Grand Hotel Timeo, rifugio siciliano a Taormina

Il primo hotel costruito in città si affaccia sulla costa verso l'Etna e oltre. Qui si respira tutto lo spettacolo della Sicilia. Fiore all'occhiello il ristorante Otto Geleng, stella Michelin, guidato da Roberto Toro

29 dicembre 2022 | 11:30

Un hotel, una leggenda. Stiamo parlando del Grand Hotel Timeo a Taormina (Me), del Gruppo Belmond. Situato sulle colline rocciose della costa orientale della Sicilia, con il monte Etna come sfondo, il Timeo è da tempo la destinazione preferita dalle star internazionali più glamour: Audrey Hepburn, Marcello Mastroianni ed Elizabeth Taylor, solo per citarne alcuni, sono stati tra gli ospiti che si sono lasciati stregare dalla sua bellezza. Al suo interno il ristorante Otto Geleng, una stella Michelin: solamente “otto” i tavoli, incorniciati in un terrazzo fiorito di buganvillee e affacciati su Taormina, baia di Naxos e sull’Etna. In cucina lo chef Roberto Toro propone un menu capace di raccontare la sua Sicilia con molte interpretazioni personali.


Hotel del 1873

Costruito nel 1873 in una splendida posizione adiacente al Teatro Greco, l'hotel è all’interno di un parco di sei acri, con giardini che circondano una piscina panoramica. È famoso per la sua terrazza, anch'essa panoramica, che da decenni rappresenta il punto d'incontro preferito di ospiti illustri. Una navetta gratuita conduce gli ospiti a Taormina Mare dove, nell’appartata baia di Mazzarò, è situato l’hotel partner, Villa Sant'Andrea, che si affaccia sul mare. Gli ospiti di entrambi gli hotel possono usufruire di tutti gli eccezionali servizi offerti dalle due strutture.


Un soggiorno di classe

Al Timeo si può scegliete tra 46 camere e 24 suite, la maggior parte con terrazza o balcone con una vista mozzafiato sulla costa. L'arredamento evoca lo stile tradizionale siciliano con una miscela affascinante di eleganza e comfort. Oltre che al Timeo, gli ospiti possono soggiornare a Villa Flora, una casa di campagna a soli 50 metri di distanza.


Otto Geleng, esperienza culinaria unica

Cenare da Otto Geleng, entrato recentemente a far parte delle Krug Ambassadeè un’esperienza unica. Padrone di casa Roberto Toro, che è un ambasciatore della cultura gastronomica italiana, nonché un grande sostenitore dei valori incarnati dalla dieta mediterranea. La sua filosofia di cucina è influenzata dalle memorie di bambino e dai giorni trascorsi in cucina con la sua famiglia: «Quando si ha a disposizione un’ottima materia prima non serve snaturare gli ingredienti: basta saperli accompagnare bene esaltandoli nel giusto modo».


Otto Geleng è stato lanciato da Grand Hotel Timeo in occasione dei suoi 145 anni di attività. Aperto nel 2018 come ristorante gourmet, solo un anno più tardi ottiene la prima stella Michelin. Questo luogo esclusivo è accessibile solo a cena e per un massimo di 16 commensali, delineandosi come la scelta d’elezione per momenti unici. L’esperienza è pregiata perché rappresenta un motivo di viaggio a sé, fruibile sia agli ospiti dell’hotel sia a quei viaggiatori esigenti che erigono la Sicilia a meta regina dell’estate.


Come in una villa siciliana di un tempo

L’ambiente traduce l’eleganza tipica della destinazione e ricorda le ville siciliane di un tempo. I dettagli della mise en place sono ricercati e anch’essi rimandano ai fasti di un’antica dimora: il tovagliato è in originale sfilato siciliano e interamente realizzato a mano dalle discendenti della scuola di ricamo Mabel Hill di Taormina, a ricordare i corredi che le ragazze di buona famiglia ricevevano in dote prima del matrimonio per le grandi occasioni della vita coniugale; la posateria firmata Christofle Parigi si compone di pezzi d’argento unici impreziositi da un disegno baroccato e si abbina alla ceramica Villeroy & Boch; il tavolo è completato da lumi ad olio in ceramica bianca, che richiamano l’illuminazione di un tempo, realizzati a mano dai fratelli Iudici, artigiani siciliani tra gli ultimi eredi della tradizione decorativa tipica di Caltagirone.


In menu tutta la Sicilia

Lo chef Toro ha studiato un menu capace di raccontare la sua Sicilia, con molte interpretazioni personali. Vincono la tradizione, ma in chiave moderna, e l’esaltazione delle migliori materie prime che la terra offre. Più di 400 etichette di vini sono disponibili per accompagnare questo viaggio gastronomico, con eccellenze autoctone, nazionali e francesi, e molte chicche di piccoli produttori locali suggerite dalla sommelier Veronica Bonelli. La carta è completata da bevande pre e dopo pasto da sorseggiare nell’area lounge del ristorante: una selezione di cocktail, creati appositamente con ingredienti siciliani per preparare il palato all’esperienza gastronomica, e, per gli appassionati del dopo cena, distillati di pregio, come Grappa Romano Levi dalle etichette realizzate a mano prendendo spunto dai dipinti originali di Renato Missaglia. E per finire, infusi e tè digestivi con prodotti locali e biologici selezionati dal Museo dell’Erboristeria di Catania, e caffè preparato con l’antica caffettiera a sifone.


Otto Geleng è un omaggio al pittore tedesco che per primo vide in Taormina una meta di alto livello turistico. Primo ospite di casa La Floresta, fu colui che convinse la famiglia ad aprire nel 1873 il Timeo, primo hotel in città.


Roberto Toro, l’amore della cucina sin da bambino

Siciliano, classe 1975, Roberto Toro è cresciuto in una famiglia contadina a Palagonia, vicino Catania, Toro si appassiona ai sapori del territorio fin dall’infanzia attraverso i piatti semplici ma ricchi di tradizione preparati dalle donne di casa. Per ampliare i propri orizzonti incorporando competenze di respiro internazionale, dopo aver conseguito il diploma alberghiero, inizia a viaggiare e fare esperienze internazionali.


In Nord Europa Roberto si confronta con nuove tradizioni culinarie, ma il suo stile rimane legato alle radici della cucina italiana e siciliana. Nel 2006 Roberto decide di tornare in Sicilia, al Grand Hotel Timeo, di cui è executive chef dal 2012. «Volevo tornare a casa e alle mie radici mediterranee per costruire qualcosa di importante nella mia terra».


La chiave del suo successo sta nella riscoperta della cucina siciliana nella sua semplicità. «La nostra terra vanta prodotti straordinari e quando si ha a disposizione un’ottima materia prima non serve snaturare gli ingredienti: basta saperli accompagnare bene esaltandoli nel giusto modo», dice Roberto.


Cucina di equilibrio e armonia

La cucina di Roberto si basa sull’equilibrio e l’armonia tra sapori semplici e prodotti genuini e la sua filosofia di cucina è influenzata dalle memorie di bambino e dai giorni trascorsi in cucina con la sua famiglia. I suoi piatti richiamano i colori, gli odori e i sapori della sua infanzia - le arance rosse coltivate dal padre, l’odore del pane fresco fatto in casa da sua madre e la salsa di pomodoro preparata dalla nonna.


Nel 2017 Toro si è occupato della cena di gala per i Capi di Stato partecipanti al G7 di Taormina, ha inaugurato la Settimana della Cucina italiana negli Stati Uniti presso l’Ambasciata Italiana a Washington e ha pubblicato il suo primo libro, Piacìri, un invito alla scoperta delle località meno note della Sicilia attraverso i profumi, i colori e i sapori degli ingredienti autoctoni. Nel 2018, Roberto Toro ha aperto il ristorante Otto Geleng al Grand Hotel Timeo, per il quale ha creato un menu che esalta i sapori mediterranei con tocchi moderni e personali. Solo un anno dopo lo chef si è aggiudicato la prima stella Michelin.


Non solo ristorante stellato

Oltre al ristorante stellato, al Timeo ci sono altre location di gusto da non perdere. Il Ristorante Timeo è perfetto per godersi gli ipnotici e affascinanti panorami dell'Etna e del mare dalla spettacolare terrazza mentre si gustano le specialità siciliane e mediterranee, accompagnate da irresistibili vini locali.


Al Pool Grill si può partecipare a show cooking per ammirare lo chef all’opera, con vista mozzafiato sulla baia di Naxos e assaggiando deliziosi ingredienti biologici... Questo è ciò che accade in questo punto di ristoro riparato e completamente ristrutturato in cui assaporare i freschissimi piatti del giorno a base di carne o di pesce, cucinati in un forno a carbone Josper.


Al Bar Timeo si assaporano cocktail avvolti dai panorami che nel corso dei secoli hanno estasiato i sensi di grandi scrittori e artisti. Gli eleganti dettagli tipici siciliani e gli antichi arredi all’interno del bar rievocano l'atmosfera magica di un giardino invernale del XIX secolo. Ad accompagnare le note del pianoforte nella zona lounge fino a tarda notte. Accanto alla piscina c’è invece Bar della Piscina perfetto per uno spritz o un cocktail tradizionale.


Il racconto di una passione, intervista allo chef Toro

Cosa ti ha portato a diventare uno chef?
La mia passione per la cucina è nata da bambino osservando le donne di casa ai fornelli. Quando rientravo dopo la scuola sentivo il profumo più buono al mondo: quello del pane appena sfornato da mia madre. Ho deciso di diventare chef per trasmettere agli altri le emozioni di quegli odori e sapori della Sicilia di un tempo.

Cosa vuol dire essere chef in Sicilia?
Dopo anni di esperienze all’estero, ho deciso di tornare in Sicilia perché era forte la voglia di costruire qualcosa di importante nella mia terra. Fare lo chef in quest’isola è un privilegio perché la ricchezza e la qualità dei prodotti che abbiamo a disposizione mi permette di esprimermi a 360°.

Perché Taormina?
Lavoro a Taormina da molti anni per scelta, perché ho avuto l’opportunità di far parte del mondo dell’hôtellerie che io amo. Mi piace perché qui riesco ad entrare in contatto con molti ospiti, spesso di nazionalità, cultura ed estrazioni diverse. Questo mi permette di confrontarmi con molteplici esigenze alimentari che devono essere accontentate creando menu di ampia visione.

Da cosa ti lasci ispirare?
Nei miei piatti cerco sempre di trasmettere il mondo di emozioni che da bambino vivevo quando osservavo mia madre in cucina. Ma sono molto schematico: in cucina non si pasticcia! Le mie ricette nascono quasi a tavolino, da un insieme di gusti e accostamenti di sapori che ho già in testa: quando creo un piatto è perché ho le idee chiare.

Spettacolarizzazione o sostanza?
Preferisco non snaturare mai gli ingredienti con troppi effetti speciali. Mi piace sperimentare nelle tecniche di cottura e divertirmi con presentazioni creative, ma sempre nel rispetto della materia prima.

In cucina equilibrio o rottura?
Equilibrio. In un piatto nessun sapore o consistenza deve prevaricare sugli altri. Nelle mie ricette cerco equilibrio sempre tra dolcezza, acidità e croccantezza.

L’ingrediente che non può mancare nella tua cucina?
La cipolla che è alla base di tutte le preparazioni.

Per chi ti piacerebbe cucinare?
Mi piacerebbe avere al tavolo del mio ristorante Sofia Loren, per me la più grande interprete del cinema internazionale e personaggio che ha dato tanto al nostro Paese e al mondo intero. Mi piacerebbe che la rappresentante per eccellenza dell’italianità assaggiasse i miei piatti!

Cosa ami del tuo lavoro?
Mi piace il fatto che sia un mestiere nel quale ci si diverte. Tramite l’accostamento di ingredienti e sapori si realizza sempre qualcosa che dà forma ai pensieri e questa forma di creazione la trovo estremamente stimolante e divertente.

Piatto preferito?
Spaghetti al pomodoro: è un piatto semplice e completo che racchiude tutti gli elementi della dieta mediterranea.

Le qualità che servono per emergere?
Una su tutte: l’umiltà non deve mai mancare.

La cosa più importante per te?
Senza dubbio la famiglia e in particolare i miei figli, Antonio e Salvatore.


Grand Hotel Timeo
Via Teatro Greco 59 - 98039 Taormina (Me)
Tel 0942 6270200

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Alberto Lupini


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