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Chi non ama le atmosfere autunnali? Idee per un settembre magico in Alto Adige

Dalla Valle di Selva dei Molini fino ad arrivare al paese di Barbiano, da Villabassa fino alla Val Senales, sette luoghi altoatesini dove trascorrere le prime giornate settembrine. Tra natura, buona tavola, con tipicità rare come il formaggio grigio, e paesini da non perdere, ecco dove andare per vivere come in una fiaba. Nella foto Longiarü by Alex Moling

22 agosto 2021 | 05:00
Chi non ama le atmosfere autunnali? Idee per un settembre magico in Alto Adige
Chi non ama le atmosfere autunnali? Idee per un settembre magico in Alto Adige

Chi non ama le atmosfere autunnali? Idee per un settembre magico in Alto Adige

Dalla Valle di Selva dei Molini fino ad arrivare al paese di Barbiano, da Villabassa fino alla Val Senales, sette luoghi altoatesini dove trascorrere le prime giornate settembrine. Tra natura, buona tavola, con tipicità rare come il formaggio grigio, e paesini da non perdere, ecco dove andare per vivere come in una fiaba. Nella foto Longiarü by Alex Moling

22 agosto 2021 | 05:00
 

Tristi perché agosto volge velocemente al termine e con esso l’idea dell’estate? Macché! Quando l’aria si fa più frizzante e le giornate meno calde, non c’è niente di meglio che regalarsi lunghe passeggiate ed esperienze a contatto con la natura, alla scoperta di località nascoste, prodotti tipici del territorio e curiosità che raccontano bene l’Alto Adige e le sue mille sfumature. Dalla Valle di Selva dei Molini fino ad arrivare al paese di Barbiano, da Villabassa fino alla Val Senales, sette proposte di luoghi altoatesini dove trascorrere le prime giornate settembrine e conoscere da vicino ciascuna delle loro tipicità.  


La Valle di Selva dei Molini e il formaggio grigio

Mulini senza tempo e antichi masi sono testimonianza di una cultura contadina che nella Valle di Selva dei Molini è ancora fortemente sentita e rispettata. Il cuore della Valle Aurina, si caratterizza per la presenza di numerosi ruscelli, specchi d’acqua e ricca vegetazione ma non solo. È da queste parti che si può degustare uno tra i prodotti gastronomici più unici e ricercati di tutto l’Alto Adige: il formaggio grigio o Graukäse.


Vera chicca della Valle di Selva dei Molini e di tutta la Valle Aurina, è una prelibatezza gastronomica che si produce come una volta: esclusivamente a mano. Diverso dai suoi simili, prodotti con latte dolce e ricchi in grassi, è fatto solo con il siero del latte rimasto dalla lavorazione del burro ed è per questo che è a ridotto contenuto di grassi. Non ha bisogno di caglio, né di erbe e spezie, solo un po’ di sale e nessuna stagionatura a caldo.


Come gustarlo? Nei canederli, sopra la pasta o più semplicemente con cipolle, un filo d’olio e aceto con una fetta di pane. Talmente raro da essere a rischio estinzione e presidio Slow Food - oggi è prodotto da poco più di 30 contadini e pastori -, talmente prelibato da essere protagonista della cucina tristellata dello chef Norbert Niederkofler e di tanti altri stellati e non.


Nel suo piccolo laboratorio a Selva dei Molini, il casaro Ernst Steiner è tra i pochi rimasti a produrre ancora il formaggio grigio. A lui sono dedicate anche le Giornate del Formaggio Grigio, che quest’anno si tengono dal 18 al 26 settembre, nove giorni per gustare presso le locande aderenti all’iniziativa, vari piatti dove è protagonista indiscusso.

Oltre i sapori e le tradizioni, anche il paesaggio naturalistico dell’intera Valle Aurina merita di essere ammirato. Un consiglio? L’Alta Via Neves, un percorso per escursionisti esperti che non temono le altezze. L’itinerario, lungo circa 17,4 km, collega il rifugio Ponte di Ghiaccio (2.545 m) con il rifugio Giovanni Porro (2.419 m) e passa sopra il lago di Neves, tra le bellezze di questo angolo di paradiso.

 

Gioca e Parti


Villabassa e il benessere autunnale

Nella zona delle 3 Cime Dolomiti è custodito un piccolo gioiello del benessere alpino, Villabassa, primo paese del Kneipp d'Italia, con il Parco Cure sia per grandi che per piccini, ideale per trascorrere gli ultimi giorni della stagione estiva e godersi l’aria settembrina che si fa man mano più fresca.


La forza di questo luogo è non solo l’effetto benefico derivante dalla pratica del Kneipp, ma anche la fama della figura mitica di Emma Hellenstainer. Due peculiarità del luogo che ancora oggi lo contraddistinguono. A lei, storica albergatrice e cuoca incredibile, si deve l’avvio del turismo da queste parti; al benessere è invece interamente connesso ciò che è oggi Villabassa.


E anche l’inizio dell’autunno coincide da queste parti con un ritrovato equilibrio tra mente e corpo. Autunno³ montagna: Acqua piacevole e rilassante è ad esempio un appuntamento che, ogni venerdì, a partire dal 17 settembre per altre sei date fino al 29 ottobre, propone un incontro di mezz’ora con un’esperta di Kneipp per conoscere da vicino la forza dei bagni alternati a impacchi benefici. Tutti trattamenti che, una volta appresi, posso essere replicati anche a casa.


L’appuntamento è parte del più ampio programma Spettacolo Autunno che, dal 9 settembre al 1° novembre, regala la possibilità di vivere e ammirare i colori della stagione nella zona delle 3 Cime Dolomiti.


Lungiarü e i suoi mulini ad acqua

Tra le cinque vallate ladine della Val Badia, Lungiarü è situato all’ingresso del Parco Naturale Puez-Odle ed è conosciuto anche come Villaggio degli Alpinisti. Custode di antiche tradizioni, è rimasto fedele alle usanze tipiche ladine e ancora oggi è questa la lingua più utilizzata dai suoi abitanti.


Chicca del luogo, non solo le sue tradizioni, ma la Val di Murins/Valle dei Mulini. La gente da queste parti ha sempre dovuto prestare particolare attenzione all’acqua e non è un caso se sono numerosi i mulini realizzati nel tempo. Oggi non ne restano moltissimi ma i meglio conservati sono situati sul rio Seres a sud del paese: questi sono stati nel tempo restaurati per poter raccontare a passanti e curiosi la storia di Lungiarü.


Oltre le antiche testimonianze, non lascia indifferenti la bellezza paesaggistica del Parco Naturale Puez-Odle che proprio da Lungiarü, anche durante il mese di settembre, si lascia conoscere attraverso le escursioni guidate, in programma ogni due settimane. Partendo infatti dal centro del Villaggio degli Alpinisti, si può intraprendere un sentiero che porta alla Malga Pares (1.602 m), attraversa un fitto bosco e raggiunge i prati di Munt d’Adagn, luogo caratterizzato da antiche capanne, dove ancora oggi mucche e pecore pascolano felici. Sulla via del ritorno, fa tappa alla già nota Val di Murins/Valle dei Mulini.


Anterivo e il caffè di lupini

Nel cuore del Parco Naturale del Monte Corno, sorge un piccolo borgo, Anterivo, silenziosamente immerso nella natura, perfetto per godere di qualche giorno di puro riposo. A 1.209 metri, spicca per la sua varietà floristica: prati e boschi si alternano a eroici vigneti, impreziosendo tutto il paesaggio.


Specialità del luogo è certamente il suo caffè di lupini, un surrogato del tradizionale caffè ricavato direttamente dai lupini miscelati poi con orzo, frumento o fichi. Da gustare come bevanda o da utilizzare anche per speziare i cibi, si ricava dai fiori blu del lupino, qui coltivato da più di 100 anni. Oggi sono cinque i coltivatori di questa pianta e i loro campi sorgono tutti nei pressi di Anterivo.


Ma questo luogo incantevole, non è solo lupini e distese “blu”, ma anche tanta flora. Ecco perché durante tutto il mese di settembre si possono scegliere tra diverse escursioni. Da provare è ad esempio l’escursione Monte Corno che, attraverso prati di larice si dirige verso il Monte Corno (1.710 m) da dove si può godere una bellissima vista. Discendendo, e rientrando verso Anterivo, si possono ammirare anche boschi di abeti rossi e bianchi. Oppure ancora, suggerito è l’itinerario Momenti magici che attraversa meravigliosi prati e, dopo aver raggiunto diverse specie di orchidee, arriva fino a toccare il sentiero tematico le Leggende di Anterivo, un meraviglioso percorso che racconta miti e leggende del luogo un tempo tramandate solo oralmente.


Barbiano dalla torre pendente e le sue prugne

Del paese di Barbiano, nella Valle Isarco, si ricorda dapprima la torre pendente, che qualcuno sostiene essere ancora più storta di quella di Pisa, ma poi si apprezza l’aria pura alpina e le sue antiche ricchezze, come le Tre Chiesette gotiche (Santa Gertrude, di San Nicola e di Santa Maddalena) costruite tra il XII e il XV secolo o la Strada Imperiale, un tempo luogo di passaggio di imperatori, cavalieri, papi, nobili e artisti.


Ricchezza di questo luogo è anche però un frutto che fin dal Medioevo ha influenzato la produzione dei masi locali. Le prugne di Barbiano sono ricche di vitamine e minerali e per questo sono considerate un superfood, da gustare tutto l’anno sotto forma di marmellate, o come ingrediente di preparazioni dolci. A loro sono dedicate anche le Settimane delle prugne di Barbiano: dal 4 al 19 settembre, i locali di Barbiano e anche i negozi servono e vendono piatti a base di questo frutto, esaltandone le diverse applicazioni in cucina.


Non solo gastronomia, Barbiano è anche tanta natura e tra le sue bellezze paesaggistiche rientrano certamente le cascate di Barbiano. Per ammirarle da vicino si può ad esempio percorrere l’itinerario circolare che parte dal centro della località e che si collega prima alla cascata inferiore e poi a quella superiore. Durante il sentiero si possono raggiungere anche le celebri Tre Chiesette gotiche di Barbiano.


La Val Senales e la celebre transumanza delle pecore

Fino ai “piedi” delle Alpi dell’Ötztal si estende la selvaggia Val Senales che, dai meleti della Val Venosta arriva fino ai ghiacciai e le vette del Gruppo di Tessa dove, sul Giogo di Tisa, fu rinvenuto Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. Luogo tranquillo e dal fascino senza tempo, è profondamente rispettoso delle tradizioni contadine: non a caso, qui la transumanza delle pecore è fortemente radicata nel territorio e, da ormai più di 600 anni, profondamente amata dalla sua gente.


Unica transumanza transfrontaliera e transglaciale, tanto da essere stata riconosciuta come Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, si compie in due momenti diversi dell’anno. A giugno le pecore dei paesi Vernago e Maso Corto viaggiano per oltre 40 km verso i pascoli di Vent in Austria; a settembre arriva, invece, il momento del ritorno verso i loro paesi in Val Senales. Gli appuntamenti da segnare in agenda sono l’11 settembre, quando le pecore torneranno a Vernago e l’12 settembre, quando rientreranno a Maso Corto.

 

 


Non solo protagoniste dell’antichissima transumanza, le pecore della Val Senales sono anche Presidio Slow Food. Le loro tracce risalgono addirittura al 1.200 a.C. e vantano un’alimentazione basata esclusivamente su erbe dei pascoli, foraggi e cereali locali. Dalla loro lana si ricavano anche alcuni prodotti pregiati come ad esempio le pantofole i-potsch, naturali ed ecologiche ad impatto zero, espressione dell’artigianato locale e del legame della Val Senales con le antiche usanze del territorio.


Attenzione particolare è rivolta sempre al tema della sostenibilità che resta, tutto l’anno, tra i valori principali del territorio altoatesino. Qui anche la mobilità è green, grazie anche alle collaborazioni che la Provincia di Bolzano ha stretto non solo con i treni DB-ÖBB ma soprattutto con Trenitalia: l’offerta Alto Adige è green – valida da ora fino al 15 settembre - permette infatti di raggiungere 7 delle principali città del territorio quali Bolzano, Merano, Bressanone, Laives, Brunico, Vipiteno o Chiusa in modo sostenibile e in piena sicurezza. Basta prenotare il pacchetto direttamente sul sito di Trenitalia e 3 pernottamenti in strutture ricettive aderenti all’iniziativa per avere il prezzo del biglietto ridotto e rimborsato direttamente dall'hotel scelto.


 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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