Alla scoperta di Lucca: tra storia, monumenti ed enogastronomia

Un gioiello toscano che incanta con le sue mura cinquecentesche, i monumenti storici e le stradine acciottolate. Le cento chiese e i palazzi aristocratici narrano la sua storia millenaria . Con Federico Minghi come guida, lasciati trasportare alla scoperta di tradizioni enogastronomiche e tesori architettonici. Un viaggio incantevole tra arte, cultura e sapori autentici

24 marzo 2024 | 05:00

Una delle caratteristiche che maggiormente stupisce gli stranieri in Italia è lo scoprire quante città siano state capitali di stati indipendenti: Venezia, Torino, Napoli, Palermo solo per fare qualche esempio… In Toscana - oltre a Siena - e, naturalmente, a Firenze, una realtà che custodisce una tradizionale autonomia è Lucca. Lucca sotto forma di Repubblica, Principato o Ducato è stata una realtà svincolata dalle potenze dell’Italia centrale dal 12° al 19° secolo. Il nostro viaggio di oggi è dedicato proprio alla città delle 100 chiese: tra sapori, ricette e palazzi aristocratici...

Visivamente la longevità del prestigio di Lucca lungo i secoli è oggi raccontata dalla sovrapposizione di così tanti stili architettonici diversi e risalenti a epoche differenti, e – soprattutto – dalle imponenti mura cinquecentesche, ancora oggi quasi immutate. Quelle mura che nei secoli dei grandi fasti lucchesi furono una sorta di membrana cellulare che proteggeva e racchiudeva la città, con un continuo processo di osmosi con i ricchi territori dei possedimenti circostanti.

A guidarci attraverso la città un insider d'eccezione: Federico Minghi, soprannominato “Ambasciatore della Toscana”, già divulgatore della toscanità in tv e su Panorama e fondatore nel 2020 della piattaforma Toscana My Love.

A Lucca: la scelta enogastronomica

Locanda dell'Angelo

Dopo una bella passeggiata tra piazze, chiese e viuzze è tempo di passare alla parte enogastronomica della nostra gita lucchese. Cominciamo da un pezzo di storia del centro città: l’antichissima Locanda dell’Angelo, nome ereditato dal Convento di San Michele Arcangelo e risalente forse addirittura al 764 d.C. È cosa certa che dell’Hostaria dell’Angelo si hanno notizie certe già dal 1414, i documenti parlano di una locanda con posti letto e con una taverna che si affacciava (allora come oggi) su Via di Pescheria. A riprova di una storia ancestrale, al piano di sotto del locale - durante alcuni lavori di restauro - sono stati portati alla luce reperti risalenti all’alto Medioevo.

Il menu della Locanda dell’Angelo è un mix di mari e monti, di piatti tipici e cucina mediterranea, il tutto curatissimo nei particolari e arricchito da un fascino che sa di antico.  Facciamo qualche esempio: “Terrina di fegato di pollo al vinsanto con pan brioche”, “Spaghettoni  Benedetto Cavalieri triglie, finocchietto selvatico e pangrattato”, “Tagliata di pesce spada al sesamo con caponata di carciofi”, “Guancia di vitello brasata con crema di patate”, “Cassata della Locanda  dell’Angelo”! Un’esperienza per i 5 sensi, un ambiente d’altri tempi dove lasciarsi coccolare.

Locanda dell'Angelo | Via Pescheria 21 | 55100 Lucca | Tel 0583 467711

Osteria Baralla

E ora spostiamoci all’Osteria Baralla, di fronte ad uno dei più noti accessi alla bella Piazza Anfiteatro. Osteria Baralla è un’altra location dalla forte connotazione storica, dal 1860 infatti accoglie i commensali nelle scuderie dello storico Palazzo Buonvisi. I proprietari odierni - Marco, Gianmarco e Yvona - danno un tocco familiare e informale al tutto. La cucina è genuina, semplice e confortevole.

 Saltano all’occhio, ma soprattutto stupiscono il palato, il “Controfiletto di manzo, Linchetto della Garfagnana aromatizzato con i funghi, tagliato a fettine e servito con pecorino uva o fichi” (tra gli antipasti), il “Tordello Lucchese fatto a mano al ragù casereccio con ripieno di manzo e maiale” (tra i primi), la “Trippa alla Fiorentina” (tra i secondi). All’Osteria Baralla si respira cura e  professionalità, esclusività e ricercatezza, ma anche un certo calore dato dalla storia che tutto  avvolge e tutto circonda. Un momento a tavola da assaporare con calma e “ouverture d’esprit”.

Osteria Baralla |  Via dell'Anfiteatro 9 | 55100 Lucca | Tel 0583 464599

A Lucca: un tuffo nel passato all'Hotel Villa Cheli

Dopo il centro città è ora di fare un giro anche fuori dalle mura: ai piedi delle colline nei dintorni lucchesi troviamo l’Hotel Villa Cheli, realizzato all’interno di una famosa villa settecentesca. Recentemente restaurata e già dimora dello scultore Guido Cheli (del quale si possono ammirare bellissimi calchi in gesso all’interno della villa), l’hotel dispone di oltre 19 camere, di un grande salone per meeting e di una meravigliosa piscina scoperta. L’arredamento della villa rispecchia lo stile settecentesco ed è stato scelto per creare un’atmosfera intima e romantica.

Nel ristorante di Villa Cheli (La Camelia Bistrot, con la regia di chef Mirko Citti) assaggiamo le “Tagliatelle di pasta fresca cacio pepe e gamberi”, il “Filetto di manzo al Chianti” e il “Baccalà rosolato al moijto”. Villa Cheli ci fa tuffare in un mondo settecentesco dimenticato ed esteticamente impeccabile… Tra piatti
fatti a mano di pasta fresca scottata in acqua, sapori del mediterraneo, suggestioni tipicamente toscane e quell’eleganza di un luogo incantato e dalle limpide atmosfere liberty e neoclassiche.

Hotel Villa Cheli | Via Nuova per Pisa 1798 | 55100 Lucca | Tel 0583 370946

La nostra trasferta lucchese volge al termine e poche ma evidenti certezze prendono forma nella mente del viaggiatore in trasferta in queste lande… Lucca è un isola indipendente, parte integrante della toscanità ma con alcune chiare singolarità: una comunità orgogliosa, autosufficiente, con una storia che ben si distingue rispetto alla comune narrativa granducale. Una storia fatta di bellezze ducali, di secoli stratificati che convivono armoniosamente, di sapori uguali e diversi rispetto al resto della Toscana, di caratteri sociali che si distanziano dallo stereotipo del toscano tipo. Lucca vive dentro e fuori le mura: come una cellula che è parte integrante di un organismo, autonoma e simbionte al contempo.

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Alberto Lupini


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