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Il bistrot Carlo e Camillo di Torino Nuovo format al Grand Hotel Sitea

Oltre al Ristorante Carignano, ora a completare il format ristorativo del Grand Hotel Sitea a Torino è il bistrot Carlo e Camillo, curato dal resident Ruggero Rolando e dallo stellato Fabrizio Tesse de La Locanda di Orta

 
02 agosto 2017 | 12:19

Il bistrot Carlo e Camillo di Torino Nuovo format al Grand Hotel Sitea

Oltre al Ristorante Carignano, ora a completare il format ristorativo del Grand Hotel Sitea a Torino è il bistrot Carlo e Camillo, curato dal resident Ruggero Rolando e dallo stellato Fabrizio Tesse de La Locanda di Orta

02 agosto 2017 | 12:19
 

L’attesa è finita e l’8 agosto a Torino la proposta gastronomica del Grand Hotel Sitea e del Ristorante Carignano si completa: apre “Carlo e Camillo” il bistrot del Carignano. “Carlo e Camillo” si incontrano nella scacchiera stradale torinese, tra via Carlo Alberto e via Cavour appunto, ma soprattutto si incontrano a tavola nel nuovo Bistrot curato dallo chef stellato de “la Locanda di Orta” Fabrizio Tesse insieme allo chef resident del Ristorante Carignano Ruggero Rolando.

Ruggero Rolando e Fabrizio Tesse - Il bistrot Carlo e Camillo di Torino nuovo format al Grand Hotel Sitea

Ruggero Rolando e Fabrizio Tesse

Il nome del bistrot nasce dall’incrocio delle due arterie stradali che nel cuore di Torino formano un vero e proprio angolo sabaudo, e proprio l’incontro è alla base della filosofia del nuovo bistrot. Incontro tra tradizione ed innovazione, incontro tra cucine che parte da Torino e attraversa tutte lo stivale e soprattutto incontro tra persone. “Carlo e Camillo” sarà infatti aperto tutti i giorni dalle 12.00 alle 24.00 per offrire molteplici opportunità di incontro: il pranzo di lavoro, il te del pomeriggio, l’aperitivo e la coccola della cena.

Lo chef Fabrizio Tesse propone a pranzo e cena non un menu, ma una lista vivande attenta alla stagionalità e frequentemente aggiornata. Una proposta in grado di coniugare la raffinatezza e la delicatezza del gusto di Carlo Alberto e la passione e il piacere per la buona cucina di Camillo Benso: alcuni piatti, infatti, saranno declinati nelle due versioni, quella di Carlo e quella di Camillo. Per iniziare, protagonisti i sapori del Piemonte, le acciughe, i peperoni, il vitello tonnato nelle due varianti “Carlo” e “Camillo”, la carne cruda, i ravioli del plin, il baccalà, il coniglio grigio di “Caragnola” presidio slowfood e la robiola.

Sempre presenti le insalatone, i panini, i tramezzini e le torte di “Carlo” e di “Camillo”, a pranzo inoltre ogni giorno una proposta diversa in base alla spesa al mercato. Fabrizio Tesse porta anche in questo contesto i suoi codici di gusto: sapori chiari e definiti che riconducono alla memoria le ricette di casa, gusti e profumi inconfondibili artigianalmente e sapientemente composti per offrire a tutti i grandi piatti della nostra tradizione. Inoltre sarà disponibile una vera e propria bottega gastronomica di pasta fresca, sughi, cioccolato, tutti artigianali e personalmente preparati o selezionati dallo chef.

Il bistrot vuole conciliare charme e informalità nelle proposte per il pranzo e, a cena, rappresentare un irresistibile richiamo per gli appassionati del gusto, alla ricerca di un contesto familiare e conviviale, senza rinunciare al fascino e al prestigio di boiserie ottocentesche che profumano di storia.

Fabrizio Tesse e Ruggero Rolando - Il bistrot Carlo e Camillo di Torino nuovo format al Grand Hotel Sitea
Fabrizio Tesse e Ruggero Rolando

Fabrizio Tesse
Classe 1978 milanese di nascita, si è formato alla scuola alberghiera di Arona. Inizia la sua carriera proprio ad Arona presso la "Taverna del Pittore" che in quegli anni poteva vantare una stella Michelin, dove impara la disciplina di brigata e le regole fondamentali per l'organizzazione del lavoro di gruppo. Questa esperienza segna una svolta nella sua vita da cuoco inducendolo a tentare nuove esperienze per potersi migliorare. Passa poi a Trecate al "Caffè Groppi".

Dopo una breve esperienza come chef all'Hotel La Bussola di Novara, ritorna al Caffè Groppi con lo chef Fabio Barbaglini, dove ritrova lo storico staff e grazie alla loro intesa ed alla voglia di affermarsi riescono a conquistare la prima stella Michelin. Dopo un'esperienza formativa ed illuminante in Spagna torna in Italia, nella sua Liguria: prima ad Arma di Taggia al ristorante La Conchiglia e successivamente ai Balzi Rossi di Ventimiglia.

L'arrivo a Villa Crespi di Orta San Giulio segna il suo ritorno in Piemonte, dove la sua fantasia può prendere forma, e grazie al sostegno dello chef Antonino Cannavacciuolo, generoso padrone di casa che lo definisce "un purosangue nato per cucinare". Vi rimane per 8 anni come sous-chef. Da marzo 2012 è chef presso la Locanda di Orta dove, da vero "artigiano" gourmet, può esprimere liberamente quelli che ama definire i suoi “codici di gusto” e osare nuovi abbinamenti. Da Febbraio 2017 è, oltre che alla locanda di Orta, anche chef presso il Ristorante Carignano a Torino, dove unisce con sapienza innovazione e tradizione.

Ruggero Rolando
Classe 1967, si diploma all’Istituto alberghiero “Giulio Pastore” di Varallo Sesia nel 1984 e inizia subito una lunga ed importante esperienza nei migliori ristoranti europei: Venezia, Madonna di Campiglio, Sestriere, Punta Ala, Portofino, Parigi, Londra, Saint Moritz fino ad approdare nel 2003 al Grand Hotel Sitea. Chef di grande esperienza, appassionato e generoso è l’anima della brigata.

Maestro instancabile, mette quotidianamente la sua sapienza a disposizione di stagisti e apprendisti. Grande appassionato di arte e di storia, ha riscoperto nel tempo le ricette della tradizione piemontese - da ricordare che a Torino solo al Carignano per anni si poteva degustare la salsa comodino -. Entrare nella sua cucina non è solo un’esperienza gastronomica, ma anche una vera e propria lezione di storia: mentre si diletta tra lasagnette e quaglie, ti racconta che il carpaccio è nato a Venezia all’Harrys bar, proprio perchè vicino a quel bar sorge una chiesa decorata con dipinti di Carpaccio dal colore rosso acceso; o che i cappelletti rappresentano l’ombelico di venere e quelli veri devono essere 8 in cucchiaio perché 8 sono i desideri dello chef che li ha creati.

Per informazioni: grandhotelsitea.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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