Siete mai stati da Agli Amici? È un ristorante che porta nel nome la sua essenza, una storia di amicizia e radici friulane che continua a evolversi da ben cinque generazioni. Tutto è cominciato a Godia, una frazione di Udine, nel 1887, quando la famiglia Scarello gestiva una piccola rivendita di coloniali e tabacchi, il posto dove probabilmente tutti si scambiavano le chiacchiere più succulente. Passano gli anni e, nel dopoguerra, ecco che “Agli Amici” diventa una trattoria, una di quelle che potremmo definire un “must” per la pasta fresca. Tutti del quartiere conoscevano quel luogo, bastava avere una radio e un telefono a gettoni per trasformarlo in un punto di ritrovo. E questo era solo l’inizio.
Lo staff de Agli Amici, pronti ad accogliere i clienti come nella tradziione di un locale che è attivo dal 1887
Dalla Francia con amore e un po’ di tartufo
Arriviamo agli anni ‘70: Tino e Ivonne, protagonisti della seconda generazione, rinnovano l’esperienza. Tino si specializza come sommelier e Ivonne porta a tavola il pesce e, udite udite, il savoir-faire francese, avendo frequentato i corsi del maestro Gustave Lenôtre, nome leggendario della pasticceria che ha influenzato chef come Pierre Hermé e Alain Ducasse. Il tutto diventa una splendida fusione di tradizione e tocco raffinato. Da qui, il percorso continua fino agli anni ‘90, con i figli Emanuele e Michela che prendono le redini della cucina e della sala e, nel 2000, portano a casa la prima stella Michelin.
Michela ed Emanuele Scarello - Agli Amici
Una favola a base di cibo che prosegue con riconoscimenti e stelle Michelin fino a trasformare “Agli Amici” in una destinazione stellata anche fuori dai confini friulani. Alle due stelle raggiunte a Godia si sono aggiunte anche le due conquistate in Croazia con Agli Amici Roviinj in Istria e si aspetta la prima Agli amici Dopolavoro a Venezia nel JW Marriot.
La cucina di Emanuele: tradizione, sperimentazione e… perché no?
Chef Emanuele Scarello, classe 1970, inizia la sua avventura tra i fornelli nel 1998, mettendo insieme amore per la tradizione e voglia di esplorare. Per lui, non si tratta solo di fare un piatto che abbia un buon sapore, ma di raccontare una storia, spesso pescando nei ricordi e nelle tradizioni. E così, attraverso i suoi piatti del cuore studiati fino all’ultimo dettaglio, Emanuele porta avanti la cucina friulana con un twist. Tutto ciò, con un piede nella tradizione e l’altro proiettato verso il futuro, sostenendo la cucina regionale senza dimenticare un pizzico di cultura francese ereditato da mamma Ivonne.
Michela e l’arte dell’accoglienza con un calice perfetto
E se Emanuele rappresenta l’arte del cucinare, Michela è l’anima della sala. Ha perfezionato la sua conoscenza dei vini con passione, portando la carta a mille etichette che abbracciano il Friuli e si spingono fino alle terre più rinomate del mondo. Sommelier AIS diplomata, Michela ha costruito una cantina con vini biologici, biodinamici e naturali per chi cerca scelte sostenibili e attuali. Insomma, è lei che crea l’atmosfera, facendo dialogare design e accoglienza, con uno stile che ti fa sentire coccolato come a casa, ma con un calice di vino che, diciamolo, a casa non trovi tutti i giorni.
Michela Scarello al servizio in sala - Agli Amici
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Alcune proposte di degustazione in abbinamento ai piatti - Agli Amici
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Alcune proposte di degustazione in abbinamento ai piatti - Agli Amici
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Alcune proposte di degustazione in abbinamento ai piatti - Agli Amici
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Alcune proposte di degustazione in abbinamento ai piatti - Agli Amici
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Friuli, sostenibilità e materie prime locali: un piacere da gustare
Friuli-Venezia Giulia è una regione unica, crocevia di influenze romane, veneziane e asburgiche, con una natura generosa: mare, colline, pianure e fiumi fanno da cornice al piatto. “Agli Amici” è ambasciatore di questo territorio, dove ogni dettaglio, dagli arredi curati dall’architetto Paolo Zuliani fino alle sculture di Pietro De Tommaso e le opere di Isabella Pers, è pensato per onorare il Friuli. In cucina si parla solo il linguaggio della qualità: patata di Godia, rosa di Gorizia, branzino di Valle Pantani e il famoso prosciutto di San Daniele sono solo alcuni degli ingredienti che trovi nei piatti, valorizzati al massimo. La filosofia è chiara: sostenibilità, rispetto delle stagioni e uso completo delle materie prime. Ecco quindi perché, da “Agli Amici”, ogni piatto non è solo un assaggio, ma un’esperienza.
Il menu di Agli Amici: tra innovazione e tradizione
A Agli Amici, oltre ai Piatti del Cuore, ci sono due menu per esperienze diverse:
NuovaMente
Un percorso in 7 tappe che esalta i sapori migliori della terra e del mare, con ingredienti esclusivi come aragosta, caviale, tartufo istriano e wagyu, provenienti solo da fonti etiche e sostenibili. È un’esperienza per veri intenditori, un viaggio nei sapori più ricercati del mondo. Un piatto straordinario, per creativa e gusto, è il Branzino con rapa rossa, fogli e piccoli frutti rossi. Acidità e dolcezza si fondono garantendo equilibrio e valorizzazione del pesce (è uno dei piatti preferiti anche dal suo ideatore...). Notevole è anche la Seppia integrale con caviale, basilico e cren.
Branzino con rapa rossa, foglie e piccoli frutti rossi - Agli Amici
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Seppia integrale con caviale, basilico e cren - Agli Amici
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Risotto con lemon curd - Agli Amici
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Cozze alla marinara in accompagnamento al Risotto - Agli Amici
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Aragosta in versione Agnolotti del plin e brodo - Agli Amici
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Aragosta in versione coda alla brace - Agli Amici
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Wagyu con jus gras e figo moro di Caneva - Agli Amici
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Prugne, con cioccolato e sedano - Agli Amici
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Una citazione a parte la merita poi il Risotto con lemon curd, cozze alla marinara ed erbe del mare, servito in due piatti diversi. Una modalità, quella di due piatti distinti per una portata, che si ripete con l'Aragosta, sia in versione Agnolotti del plin e brodo che con la Coda alla brace, noce moscata, mandorle e fava tonka. Passando alla carne un piatto assolutamente da citare è il Wagyu con jus gras e figo moro di Caneva. E per concludere un bellisssimo, e gustoso, cestino di fiori: Prugne, con cioccolato e sedano.
NaturalMente
Per chi ama tutto ciò che la natura offre, il secondo menu presenta un percorso interamente vegetariano (non necessariamente solo per vegetariani, visto quanto sono buoni i piatti) che celebra ortaggi e verdure di stagione. Da oltre 15 anni, questo menu rende omaggio alle infinite sfumature dei prodotti vegetali, per un viaggio fatto di consistenze, colori e purezza dei sapori.
Fra i piatti forti, ovviamente, vista la stagione, i tartufi di cui gli Scarello oltre che intenditori sono anche grandi compratori, soprattutto in Istria dove hanno agenti in piena attività in questi giorni. E la qualità si vede. Fra i piatti da citare il Tartufo bianco e tortello d'uovo e il Tartufo nero (originalissimo) cotto nel carbone e ristretto di ortaggi e nocino.
Tartufo bianco e tortello d'uovo - Agli Amici
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Tartufo nero cotto nel carbone e ristretto di ortaggi e nocino - Agli Amici
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Funghi gialletti - Agli Amici
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Spugna di nocciole, con salvia, patate e olivello spinoso - Agli Amici
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E anche in questo menu c'è un piatto "doppio": Funghi gialletti e Crespella, nati da un'idea artistica grazie a Prune Faux. A chiudere, oltre al già ricordato dessert Prugne, la delicatissima Spugna di nocciole, con salvia, patate e olivello spinoso.
Agli Amici non mancano né aperitivi, né formaggi, nella Blue lounge
Non manca una lista di cocktail e vini al bicchiere per un aperitivo nella scenografica “blue lounge”, l’elegantissima sala di ingresso, un vero preludio di relax prima di pranzo o cena. Un ambiente dove prima del dessert è poi possibile scegliere un formaggio nella proposta selezionatissima sul bancone del bar. Prodotti che sono un po' gli ambasciatori di vari territori e come tali valorizzati dallo staff de Agli Amici.
La blue longue - Agli Amici
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I finger degli aperitivi - Agli Amici
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La selzione dei formaggi - Agli Amici
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Formaggi come ambasciatori di territori - Agli Amici
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Per ogni amante della cucina contemporanea e consapevole, “Agli Amici” è una tappa immancabile: dove ogni piatto, alla fine, racconta una storia che si costruisce da ben 137 anni e che Emanuele e il suo staff sanno bene arricchire come ci spiega nell’intervista che di seguito riportiamo.
L'intervista ad Emanuele Scarello
Prima domanda di rito, dove va la cucina italiana secondo te?
Io penso che la cucina italiana sia veramente in grande salute. Dove va? Dove la portiamo noi cuochi? Dove la portano gli ospiti che siedono alle nostre tavole? E ce n'è. Non capisco perché ripetutamente si mette in dubbio su dove sta andando. Sta andando avanti e secondo me è in ottima salute.
Più che la cucina, la domanda riguarda la salute di alcuni ristoranti. I tuoi vanno bene e dimostri di gestirli bene. Magari non è così per tutti i tuoi colleghi….
Non so cosa succede altrove. Io faccio tanta fatica a guardare a casa mia e cerco di farla andare nella miglior maniera possibile.
Quindi tutto questo dibattito sul futuro del Fine dining come lo giudichi?
Come ci saranno sempre i bei gioielli o le belle auto, credo che ci sarà sempre il fine dining, la grande cucina. Ciclicamente viene messa in discussione, anche dieci anni si diceva che ci sarebbe stato un grande cambio, che il gastro bistrot avrebbe vinto su tutti… Tuttavia, non credo che sia andata così. Siamo ancora qui. Noi siamo qui, come sono qui le grandi trattorie e le grandi tavole dove si mangia bene.
Tu hai una grande tavola, dove si mangia bene, e ne hai anche altre di uguale livello in Croazia e a Venezia, ma non hai gastro-bistrot …
So fare solo quello che sto facendo, non riesco a fare altre cose, non ho la capacità di pensare di avere il pensiero su un'altra linea. Mi piace questo, mi piace curare questo e mi piace far crescere questo nuovo verbo.
Come definiresti oggi questa tua cucina di successo?
Che bella domanda! Questa è una domanda a cui veramente non so dire risponderti in una parola, perché penso sempre che noi abbiamo la fortuna di fare quello che a noi piace fare e tocca a voi rispondere a questa domanda. La mia è una cucina di ricerca e di valorizzazione della materia prima, con delle salde radici anche sul territorio. Io credo che dobbiamo sempre mantenere un cordone ombelicale con la nostra terra. Io sono nato qui, sono cresciuto su questa terra e quindi non la potrò mai dimenticare. Non sto tuttavia chiuso in un box dove devo usare rigorosamente solo questo, io voglio usare con coscienza e conoscenza i prodotti più belli.
Quelli che servono per fare una grande cucina….
Quello che serve per fare un piatto che possa rendere felici i nostri ospiti.
In questa logica quali sono due piatti che oggi ti rappresentano di più.
Un piatto del cuore sicuramente è lo gnocco. Lo dico perché questo è il paese delle patate. Io ho imparato a fare gli gnocchi da mia mamma: queste piccole nuvole mantecate semplicemente con burro d'alpeggio, un po' di formaggio, poi un burro che viene scaldato con la farina di polenta e qualche lametta di tartufo. Questo è veramente spaziale per me. Poi è difficile scegliere un piatto perché sono tutti figli del pensiero di un team straordinario. Potrei dire un branzino che arriva da Valle Pantani, una zona bio in Friuli dove ci sono branzini straordinari. Lo facciamo con la rapa rossa, con i frutti rossi. E resto legato al mio territorio.
Agli Amici
Via Liguria 252 - 33100 Udine
Tel 0432 565411