tra i clienti e gli eventi in programma sono stati tutti annullati.
Subito abbiamo dovuto mettere il personale in ferie.
Prima ci è stato ordinato di chiudere alla sera,
poi di chiudere definitivamente quando oramai quasi tutti eravamo ovviamente già chiusi.
Da allora sono passati giorni e settimane lunghissime.
Tutto il Buon Ricordo, al pari dei colleghi della ristorazione italiana,
ha aspettato aiuti rapidi e incisivi.
Ancora nulla, eccetto una minima dilazione di pagamento delle tasse e contributi.
La cassa integrazione per i nostri dipendenti sta arrivando in queste ore.
Nessun aiuto diretto da parte dello Stato a livello economico.
I nostri colleghi all’estero ci fanno sapere di misure “importanti” prese da governi
come la Germania, la Francia, l’Ungheria.
Per la ristorazione italiana, così come per la piccola e media impresa, quasi il nulla.
I tempi sono scaduti!
Se davvero i nostri locali dovranno rimanere chiusi per un altro mese in queste condizioni
sarà un disastro assoluto.
Tanti di noi non riapriranno.
Una volta tanto, sarebbe stato importante anticipare il problema, non rincorrerlo!
Noi siamo da 56 anni ottimisti, vogliamo bene alla nostra Italia. Faremo di tutto per non mollare.
Ma da soli non possiamo farcela.
Lo abbiamo detto in tempi ancora non così drammatici, ma nulla si è mosso.
Il nostro è un grido d’allarme che accomuna tutta la Ristorazione Italiana.
Il Buon Ricordo grazie alla sua storia pensa di poter rappresentare
le migliaia di colleghi sparsi per la penisola.
Dateci un minimo di energia. Poi toccherà a noi di rimboccarci le maniche!.
”
L’Unione Ristoranti del Buon Ricordo garantisce da oltre mezzo secolo un viaggio tra i sapori e i colori della cucina italiana. Le insegne racchiuse sotto il suo marchio, distribuite dal Nord al Sud dell’Italia e all'estero, rappresentano la migliore espressione della cucina regionale italiana e disegnano la mappa della gastronomia e dell’ospitalità made in Italy.
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Alberto Lupini
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