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Capri Palace: arte, ospitalità e cucina stellata in un luogo unico

Si trova ad Anacapri, la parte più elevata dell’isola, il luogo dove si avverte ancora il sapore di Capri nella sua completezza. Tra gli innumerevoli punti di forza le opere d'arte e la cucina stellata di Andrea Migliaccio

 
06 marzo 2022 | 09:30

Capri Palace: arte, ospitalità e cucina stellata in un luogo unico

Si trova ad Anacapri, la parte più elevata dell’isola, il luogo dove si avverte ancora il sapore di Capri nella sua completezza. Tra gli innumerevoli punti di forza le opere d'arte e la cucina stellata di Andrea Migliaccio

06 marzo 2022 | 09:30
 

Se una volta sbarcati sul molo di Capri (Na) pensate di essere giunti a destinazione, quando si oltrepassa la soglia del Capri Palace, sembra che il vero viaggio inizi lì, in quel preciso momento. Si trova ad Anacapri, la parte più elevata dell’isola, il luogo dove si avverte ancora il sapore di Capri nella sua completezza e dove tutto risulta più autentico. È qui per intenderci che gli artisti nel tardo Settecento venivano a ispirarsi per creare poi il capitale artistico di Napoli.

 


Arte e ospitalità a 360 gradi

Il check-in è il passaporto per entrare in una dimensione dove arte e ospitalità sono dolcemente assimilati: dalla scultura installazione di Arnaldo Pomodoro, che richiama il sapore di un fondale marino con un grandissimo osso di seppia che costeggia la piscina di 40 metri. L’opera inizia all’entrata e lascia intravvedere la vasca trasparente con il mosaico di Velasco Vitali. Prosegue poi fino a giungere all’elmo di Mimmo Paladino. Accanto al banco della reception, separata dagli uffici da una grata un tempo appartenuta a un monastero di clausura del 1600, c’è un dipinto di Giorgio De Chirico.

La scalinata per Bar degli Artisti Capri Palace: arte, ospitalità e cucina stellata in un luogo unico

La scalinata per Bar degli Artisti

Le camere sono 69, per lo più diverse fra loro e con un’ispirazione artistica o cinematografica. Ci sono le nuovissime Capritouch, dove si respira il sapore del Mediterraneo, la suite presidenziale dedicata a Gwyneth Paltrow, e poi le “bomboniere” ispirate a Maria Callas, Audrey Hepburn e Marylin Monroe. Le camere artistiche sono quelle che hanno le piscine e i mosaici dedicati ad Andy Warhol e René Magritte oppure completamente arredate con copie di disegni di Mirò.


Ristorazione d’eccellenza

E poi c’è il cibo, delizioso, generoso, portentoso. Molti “oso” non bastano per raccontare l’esperienza gastronomica del Capri Palace che trova la sua sublime espressione a L’Olivo, il ristorante due stelle Michelin guidato da Andrea Migliaccio (membro di Euro-Toques) come executive chef e Riccardo Valore in qualità di resident. A Il Riccio, accanto alla Grotta Azzurra, la cucina è più smart casual (eccellenti i crudi di mare).


Delizioso anche il menu proposto alla spa dove si può tornare sottili ma senza patire la fame. Alla Scuola delle Gambe, guidata dal professor Francesco Canonaco, in una settimana risolvono moltissime problematiche concentrate dalla cintura in giù. Fantastici anche i trattamenti anti-age.


L’hotel: ieri, oggi e domani

Il Capri Palace è un hotel unico, anzi è una destinazione a sé perché nasce da un sogno, o meglio da una visione. La visione di Tonino Cacace che a 23 anni lo eredita dal padre insieme alla boutique Mariorita. All’epoca si chiama Europa Palace e Anacapri non era considerata la destinazione understatement e tremendamente chic che è oggi. Restava un angolo dell’isola vera in cui andavano gli artisti già dal 1700 e dove un tempo risiedeva Tiberio all’epoca dei romani, ma era un po’ spettinata e troppo realistica per entrare nella cartolina classica di Capri di allora che era tutto bling bling e piazzetta. Il primo progetto dell’hotel fu firmato da Gianfranco Frattini nel 1961, un architetto milanese allievo di Gio Ponti. Era stato presentato al padre di Tonino dall’imprenditore del mobile Cesare Cassina, mentre Frattini lavorava con Ponti al Royal di Napoli e quell’albergo ad Anacapri sembrava essere una splendida opportunità per il giovane progettista. Frattini aveva grandi idee, rivoluzionarie addirittura, e aveva dato alla struttura un quid completamente innovativo.


Aveva concepito la piscina, che ancora esiste, come una vasca completamente trasparente e ideato una hall con il soffitto basso e scuro che dava l’impressione davvero di essere a Milano più che nel mezzo del golfo di Napoli. Cacace giovane si trova alle prese con un luogo completamente estraneo, lui che aveva studiato liceo classico, legge e ancora poi filosofia. Decide allora di ribaltare la situazione. Con coraggio, con una visione.


Immersione totale nell’arte

Immagina un’Anacapri come quintessenza dell’esperienza vera, immagina un luogo dove l’arte possa dialogare con l’ospite, con disinvoltura, immagina uno spazio dedito all’accoglienza unico. E così accade.


E oggi quando si arriva al Capri Palace, subito ci si imbatte in un’opera monumentale che sembra un fondale marino come un Atlantide in vetroresina firmata da Arnaldo Pomodoro. Lunga 40 metri, è stata trasportata a pezzi di notte con i camion e poi montata in un'unica unità destinata a restare lì per i posteri. Costeggia la piscina che lascia intravvedere ogni tanto, una vasca trasparente con un fondale a mosaico di Velasco Vitali. Appena pochi attimi prima di entrare nell’edificio principale dell’albergo c’ è l’elmo di Mimmo Paladino, che precedentemente era ospitato a Castel dell’Ovo. Ancora qualche passo e ci si imbatte in Ettore e Andromaca, un dipinto di Giorgio De Chirico del 1960, uno dei primi grandi arrivi artistici all’hotel. È un’emozione avere una tela tanto iconica a portata di mano. Un grande quadro di Allen Jones che raffigura il manichino di una donna in abiti succinti mentre esce dalla tela, sovrasta il bancone in vetro resina del bar, le colonne panciute della hall rassicurano sul livello di voluttuosa certezza che si vivrà durante la vacanza, l’installazione/barca con le due prue tipica della Grotta Azzurra per entrare e uscire senza doversi girare, è un’opera di Fabrizio Plessi intitolata Azzurra. L’artista per renderla più caprese ha aggiunto un video girato all’interno con l’acqua che scorre.

 

Suite Acropolis Capri Palace: arte, ospitalità e cucina stellata in un luogo unico

Suite Acropolis


Sono «artistiche» anche le suite Andy Warhol e Magritte con le piscine private e i mosaici sul fondo delle vasche a richiamare le loro opere. Ogni anno l’albergo evolve, cambia, arrivano nuove collaborazioni come quella con Maurizio Galimberti nel salotto dell’entrata con la sua opera beataverginepompeireadymadekalimbapopmatericamovimentosa e ancora le tele di Alessandro Mendini.


Le camere, a ciascuno la sua

Sono 69 le camere al Capri Palace divise in diciotto tipologie. Le più nuove si chiamano Capri Touch, sono bianchissime con qualche tocco di azzurro, eleganti, luminose e molto accoglienti. L’aspetto invitante e soffice del letto candido con le lenzuola di lino per coccolare il sonno e i sogni, i libri come se fossimo a casa, i piccoli soprammobili a forma di corallo, le piastrelle capresi a lisca di pesce o a scacchiera, la freschezza a cui si aspira d’estate quando fa caldissimo, è tutta qui. Ed è una freschezza visiva, l’aria condizionata non c’entra, davanti c’è il mare del golfo di Napoli che da Anacapri si vede benissimo. Nella Magritte Suite e nella Warhol, suite con giardino, ci sono le piscine private con i mosaici che richiamano le opere degli artisti. La presidenziale Paltrow all’ultimo piano dell’albergo in omaggio all’attrice americana Gwyneth Paltrow, misura 150 metri quadrati e ha una piscina privata con vista sull’intero golfo. Nella Penthouse Acropolis la vasca, di 17 metri quadrati, è riscaldata, mentre i tessuti che avvolgono i mobili sono di Loro Piana. La Monroe porta a rivivere il mito di Marylin con foto della diva e da Audrey Hepburn trionfa Breakfast at Tiffany’s. Ogni camera è un viaggio, ogni momento al Capri Palace è unico.


Il cibo stellare

Sono diverse le esperienze gastronomiche imperdibili al Capri Palace. La colazione inizia con un tripudio di frutta, di pasticceria leggerissima della tradizione partenopea (vietato partire senza aver assaggiato le sfogliatelle) e di buonissimo caffè.


Poi si prosegue verso le stelle. Sono due quelle che la guida Michelin ha dato al ristorante L’Olivo nel 2011, unico sull’isola. Andrea Migliaccio, classe 1980, dopo aver girato le più grandi tavole del mondo, dal Plaza Athenée a Parigi con Alain Ducasse, all’Espadon del Ritz con Michael Roth fino al Pellicano con Antonio Guida e al Badrutt’s Palace a Sankt Moritz, oggi dirige in qualità di executive chef i ristoranti del Capri Palace con la disinvoltura del fuoriclasse.

 


I suoi tagliolini al limone con burrata, gamberi rossi e asparagi di mare traducono sul palato l’armonia perfetta, così come gli scampi scottati con ciliegie, yogurt, lime e caviale. L’ingrediente è al centro, l’interpretazione del resident chef Salvatore Elefante è magistrale, non si auto celebra, solo il sapore è protagonista.


E il gusto trionfa anche a Il Riccio, il ristorante pieds dans l’eau accanto alla Grotta Azzurra. Diretto dal resident chef Salvatore Elefante (membro di Euro-Toques), ha un ambiente più informale nei brillanti colori del bianco e del turchese e offre un’esperienza gastronomica più disimpegnata anche se sublime. Il Plateau Royal, trionfo di tartufi, ostriche perle noire, Gillardeau, vongole, scampi, salmone, tonno, ricciola, seppie e gamberi, è come una nuotata memorabile nel gusto del Mediterraneo. Superlativa l’insalata di granchio reale con verdure all’agrodolce, maionese allo zafferano e finocchi di mare, così gli gnocchetti sardi con calamaretti spillo, patate e basilico. Il pasto si conclude con una visita a La Stanza delle Tentazioni, dove tra maioliche capresi si possono assaggiare tutti i dolci possibili della tradizione partenopea e non solo: babà al rum, biscottini alle mandorle, crostate, sfogliatelle...


Se poi viene fame, durante la giornata c’è anche il Bistrot Ragù che propone pizze eccellenti, bottoni capresi (ravioli ripieni di ricotta e pomodoro). Resta un punto fermo l’aperitivo, al tramonto, sulla terrazza magari con un gin & tonic, visto che il Bar degli Artisti ne ha una collezione di 210, probabilmente la più importante d’Europa.


La Capri Medical Spa e il suo trattamento brevettato

Il professor Francesco Canonaco, direttore sanitario della Capri Medical Spa ebbe l’intuizione giusta. La sua riflessione: al di là dei classici inestetismi che affliggono la linea delle donne, il problema principale, ancora prima della cellulite, sono le vene varicose e i piccoli capillari che «spengono» la pelle tracciando un’ombra scura sull’epidermide. «Come pediatra, osservavo inoltre che le neo mamme avevano, a causa degli ormoni circolanti, problemi di ritenzione idrica», spiega. E così mentre la scienza e la medicina estetica si focalizzavano sulla lipolisi, Canonaco mette a punto un metodo unico al mondo brevettato: la terapia per curare questi inestetismi utilizzando diverse temperature da 40 a 18 gradi, fanghi, bendaggi freddi e il veicolare di certe sostanze vegetali dall’azione isotonica - come escina, ginkgo biloba, caffeina - e di certi minerali - come magnesio, potassio - oppure metalli, come il litio dall’azione astringente e dilatante.

La piscina della Capri Medical Spa Capri Palace: arte, ospitalità e cucina stellata in un luogo unico

La piscina della Capri Medical Spa


Negli anni ’90, quando solo Ischia era conosciuta come meta di benessere e a Capri ci si andava per moda, la sua terapia di bellezza, che battezzò Scuola delle Gambe, fece subito furore. Soprattutto dopo che arrivò Julia Roberts come paziente, allora nel pieno della sua carriera, ai tempi di Pretty Woman per intenderci. «Aveva sentito parlare di questo metodo mentre si trovava al Festival del Cinema di Cannes e rimase da noi una settimana» dichiara Canonaco. Da allora il successo è planetario fino alla consacrazione da parte del Condé Nast Traveller Usa che indica il Capri Palace come miglior Medical Spa al mondo nel 2005. E in effetti, in sette giorni, possono avvenire dei quasi miracoli, si corregge anche la postura, si segue una dieta non punitiva ma detox e migliora il metabolismo. Con il programma “Rational Nutrition – Metabolic Response” si perde peso in modo definitivo e senza particolare sofferenza visto il menu del centro benessere, gustoso e leggero allo stesso tempo.


La spa per tornare giovani

Il concept della Capri Beauty Farm è mescolare le migliori tecniche d’Oriente e d’Occidente per ritrovare una pelle tonica e un incarnato trasparente, il tutto abbinato a un’ospitalità fortemente mediterranea. Tra gli altri trattamenti da provare al Capri Palace c’è il facial di Sarah Chapman, il guru con il suo headquarter a Londra, che esegue un massaggio del viso bespoke capace di stimolare la produzione di collagene e attenuare la profondità delle rughe. La Spa lavora inoltre con partner come Biologique Recherche Paris conosciuto per il suo approccio basato sull’elevata concentrazione di principi attivi vegetali, ma anche con Valmont pioniera nell’anti age di altissimo livello ed Exuviance, brand inglese famoso per i peeling dolci agli acidi della frutta.


Capri Palace Jumeirah
Via Capodimonte 14 - 80071 Anacapri (Na)
Tel 081 9780111
www.capripalace.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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