A Besançon con un piede nella storia

Capoluogo della Franca Contea, si trova in un'ansa del fiume Doubs ed è dominata dall'imponente profilo della sua cittadella. Si può soggiornare all’Hotel Le Sauvage, con 24 camere confortevoli e un ristorante gourmet

23 ottobre 2022 | 16:30
di Leonardo Felician

Nel XVII secolo Re Luigi XIV completò la conquista della Franca Contea prendendo la città di Besançon e affidò al celebre architetto militare e maresciallo di Francia Sébastien Le Prestre de Vauban la costruzione della Cittadella che ancora oggi domina la città dal Mont Saint-Étienne, dal 2008 classificata Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Sono poche le anse fluviali così attraenti come quella su cui fu costruita la città vecchia di Besançon in un meandro del Doubs, vigilata dall’imponente fortezza murata che domina il fiume dall’alto dei suoi 118 metri. La visita della Cittadella può richiedere poche ore ma anche un’intera giornata, sia per la grande dimensione sia per le attività didattiche, anche con animazioni sviluppate durante tutto l’arco dell’anno, ma soprattutto per i diversi musei compresi tra le sue mura come il Museo Comtois, lo spazio Vauban, il Museo della Resistenza e della Deportazione, nonché il Museo di Storia Naturale con il giardino zoologico e il percorso dell’evoluzione, nonché Insettario, Acquario, Noctarium e Climatorium che incuriosiscono bambini e adulti.

Le Sauvage, un hotel confortevole e ricco di fascino

Per dirigere i lavori Vauban soggiornò spesso a Besançon fermandosi all’Hotel Le Sauvage, allora molto famoso e in posizione comoda, un po’ rialzato dal centro cittadino proprio ai piedi dell’alta collina della Cittadella, accanto al convento dei Minimi che sorgeva sul posto fin dal Medioevo. Il convento fu sequestrato durante la Rivoluzione Francese, il suo parco venduto nel 1792 e pochi anni dopo fu costruito un alto palazzo dove le suore Clarisse si stabilirono nel 1854. L’albergo però è rinato di recente con un piccolo cambiamento di nome e ha ripreso lo storico nome: gestito da Véronique e Philippe Mathieu è classificato a tre stelle, ma gli ambienti, il comfort e la cortesia verso gli ospiti sono decisamente da categoria superiore.

È innanzitutto il luogo a conservare il fascino particolare di questa lunga storia: la serenità idilliaca del parco alberato punteggiato da sculture religiose è oggi un comodo parcheggio privato custodito, le finestre dell’edificio si aprono sul panorama del fiume, la cappella costruita dalle clarisse nel 1890 trasformata in ingresso ospita la reception, che si trova a un piano intermedio perché sul retro il palazzo digrada verso il fiume essendo adagiato sul fianco di una collina.

L’Hotel Le Sauvage dispone solo di 24 camere confortevoli su più piani e molti spazi tranquilli dove leggere un libro, rilassarsi o sorseggiare un tè o un cocktail. Le camere “classic” sono semplici ma confortevoli e mettono in luce il notevole patrimonio architettonico dell’edificio. Le camere “luxury” sono più spaziose con una zona soggiorno e un bagno, e sono accessibili dal piano terra. Le prestigiose suite hanno una vista privilegiata sul parco e sul centro storico: la più piccola con un balcone privato e la più grande è ospitata sopra l’ex cappella del convento. Tutto l’edificio è coperto dalla connessione wi-fi gratuita; la colazione continentale a buffet può essere servita in camera, nell’ampio soggiorno o nelle belle giornate sulla terrazza un po’ alta sul parco.

Oltre al servizio bar, il ristorante dell’albergo è particolarmente apprezzato e citato nelle principali guide enogastronomiche francesi. Aperto a pranzo e cena su prenotazione da lunedì a venerdì, è agli ordini del giovane chef Hugo Mathieu con una cucina elaborata a partire da prodotti freschi e di stagione con servizio nella sala ristorante o in terrazza a seconda del tempo. Gazpacho di cetrioli con trota marinata all’aneto e formaggio feta, paté in crosta di legumi grigliati e marinati, passata di melone con sorbetto al melone e Patanegra iberico, cremoso di melanzane servito freddo con un paté spalmabile di coniglio, pane di campagna tostato e nocciole piemontesi sono alcuni esempi degli accostamenti stuzzicanti presenti nella lista degli antipasti. Tra i piatti principali si trova il pescato del giorno, il vitello cotto a bassa temperatura con pisellini e lardo di Colonnata Igp o il petto di maiale con schiacciata di patate all’aglio e alle erbe fini, giardiniera di legumi e pinoli. Per i vegetariani c’è la focaccia grigliata con legumi marinati, crema di melanzane e scaglie di parmigiano. Un assortimento di formaggi e sei succulenti dessert, compresi gelati e sorbetti, completano le scelte sempre accompagnate da grandi proposte di vini francesi.

Città d’arte e di storia

Besançon, principale centro della Franca Contea, è una città d’arte e di storia. La visita del suo centro storico comincia scendendo a piedi dalla Cittadella dove resta ancora la Porta Nera della città gallo-romana di fronte all’arcivescovado accanto alla cattedrale di Saint-Jean, principale luogo di culto cattolico. Monumento Storico di Francia, fu costruita per l’imperatore Carlo Magno nel IX secolo, poi ricostruita nell’XI e nel XVIII secolo. Dedicata a San Giovanni Evangelista, ha un aspetto non usuale perché l’arcivescovo Ugo I di Salins la fece ricostruire in forme romaniche tra il 1127 e il 1161 cambiandone l’orientamento per poterla allungare senza tagliare la strada che sale alla Cittadella.

Al suo interno si visita l’Orologio astronomico, uno straordinario esempio di ingegneria meccanica di un virtuosismo difficile da immaginare, composto di 30mila pezzi, gestito come un centinaio di altri monumenti e siti turistici in Francia dal Centre des Monuments Nationaux, un’istituzione culturale che ha per missione la conservazione, il restauro e la valorizzazione del patrimonio artistico culturale francese. Ma la città viene soprannominata “capitale del tempo” soprattutto con riferimento alle sue tradizioni nell’industria dell’orologeria importata secoli fa dalla vicina Svizzera, che sopravvivono nel Musée du Temps che ricorda la storia e l’orologeria della regione, ospitato in uno dei palazzi rinascimentali più belli, Palais Granvelle, che da solo merita una visita.

Va visto anche il Musée des Beaux-Arts, tra i più antichi di Francia, allestito in una struttura del XIX secolo per il mercato delle granaglie al coperto, in cui sono esposte collezioni archeologiche e artistiche, nonché la casa natale di Victor Hugo che ripercorre la vita e il lavoro del grande scrittore francese e riporta al periodo del Romanticismo. Chi ama le passeggiate si divertirà in centro città ammirando bei palazzi dei secoli XVI, XVII e XVIII disseminati in vie e piazze animate per lo shopping come le vivaci Grande-Rue e Place de la Révolution.

Gli appassionati di parchi e giardini apprezzeranno un centro ricco di spazi verdi con il giardino botanico dalle numerose specie di piante, alberi e fiori, e la Promenade Micaud, uno spazio verde di tre ettari proprio in riva al fiume che dall’alto sembra una macchia di colore che spicca in mezzo ai tetti di ardesia del centro cittadino. Particolarmente suggestiva è la passeggiata sulle rive del Doubs: dal lungofiume Vauban con i bastioni costruiti 300 anni fa dal grande architetto si vedono bene le abitazioni porticate affacciate sullo scorrere pacifico delle acque.

E infine un’esperienza da non perdere a Besançon è la navigazione sul Doubs con i battelli della compagnia Bateau de Besançon in partenza dal Pont de la République. Si ammira una prospettiva diversa degli edifici, delle chiese e della Cittadella, ma soprattutto si passa nel tunnel di Tarragnoz, una galleria del tutto inusuale scavata sotto la montagna e nella roccia che congiunge con una chiusa le due estremità dell’ansa del fiume.

Foto del servizio: Cynthia Beccari

 

Per informazioni: 
it.france.fr
www.bourgognefranchecomte.com
www.monuments-nationaux.fr

Le Sauvage Hôtel Restaurant Spa
6, rue du Chapitre - 25000 Besançon (Francia)
Tel +33 (0)3 81820021

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