Catasta Pollino, l'hub calabrese di promozione del territorio

Siamo nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, più precisamente a Campotenense (Cs) e da qualche anno è nata Catasta Pollino, un luogo di promozione territoriale come ci racconta uno degli ideatori, Giovanni Gagliardi

01 giugno 2023 | 09:30
di Giusy Ferraina

Siamo nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, più precisamente a Campotenense (Cs) e qui da qualche anno è nata Catasta Pollino. Troppo semplicistico definirla location di eventi, Catasta Pollino è un vero e proprio palcoscenico dove presentare e dare risalto alle attività locali, quelle produttivi capaci di creare qualità, arte ed economia. È come sottolinea uno dei suoi “creatori” Giovanni Gagliardi “un luogo da cui partire e dove approdare”. Catasta Pollino è uno spazio di esperienze dedicato del Parco Nazionale del Pollino. Un luogo dove esplorare e conoscere l’immenso patrimonio del Pollino, gustare specialità e piatti del territorio, acquistare i prodotti del Parco. L’idea nasce da un gruppo di amici storici ben assortiti che nutrono la passione condivisa per il territorio e la Calabria in genere. Giovanni Gagliardi è colui che si occupa di progettazione di contenuti, eventi e format di comunicazione per le imprese e i consorzi del comparto agroalimentare, con lui Donato Sabatella, esperto di amministrazione, finanza e sviluppo di progetti complessi nella green economy, attivo nel mondo dell’associazionismo e capo scout in Agesci, Sergio Senatore, ingegnere meccanico, PhD in Sistemi Energetici, direttore tecnico di progetti nel settore della produzione energetica da fonti rinnovabili e Manuela Laiacona, giornalista enogastronomica, che collabora con testate nazionali generaliste e di settore, specializzata in marketing e comunicazione di azienda. 

Catasta Pollino: un hub turistico e un laboratorio di attività formative e ricreative 

E come ci racconta Giovanni Gagliardi: «Il luogo è stato immaginato dall’Ente Parco Nazionale del Pollino, che lo ha realizzato con un concorso di idee a cui hanno partecipato studi di architettura internazionali. Noi lo abbiamo completato con l’allestimento interno e un modello di gestione che è stato premiato da Intesa Sanpaolo come uno dei 10 progetti italiani (su 4000 presentati) più significativi dell’ultimo anno per l’impatto sociale sul territorio». Il progetto nato da qualche anno sta riscuotendo successo e conferme ed è ovviamente un progetto che si basa sul concetto di rete e sinergia, che come ci spiega lo stesso Gagliardi: «I nostri interlocutori sono molteplici: in primis le guide del Parco, con cui abbiamo una collaborazione stringente per definire sempre meglio l’offerta turistica, poi i produttori del comparto agroalimentare, con cui definiamo la proposta gastronomica del punto ristoro e della bottega dove si possono trovare i prodotti del Pollino, cerchiamo di fare rete anche con le amministrazioni locali e con le associazioni che si occupano di turismo e hospitality». Dunque, se dovessimo dare una definizione specifica la catasta è un hub turistico e un laboratorio di attività formative e ricreative che collabora con le comunità locali e con chi lavora sul territorio, dalle piccole aziende agli operatori culturali, turistici e sociali, secondo la logica del turismo di rete, per dare al mondo Pollino un luogo fisico di rappresentanza, una vetrina per raccontarsi. La grande necessità, come spesso si è detto, è quella di dare visibilità e creare conoscenza intorno al territorio calabrese e in questo caso specifico del Pollino, che hanno tutti i numeri per essere dei brand di successo.

Ma vediamo in dettaglio cosa fa Catasta Pollino. «Creare le connessioni del territorio per contribuire alla costruzione della destinazione turistica Pollino, questo è l’obiettivo che il gruppo si è posto dando vita a Catasta Pollino» ci spiega l’ideatore e continua. «Abbiamo lanciato questo progetto per promuovere le specificità locali (umane, culturali, naturalistiche) e renderle accessibili al visitatore del centro secondo una logica di marketing territoriale. Crediamo che fare rete sia il modo migliore per far crescere un territorio. Con questa logica, vogliamo contribuire a potenziare la vocazione turistica del Parco, a stimolare l’economia del turismo locale promuovendo il Pollino attraverso un’offerta turistico-esperienziale integrata».

Catasta Pollino: tanto spazio alla gastronomia...

In questi primi anni di vita di cui una parte trascorsi in pandemia sono numerosi gli eventi organizzati e tutti e di diversa natura: incontri BtoB tra operatori del settore turistico, la rassegna musicale “Catasta Stazione Musicale”, rassegne di letture dedicate ai bambini. E poi tanta enogastronomia, che trova qui un palco naturale, uno sviluppo insito nel territorio stesso, come sottolinea lo stesso Giovanni Gagliardi elencandoci una serie di eventi: «Qui infatti è stato organizzato per la prima volta l’incontro di tutti gli osti del Pollino presenti nella guida Osterie d’Italia di Slow Food, abbiamo dato vita a Pollino Enoico, festival del vino del territorio, con una primissima edizione e poi abbiamo organizzato una cena fatta dalla nota chef giapponese AikoOtomo che ha realizzato un menu di piatti iconici del Sol Levante con carni, farine, verdure e botaniche del Pollino. Abbiamo ospitato la sessione finale del corso di Nutraceutica e Alta Cucina dell’Università di Catanzaro e realizzato con l’Associazione Tartufi e Tartufai del Pollino un importante momento di approfondimento dedicato al prezioso tubero di cui il nostro territorio è ricchissimo. Insomma le idee sono tante e le mettiamo in pratica».

Catasta Pollino: nel 2023 attività legate al mondo caseario, alla mixology e alle botaniche

Tra le tante novità per la stagione primavera-estate 2023 ci sono attività legate al mondo caseario, alla mixology e alle botaniche, tornano i vini e la birra artigianale, l’editoria per bambini e qualcosa dedicato alla bicicletta. E conclude Gagliardi: «Le azioni devono essere sempre combinate tra loro e devono essere molteplici, continue e di alto valore, ma senza scimmiottare e replicare modelli altrui in salsa mediterranea. Puntiamo invece a riscoprire il vero genius loci e declinarlo nel contemporaneo. Questo è il “credo” che vogliamo e cerchiamo di attuare nella nostra Catasta, qui proviamo a far vivere un’esperienza di cucina etnografica del territorio, qui cerchiamo di riprodurre le ricette del territorio con fedeltà». Insomma Catasta Pollino sta diventando e si colloca come nuovo tassello che aiuta a raccontare e far crescere la Calabria con i suoi produttori, e un sistema sinergico e collaborativo come questo contribuisce all’innalzamento della percezione e della conoscenza di queta regione, ogni anno n crescita come meta turistica, ma anche per chi in Calabria ci vive o ci lavora. «La percezione sta cambiando, ma siamo all’inizio - confida Gagliardi - una rivoluzione è in atto e i più attenti se ne stanno accorgendo».

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Alberto Lupini


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