Un viaggio è completo se abbraccia tanti aspetti: tradizioni, paesaggi, storia e, immancabilmente, cucina. Se si vuole scoprire l'anima più autentica di un luogo è obbligatorio provare i suoi piatti simbolo e gli spazi in cui questi vengono abitualmente consumati. Nel caso dell'Istria questi spazi hanno un nome: konoba. Di cosa si tratta? Tradizionali trattorie croate, solitamente a gestione famigliare, in cui provare una cucina semplice, "come una volta", senza troppi voli pindarici e senza particolari sperimentazioni. Una cucina del territorio che rappresenta una tappa imprescindibile per creare un itinerario che si rispetti.
Konoba Astarea a Brtonigla (foto Gunter Strandl)
L'Istria in autunno da konoba a konoba
Se dovessimo immaginarci questo viaggo del gusto, magari in autunno, stagione perfetta per scoprire un'Istria autentica, l'itinerario goloso potrebbe partire da Umag (Umago), graziosa cittadina di mare a una cinquantina di km da Trieste. Nel sobborgo di Petrovia si trova la konoba Nono, che offre una selezione di piatti preparati secondo le antiche ricette, in un ambiente rustico e conviviale: tra le specialità spiccano quelle con materie prime di stagione (asparagi in primavera, funghi e tartufi in autunno), e poi pasta fatta in casa, minestroni e capretto cotto sotto la campana.
La konoba non si trova, però, soltanto sul mare. Spostandosi poco più a est, nell’entroterra settentrionale, si incontrano il borgo di Buje (Buie) e la konoba Malo Selo, segnalata dalla guida Michelin tra i Bib Gourmand: nella sala con i muri in pietra troneggia il camino con la griglia, che invita ad assaggiare le carni cotte a fuoco vivo. Anche qui il re incontrastato dell’autunno è il tartufo, ma non si può andare via senza aver assaggiato una fetta di prosciutto maturato al vento di bora. Poco più a sud, invece, si può fare tappa a Brtonigla (Verteneglio) e alla konoba Astarea, dove Alma e Ivan Kernjus portano in tavola piatti di terra e di mare tra cui baccalà alla maniera istriana, insalate di polpo o granchio, risotti al nero di seppia o ai frutti mare, costolette alla griglia e, per il gran finale, il loro famoso strudel di mele cotto sotto la campana.
Tornando in riva al mare Adriatico, per la precisione a Novigrad (Cittanova), la konoba Cok è la meta giusta per chi vuole assaggiare le prelibate capesante locali, considerate tra le più saporite al mondo per la mescolanza dell’acqua marina con l’acqua dolce di fiume nel bacino di Cittanova. In più ha una magnifica terrazza, perfetta per godersi il tiepido clima autunnale. Il pesce regna sovrano anche sul Canale di Leme, il cosiddetto “fiordo” dell’Istria: al ristorante Viking si va per una scorpacciata di ostriche, coltivate nello stesso canale, per i piatti ricolmi di frutti di mare e ovviamente per la vista su uno degli angoli più suggestivi di tutta la costa istriana. Scendendo ancora più a sud, sempre lungo il litorale, da segnalare anche la konoba Alla Beccaccia di Fažana (Fasana), caratterizzata da un’atmosfera rustica e da una cucina tradizionale e gustosa (inserita tra i Bib Gourmand della Guida Rossa). Infine, sempre nei dintorni di Pula (Pola), spicca la konoba Batelina di Banjole (Bib Gourmand), dove lo chef e pescatore Davidi Skoko propone ai propri ospiti specialità a base di pesce freschissimo.
Cosa si mangia in una konoba?
La konoba, dicevamo, è una sorta di custode della tradizione culinaria istriana. I piatti serviti sono molto legati alla tradizione. C'è, per esempio, la supa (zuppa) istriana di vino rosso, condita con un goccio di olio d’oliva, un po’ di sale, pepe e una fetta di pane fatto in casa e tostato. O ancora il vitello cotto sotto la campana (peka in croato), la lombata di maiale e le salsicce accompagnate da crauti e poi i fuži (un tipo di pasta), gli gnocchi al sugo di selvaggina, gustose maneštre (minestrone tipico istriano) di verdura e, come antipasti, pecorino locale, prosciutto istriano e pancetta fatti stagionare al vento di bora. Tra le specialità che meritano una menzione a parte, i piatti a base di boškarin, il bovino autoctono istriano. Infine, per chiudere in dolcezza, da provare le frittole (frittelle), i crostoli (cenci) e i cukerancici (biscottini).
Autunno in Istria: eventi da non perdere
Vi abbiamo detto che l'autunno è una stagione molto interessante per scoprire l'Istria. Non vi fidate? Ecco una serie di appuntamenti da non perdere:
- Il mese del miele (momento clou il 29/30 settembre e la prima metà di ottobre a Porec/Parenzo). La tradizione affonda le sue radici nella presenza asburgica in Istria, quando l’imperatrice Maria Teresa fece dell’apicoltura un’attività agevolata.
- Le giornate della sogliola (dalla metà di ottobre fino alla metà di novembre), con menu a tema nei ristoranti di Umago, Cittanova, Buie e Verteneglio
- Sui sentieri delle delizie rovignesi, nei ristoranti di Rovinj (Rovigno) e Vrsar (Orsera) dall’1 al 15 ottobre
- La festa delle castagne a Oprtalj (Portole) il 14 ottobre
- La fiera internazionale del prosciutto crudo a Tinjan (Antignana) dal 13 al 15 ottobre
- Giornate del Tartufo, a Livade (Levade), il 21 e 22 ottobre
- TeTa, festival del Terrano e del tartufo, a Motovun (Montona) il 21 e 22 ottobre
- Giornate dei funghi a Brtonigla (Verteneglio) il 28 e 29 ottobre