In principio era un lido. Oggi è un ristorante di pesce pied dans l’eau, aperto tutto l’anno a pranzo e a cena, con i tavoli sulla spiaggia (nella bella stagione) e una sala interna che sembra incastonata sulla sabbia, tutta vetrate con una vista incantevole sul mare, protagonista indiscusso di una cucina che si è evoluta nel tempo, fino a diventare l’anima della location che quest’anno festeggia 50 anni di storia. Siamo a Marina di Modica (Rg), la frazione balneare della città tardo-barocca iblea, inclusa con la Val di Noto, nella World Heritage List dell’Unesco e famosa in tutto il mondo per il cioccolato. Il ristorante che sono andata a visitare si chiama Corallo.

Corallo: un ristorante pied dans l’eau
Corallo, la carta della destagionalizzazione
Io credo che l’intuizione di Federico Minicuccio e Mariangela Corallo, gli attuali proprietari (lei è figlia del fondatore, Federico arriva nel 2017), che hanno voluto prima di tutto destagionalizzarlo, sia vincente. Perché lo scenario del mare d’inverno, di quel mare “selvaggio”, col rumore delle onde e la brezza che ti arriva addosso durante il percorso che ti conduce al ristorante, ha un fascino incredibile.

Corallo: anche dalla sala interna si può ammirare il mare
Ma certamente Corallo non è soltanto il classico ristorante di uno stabilimento sul mare che rimane aperto 12 mesi l’anno. Quello che lo distingue è la qualità del pesce locale, prevalentemente proveniente da Scoglitti e Portopalo. «Arriva dalle barche di qui vicino», tiene a precisare con una punta di orgoglio Carmelo Ferreri, lo chef più virale dell’Isola, che con la sua simpatia e con i suoi “uau” (wow), ma soprattutto con i suoi video del pescato appena uscito dal mare, ancora boccheggiante e con le sue ricette, ha conquistato 180mila follower su Instagram e 76.500 follower su Tik Tok.
Corallo, cucina e cantina
E in realtà il pesce che è arrivato al tavolo è stato straordinario. Le aspettative non sono state disattese. E non ci ha deluso neanche la carta dei vini, belle etichette, siciliane e provenienti dall’Italia e dal mondo, senza tralasciare la Francia, e ben presentate dal sommelier che prima dello Champagne ha voluto farci assaggiare un bel prodottino della Loira. Molto bravo anche il maitre, si sente che c’è una bella armonia tra sala e cucina.

Corallo: la carta dei vini comprende etichette siciliane, italiane e internazionali
Corallo, come si mangia
Abbiamo aperto le danze culinarie con i crudi, che sono i piatti più rappresentativi: ostriche, scampi, gamberoni, triglie, e uno scorfano scarpacciato condito con olio extravergine, sale maldon e decorato con foglie di melissa, che ho trovato davvero notevole. «Il nostro crudo è particolare perché non ha niente di particolare», sorride Ferreri, facendo riferimento al fatto che il pescato viene preparato in maniera semplice, senza particolari elaborazioni, per esaltarne il gusto e la freschezza, aggiungendo soltanto sale e un filo d’olio.

Corallo: lo staff
Abbiamo proseguito con dei piatti molto interessanti in cui protagonisti erano i pesci frollati: carpaccio di cernia maturata 7 giorni con polvere di finocchio, cips di cavolo nero e goccioline di avocado e frutto della passione e olio aromatizzato alla foglia di fico; carpaccio di dentice frollato 5 giorni, con la giardiniera marinata in casa, emulsione di pomodoro e salsa Teriyaki. Presentazione molto bella. «Quando ho in mente un piatto, solitamente, oltre a scrivere la ricetta, lo disegno», racconta Carmelo.
Corallo: Arancino al nero di seppia su fonduta di ragusano, con tartare di gambero rosso e polpa di ricci
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Corallo: Tartare di tonno
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Corallo: Tortelli ripieni di fagiolo cosaruciaru e alalunga serviti su crema di sedano e cozze
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Corallo: Spaghettoni con tartare di gambero rosso di scoglitti e fava di cacao
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Corallo: Cernia scottata con acqua di pomodoro e cespuglio di sanapo, cotto su grasso di cernia
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Corallo: Arancino al nero di seppia su fonduta di ragusano, con tartare di gambero rosso e polpa di ricci
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Lo chef punta moltissimo sui salumi di mare e sulla maturazione del pescato. Abbiamo assaggiato uno speck di mare con 7 mesi di maturazione, marinato con 4 tipologie di pepe, super profumato, davvero pazzesco. Un piatto assolutamente da provare è lo spaghetto fresco con la tartare di gambero rosso. «Noi saltiamo la pasta con la bisque di gambero, con l’acqua profumata di gambero e all’uscita, solo dopo l’impiattamento, inseriamo la tartare di gamberi, un po’ di scorza di limone, un po’ di sale e basta» dice lo chef. Abbiamo concluso il nostro pranzo con un sarago al sale. Molto buono. E poi con una bella passeggiata sulla sabbia.
Arenile 97015 Marina di Modica (Rg)