Il lago di origine vulcanica più grande d’Europa, in mezzo. Intorno, sui bordi dell’antico cono di un vulcano particolarmente attivo nel Pleistocene, tra 800.000 e 100.000 anni fa, non solo colline e campi verdi, particolarmente lussureggianti durante la bella stagione, ma anche una serie di paesini, borghi di origine medievale, che puntellano e caratterizzano le coste di questo bacino lacustre da record. Siamo in Tuscia, nella provincia di Viterbo, e precisamente sul lago di Bolsena, dal nome del comune che, dati alla mano, copre la maggior estensione territoriale sulle sue rive.
La vista sul lago di Bolsena dal comune di San Lorenzo Nuovo
In questo tour gastronomico andiamo alla scoperta di alcuni locali in cui poter mangiare, ammirando perché no il bacino lacustre direttamente dalle sue sponde, ma in cui poter anche dormire. Perché sì, siamo in una zona a importante vocazione turistica, in particolar modo dalla primavera alla fine dell’estate, con tanti stranieri che decidono di passare qualche giorno in questo territorio che combina natura, storia e gastronomia.
Il lago di Bolsena: breve storia
Quella del lago di Bolsena è una storia che, inevitabilmente, fonde fuoco e acqua. Incastonato nel cuore del Lazio, al confine con l’Umbria e con la Toscana non molto distante, cela un retaggio antichissimo che risale a centinaia di migliaia di anni fa, quando il territorio era dominato da imponenti fenomeni vulcanici. Questo lago straordinario è il risultato delle eruzioni del complesso vulcanico Vulsinio, attivo durante il Pleistocene. L’attività vulcanica nell’area iniziò circa 800.000 anni fa, quando magma e gas esplosero con violenza, modellando il paesaggio circostante. Per centinaia di migliaia di anni, le eruzioni crearono un vasto sistema di crateri e coni vulcanici. L'evento culminante fu il collasso di una vasta caldera, avvenuto circa 300.000 anni fa, dopo una delle più imponenti eruzioni della zona.
Bolsena, una tappa sulla via Francigena
Con il tempo, il cratere principale fu abbandonato dall’attività vulcanica e iniziò a riempirsi d’acqua. Piogge abbondanti e sorgenti sotterranee trasformarono quella che era una voragine incandescente in un placido specchio d’acqua. Le ultime attività vulcaniche si spensero intorno a 100.000 anni fa, lasciando spazio alla natura e al suo corso per rimodellare il paesaggio. Oggi, il Lago di Bolsena è un’oasi di bellezza e tranquillità. Le sue acque limpide accolgono due isole, la Bisentina e la Martana, entrambe legate a leggende e vicende storiche. La Bisentina, ricca di vegetazione e antiche chiese, fu luogo di ritiro per religiosi e nobili. La Martana, invece, si dice custodisca i segreti di Amalasunta, regina dei Goti, che qui trovò la morte.
Dove mangiare sul lago di Bolsena: i consigli per tutti i gusti
Tanti i paesi che si affacciano sul lago di Bolsena, sorgendo sulle sue sponde e specchiandosi letteralmente sulle tranquille acque che lo popolano. Borghi per lo più di origine medievale, meta oggi di turisti che qui transitano o di passaggio (in un tour che, il più delle volte, tocca anche la vicina Civita di Bagnoregio, Orvieto o Viterbo, cittadina con il quartiere medievale più grande d’Europa), oppure si fermano qualche giorno nelle tante strutture ricettive per godersi la tranquillità che questo lago, e tutto il contesto storico/naturale, emana. Questi paesi sono Bolsena, Montefiascone, Marta, Capodimonte, Gradoli, Grotte di Castro e San Lorenzo Nuovo, e toccheremo alcuni di questi per consigliarvi su dove andare a mangiare qualora siate di passaggio, o in vacanza, da queste parti. Specifichiamo, questo è un articolo aperto, che verrà aggiornato con nuovi indirizzi nel corso del tempo, nel corso delle nostre visite. Se avete quindi in programma una vacanza in zona, salvatevi il link per averlo sempre a disposizione per un consulto.
Pepe Nero, Capodimonte
Una buona osteria contemporanea di pesce, che lascia spazio anche alla carne, tra l’amatriciana “sbagliata” nei primi e collo di maiale, riduzione di vino rosso e aceto e purea di sedano rapa tra i secondi. I classici della cucina italiana, poi, vedi pasta alla puttanesca (di tonno), spaghetti alle vongole e frittura di pesce, solo per citarne alcuni, vengono reinterpretati dallo chef Salvo Cravero con un pizzico di innovazione con un focus sempre centrale sulla qualità degli ingredienti. Nuove proposte ma non solamente, con alcuni piatti signature dello chef che rimangono in carta.
Ombrichelli alla puttanesca di tonno, Pepe Nero
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Rana pescatrice, finocchietto, fondo di pollo. Pepe Nero
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Il dessert Terre di Tuscia, Pepe Nero
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La sala del ristorante Pepe Nero, a Capodimonte
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Tra questi l'Assoluto di gambero e il dessert, Terre di Tuscia. Una proposta, più in generale, capace di abbracciare un ampio ventaglio di gusti, pur con la solita attenzione a una cucina pulita, ordinata e ghiotta, supportata da pani sempre nuovi che soddisfano il bisogno di scarpetta dati gli abbondanti e gustosi sughi. Menu alla carta, certamente, ma anche la possibilità di effettuare due percorsi degustazione. Il primo, composto di 6 portate a scelta dello chef (con alcuni fuori carta, come la rana pescatrice “imporchettata”, con finocchietto e jus di pollo), e un altro di 4 piatti che il cliente può liberamente scegliere tra quelli disponibili.
Viale Regina Margherita 01010 Capodimonte (Viterbo)
Il Toscano, Bolsena
Un ristorante per tutti i gusti. Il classico locale per un buon pranzo della domenica, magari in famiglia o con gli amici, in cui l’offerta gastronomica incontra le esigenze di tutti senza scontentare nessuno. Pesce di lago, ovviamente, ma affiancato anche da piatti con pesce di mare (dalla classica pasta con le vongole sino alle tagliatelle ai gamberi, con l’immancabile plateau di crudi) e una bella selezione di carni (nazionali e non) a frollare nell’apposita cella frigorifera, per assaporare una bistecca come in pochi altri indirizzi della zona si riesce a fare.
Terrina di coregone, frutti rossi, ristorante il Toscano
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Raviolo di stracciata di bufala, pistacchio e gamberi, ristorante Il Toscano
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Tempura di gambero su caponatina di frutta. Ristorante Il Toscano
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Bistecca di bovino adulto, selezione Canova, frollata 45 giorni. Ristorante Il Toscano
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La sala del ristorante Il Toscano
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Un’offerta completa, a 360 gradi, per questo ristorante che nasce nel lontano 1953 come osteria di passaggio (siamo, di fatto, sulla strada principale) e che una decina di anni fa è stato ristrutturato con un’attenzione verso la qualità della cucina sempre crescente. In cucina si muove il giovane chef locale Enrico Cecchini, appassionato anche di lievitati e panificazione, che offre una proposta che dal lago si espande anche fuori Regione, tra ingredienti e materie prime che arrivano da tutta Italia. Per chi, in gruppo, è in cerca di un indirizzo in cui nessuno rimane scontento, il Toscano a Bolsena, all'ombra del borgo antico del paese, è una meta ideale.
Via Gramsci, 19 01023 Bolsena (Viterbo)
Il Capriccio, Grotte di Castro
Il Capriccio, nome del ristorante situato nella non distante Grotte di Castro che rispecchia, a suo modo, anche la filosofia del team qui impegnato. Perché? Perché voler concentrare la propria proposta di cucina sul pesce di lago, o comunque d’acqua dolce, sfidando i preconcetti e i pregiudizi (a volte giustificati, a volte meri cliché) è un capriccio (con un’accezione positiva) che rispecchia la volontà di questo indirizzo di puntare su una strada non certo dritta e senza buche intrapresa ormai un anno e mezzo fa, con l’obiettivo di rivalutare, e far rivalutare, un ingrediente che in cucina non gode di grossa considerazione. Qui si cerca di differenziarsi, per quanto possibile, dalla proposta media generale dei ristoranti della zona.
La sala del ristorante Il Capriccio
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Il tagliere di Mangalitza del ristorante Il Capriccio
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La sbroscia di lago del ristorante Il Capriccio
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Luccio mantecato e polentine, ristorante Il Capriccio
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L'esterno del ristorante Il Capriccio
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È un po’ proprio questo l’obiettivo di Rodolfo (ristoratore con un passato anche a Saturnia) e il suo team a forte componente famigliare. Una cucina curata, per concetti, stile e realizzazione, e una proposta che punta molto sul pesce d’acqua dolce, in base alle disponibilità stagionali, ma che immancabilmente offre anche piatti a base di carne per chi i prodotti ittici lacustri ha difficoltà a considerarli. Immancabile la sbroscia di lago, una zuppa di pesce storica del posto e in origine composta con l’invenduto dei pescatori, presentata in modo contemporaneo, ravioli ripieni di anguilla, luccio mantecato su polentine fritte, persico con porcini e crema di piselli tra le proposte assaporate. Il tutto a una decina di metri dalla riva dal lago, in un’ampia sala dalla quale attraverso le grosse vetrate si può godere di un panorama che comprende praticamente tutto il lago e, all’orizzonte, le colline che lo circondano.
Località Borghetto 01025 Grotte di Castro (Viterbo)
Pasticceria Marité
Torniamo a Bolsena ma non per un nuovo ristorante. Scopriamo infatti una graziosa pasticceria, aperta non più di 6 mesi fa, condotta da due giovani ragazzi e compagni di vita. Lui, cuoco prestato all’arte dolciaria, con esperienze anche in stellati italiani ed esterni, lei allieva dell’Alma che nel grazioso borgo sul lago hanno dato vita a Maritè.
Pasticceria Maritè, a Bolsena
Bella selezione di piccola pasticceria, immancabili i classici della colazione come saccottini e cornetti, farciti all’occorrenza ora da crema ora da pistacchio, oltre a nocciola o ricotta. Una bella scelta per una colazione diversa, magari una sosta golosa nella passeggiata che porta verso il non distante lungo lago.
Corse della Repubblica, 19 01023 Bolsena (Viterbo)
Dove dormire sul lago di Bolsena
Volete passare più di qualche giorno da queste parti? Volete fare il pieno di storia (tanta, qui), oltre che di buon cibo e, possibilmente, buon vino? Vi consigliamo dove soggiornare per momenti di relax tutti Made in Tuscia.
Casale 1541 - Bolsena
Per completare l’esperienza turistica oltre ai consigli su dove mangiare (che, ripetiamo, saranno aggiornati man mano nel corso del tempo), non si può non citare un indirizzo per il pernotto. Rimaniamo a Bolsena, qui alloggiamo in un antico casale ristrutturato finemente e con gusto, seguendo modelli e canoni vintage che si sposano con la storia della struttura.
Una stanza di Casale 1541, Bolsena
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La reception di Casale 1541, Bolsena
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Casale 1541, un ex mulino diventato B&B
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La sala colazioni di Casale 1541 a Bolsena
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Un vecchio mulino, risalente al 1500 (al 1541, per l'appunto), che nel corso dei secoli ha conosciuto vari utilizzi. Sino alla definitiva ristrutturazione, mantenendo le caratteristiche storiche dell’immobile, meno di 10 anni fa da parte di una famiglia che, da Roma, ha trovato qui la sua oasi di pace. 8 camere totali, ognuna diversa dall’altra, con arredi che vedono antichi oggetti recuperati e riadattati al moderno. Un piccolo boutique hotel davvero grazioso, bello alla vista, che in particolar modo gli amanti dell’oggettistica vintage apprezzeranno senz’altro. Oltre al pernotto in belle camere, la possibilità anche di una ricca colazione sia con prodotti del territorio sia con dolci provenienti dalle migliori pasticcerie di Roma. Da non sottovalutare, poi, la presenza di un parcheggio privato di proprietà della struttura. Per un soggiorno comodo e senza pensieri, all’interno di una struttura di quasi 500 anni a cui è stata ridata nuova vita.
Via Acqua della Croce, 25/27 01023 Bolsena (Viterbo)
Il vino Est! Est!! Est!!! di Montefiascone: una delle prime Doc italiane
Il vino Est! Est!! Est!!! di Montefiascone, uno dei bianchi più celebri della Tuscia, deve la sua fama a un episodio curioso avvenuto nel lontano 1111. Durante il viaggio di Enrico V verso Roma per ricevere la corona imperiale, il vescovo tedesco (al seguito del re) Johannes Defuk, amante del buon vino, incaricò il suo assistente Martino di esplorare le taverne lungo il percorso e segnalare quelle con il vino migliore.
Il vino est!est!!est!!! e la vista del lago da Montefiascone
Martino, come un critico enologico ante litteram, usava la scritta “Est” (da Est bonum, "c’è vino buono") per indicare le taverne meritevoli e “Est Est” per quelle con vino eccellente. Arrivato a Montefiascone, rimase talmente colpito dal vino locale da scrivere ben tre “Est!” all’ingresso di una taverna. Quando Defuk lesse la segnalazione, si fermò per assaggiare il vino e ne rimase talmente soddisfatto da voler trascorrere tre giorni a Montefiascone, che divenne il luogo prediletto del prelato al punto da decidere, sulla via di ritorno da Roma, di fermarsi a vivere proprio sulle sponde del lago.
Il monumento dedicato a Defuk a Montefiascone
Si narra che il vescovo morì qualche anno dopo a Montefiascone per il "troppo bere". Sulla sua tomba, nella basilica di San Flaviano, compare l’epitaffio: “Per il troppo Est! Qui giace morto Johannes Defuk”. Per secoli, una botticella di vino bianco è stata versata sulla sua tomba come tributo alla sua passione. l vino Est! Est!! Est!!! di Montefiascone ha ottenuto la denominazione di origine controllata nel 1966, riconoscimento che ne tutela la produzione e il legame con il territorio. Questo vino è uno dei più antichi ad aver ricevuto tale certificazione in Italia, a testimonianza della sua lunga storia e della sua importanza nella tradizione vinicola della Tuscia.
Le sponde del lago di Bolsena: culla di ulivi
Non solo vino, sulle sponde del lago di Bolsena crescono rigogliosi anche tanti ulivi, favoriti dal terreno di origine vulcanica nel quale affondano le loro secolari radici. Siamo in un bacino particolarmente importante per la produzione di olio extravergine di olive: tante le aziende che lo realizzano, sempre con maggior attenzione e cura, e da qui escono bottiglie di qualità sia per quanto riguarda i blend sia per quanto riguarda i monocultivar. Frantoio, Moraiolo e Leccino sono le cultivar più diffuse in questa zona, per oli dalle diverse caratteristiche che li rendono in grado di abbinarsi tanto a piatti a base di pesce di lago, quanto a carni di selvaggina e cacciagione.